don Antonio Savone – Commento al Vangelo del 4 Ottobre 2023

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La grazia dellโ€™incontro

La sera del 3 ottobre 1226, quando tutto sembrava portare i segni evidenti della fine della vicenda terrena di Francesco dโ€™Assisi, accade invece qualcosa di insolito per la vita di un uomo. Quellโ€™uomo il cui corpo era segnato da non poche ferite e il cui spirito annoverava non poche amarezze, va incontro alla morte dandole il benvenuto nella sua vita: โ€œBen venga sorella morte! Ben venga!โ€. La morte viene vissuta da Francesco come un incontro e perciรฒ se ne celebra il transito.

Ma puรฒ essere un incontro la morte quando, nella nostra esperienza pressochรฉ quotidiana, essa รจ piuttosto la negazione di ogni relazione, lโ€™esaurirsi di ogni possibilitร  e, perciรฒ, la fine della vita stessa? Non cosรฌ per Francesco. Anche alla fine, fino alla fine, Francesco non si sottrae allโ€™esperienza della fraternitร  neppure con lโ€™ultimo nemico qual รจ la morte. E, infatti, la chiama โ€œsorellaโ€, egli il fratello che non recede da nessun legame.

Un tale modo di morire non si improvvisa ma lo si prepara e lo si attende.

Quando Francesco scrive il suo Testamento lo fa proprio a partire dalla categoria dellโ€™incontro. Tutto per lui รจ stato un incontro. Dapprima lโ€™incontro con il lebbroso e con i poveri, poi quello con il Cristo di San Damiano e con il Vangelo alla Porziuncola, poi ancora lโ€™incontro con la Chiesa e quello con i fratelli che gli chiedono di vivere come lui. Inoltre, lโ€™incontro con Chiara, quello con il sultano, con chi condivideva il suo sentire come con chi faceva fatica a trovarsi sulla stessa lunghezza dโ€™onda. Infine, lโ€™incontro con la sofferenza e persino con il non riconoscimento da parte dei suoi fratelli dai quali verrร  rifiutato.

Prima di conoscere il Signore, al centro della sua vicenda cโ€™รจ Francesco e Francesco soltanto: tutto ruota attorno a lui, concentrato comโ€™era su se stesso. Gli altri esistono nella misura in cui sono funzionali a lui e ai suoi sogni di gloria. Quando accetta di rientrare in se stesso e smette di adorare se stesso, la vita di Francesco si popola di volti: tutti diventano suoi fratelli, persino gli animali e le cose.

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La vita di Francesco ha inizio quando offre diritto di ospitalitร  allโ€™altro cosรฌ come gli si presenta, alla vita come accade, quando accoglie ciรฒ e chi รจ altro da sรฉ. รˆ possibile convertirsi โ€“ e Francesco lo attesta โ€“ quando ti accorgi che oltre te cโ€™รจ altro, quando scopri di essere unico ma non lโ€™unico, quando accetti di non essere il centro di riferimento di ogni cosa: cโ€™รจ altro a cui cedere il posto se vuoi fargli spazio.

Qualcosa di nuovo accade nella vita di Francesco quando smette di rincorrere unโ€™immagine di sรฉ falsata per misurarsi, invece, con chi egli รจ realmente.

E, tuttavia, questo non accade mai in modo indolore: la vita รจ generata sempre attraverso un travaglio. La prima esperienza di morte Francesco la vivrร  proprio nellโ€™iniziare ad affidarsi a qualcuno, non senza unโ€™esperienza di buio e di fatica.

รˆ lโ€™incontro con lโ€™altro, chiunque egli sia, che plasma lโ€™identitร  nuova di Francesco. Ogni momento, ogni situazione, ogni persona diventano quel materiale prezioso attraverso cui qualcosa del vecchio Francesco viene messo a morte per generare lโ€™uomo pensato secondo Dio.

Ripenso alle tante situazioni con cui mi confronto e alla rigiditร  con cui le affronto: a volte si resta impermeabili a tutto, persino allโ€™incontro con il Signore, un incontro che non segna un prima e un poi. Convertirsi, ci ricorda Francesco, รจ offrirsi agli eventi cosรฌ come accadono: il problema non รจ che non accada piรน nulla. Semmai lo รจ il fatto che siamo giร  morti prima della morte: per questo i nostri occhi non si dischiudono piรน. Gesรน non รจ forse lโ€™imprevisto per la samaritana? Non lo รจ per Zaccheo che si credeva tranquillo su quellโ€™albero di fortuna o per Matteo che se ne stava al banco delle imposte o per quanti altri di cui le sorprese del cammino sono rimaste nascoste? Lโ€™altro, ossia lโ€™imprevisto per eccellenza รจ il modo attraverso cui Dio ci visita. Giร : perchรฉ a tutte le ore succede qualcosa.

Guardando a Francesco si scopre che proprio la sua disponibilitร  a lasciarsi trasformare dalla vita, gli permetterร  di trasformare la morte. Tutto diventa occasione e motivo per amare senza tirarsi indietro. E cosรฌ, proprio il dolore diventerร  il luogo dellโ€™amore vero.

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