don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 21 Settembre 2023

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Liberarsi dallโ€™amore al guadagno per guadagnare lโ€™Amore che libera

SAN MATTEO

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesรฌniย Ef 4,1-7.11-13

Cristo ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere evangelisti.

Fratelli, io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltร , dolcezza e magnanimitร , sopportandovi a vicenda nellโ€™amore, avendo a cuore di conservare lโ€™unitร  dello spirito per mezzo del vincolo della pace.

Un solo corpo e un solo spirito, come una sola รจ la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che รจ al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed รจ presente in tutti.

A ciascuno di noi, tuttavia, รจ stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finchรฉ arriviamo tutti allโ€™unitร  della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino allโ€™uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo.

Vocazione e missione, santitร  e ministero

Paolo, parlando alla comunitร  di Efeso, ricorda la vocazione alla santitร  ricevuta nel battesimo. Il dono della fede, ricevuto in germe, cresce e si sviluppa grazie al ministero che si esercita a vantaggio di tutta la Chiesa. Quanto piรน si รจ uniti a Cristo, crocifisso e risorto, e si partecipa della sua missione salvifica, tanto piรน la Chiesa รจ un organismo vivente e un corpo unito, compatto e fecondo. Come Cristo รจ vivo e vivifica con la sua grazia ciascun membro del suo corpo, cosรฌ la Chiesa รจ viva e vivificante perchรฉ genera i suoi figli alla fede e li educa alla vita buona del Vangelo.

+ Dal Vangelo secondo โœ Mt 9,9-13

Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori.

In quel tempo, mentre andava via, Gesรน, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: ยซSeguimiยป. Ed egli si alzรฒ e lo seguรฌ.

Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesรน e con i suoi discepoli. Vedendo ciรฒ, i farisei dicevano ai suoi discepoli: ยซCome mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?ยป.

Udito questo, disse: ยซNon sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: โ€œMisericordia io voglio e non sacrificiโ€. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatoriยป.

Liberarsi dallโ€™amore al guadagno per guadagnare lโ€™Amore che libera

Lโ€™evangelista Matteo racconta lโ€™incontro con Gesรน e lโ€™inizio del suo discepolato. La narrazione della sua vocazione รจ preceduta dalla guarigione di un paralitico che, perdonato dai peccati, finalmente si alza dalla barella sulla quale era adagiato e torna a casa con le sue gambe. Lโ€™accostamento delle due scene permette dโ€™interpretare la chiamata al discepolato di Cristo come il momento in cui Matteo, finalmente, sciolto dai legami del peccato dellโ€™aviditร  che lo teneva legato ai soldi, riacquista la libertร  mettendosi alla sequela di Cristo e imparando da lui cosa significa la misericordia.

Come il paralitico, perdonato e guarito, era passato da una condizione di dipendenza alla libertร , cosรฌ Matteo lascia il banco delle imposte, in cui vige la legge del guadagno, per essere accolto insieme con gli altri pubblicani e peccatori in casa nella quale impara la sapienza ispirata alla benevolenza di Dio, medico dei cuori prima ancora che della carne. Abbandonando lโ€™amore del guadagno si รจ lasciato conquistare dallโ€™amore contenuto nello sguardo di Gesรน e trasmesso attraverso la chiamata a seguirlo.

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Il Maestro offre una visione diversa della vita, rispetto al punto di vista umano, e propone un progetto che non richiede sacrifici ma esige di assumere come regola fondamentale il comandamento dellโ€™amore. Si tratta di cambiare prospettiva e, con essa, anche il motivo per cui vivere: non piรน per qualcosa da possedere ma per qualcuno da amare. Al centro del banco delle imposte ci sono i soldi che rendono gli uomini avversari tra loro, mentre nel cuore della casa cโ€™รจ la mensa attorno alla quale siedono persone libere che si trattano come fratelli.

Esse sono tali se vivono la fraternitร  attorno a Gesรน che, raccontando la bontร  del Padre con gesti di accoglienza e parole dโ€™incoraggiamento, insegna lโ€™arte del condividere e del tessere relazioni di comunione.

Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร  biblica a Matera

Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna