don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 24 Agosto 2023

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Lโ€™incontro con Gesรน fa passare dal giudicare senza conoscere al conoscere senza giudicare

SAN BARTOLOMEO

Dal libro dellโ€™Apocalisse di san Giovanni apostoloย Ap 21,9-14

Sopra i basamenti sono i dodici nomi dei dodici apostoli dellโ€™Agnello.

Uno dei sette angeli mi parlรฒ e disse: ยซVieni, ti mostrerรฒ la promessa sposa, la sposa dellโ€™Agnelloยป.

Lโ€™angelo mi trasportรฒ in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrรฒ la cittร  santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. Il suo splendore รจ simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino.

รˆ cinta da grandi e alte mura con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribรน dei figli dโ€™Israele. A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e a occidente tre porte.

Le mura della cittร  poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dellโ€™Agnello.

Credo la Chiesa apostolica

La visione del Libro dellโ€™Apocalisse mostra la Gerusalemme celeste, ovvero la Chiesa, il nuovo popolo di Dio. Essa non รจ costruita dagli uomini ma รจ edificata da Dio. Nellโ€™immagine della Cittร  santa รจ riassunta la storia della salvezza iniziata con la creazione del popolo eletto composto da dodici tribรน. La porta indica lโ€™ingresso. Dio attraverso Israele entra nelle vicende della storia per fare di tutti gli uomini unโ€™unica famiglia. La fede dellโ€™antico Israele รจ patrimonio del nuovo Israele i cui membri sono di ogni lingua perchรฉ รจ accoglie tutti ed รจ comunicatrice di una salvezza universale.

La fede degli apostoli รจ fondamento di tutti coloro che abitano nella cittร  santa e sono entrati nella famiglia di Dio. La soliditร  della fede dipende dal fatto che essa si nutre dellโ€™insegnamento degli Apostoli, eco della Parola di Dio nellโ€™oggi della vita. Lโ€™esperienza di fede degli apostoli รจ per la Chiesa un tesoro inesauribile da cui attingere sapienza al fine di affrontare le vicende storiche, spesso critiche, difficili e problematiche, con la luce del Vangelo.

Gli apostoli sono come i giganti sulle cui spalle bisogna salire per vedere piรน lontano.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 1,45-51

Ecco davvero un Israelita in cui non c’รจ falsitร .

In quel tempo, Filippo trovรฒ Natanaรจle e gli disse: ยซAbbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosรจ, nella Legge, e i Profeti: Gesรน, il figlio di Giuseppe, di Nร zaretยป. Natanaรจle gli disse: ยซDa Nร zaret puรฒ venire qualcosa di buono?ยป. Filippo gli rispose: ยซVieni e vediยป.

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Gesรน intanto, visto Natanaรจle che gli veniva incontro, disse di lui: ยซEcco davvero un Israelita in cui non cโ€™รจ falsitร ยป. Natanaรจle gli domandรฒ: ยซCome mi conosci?ยป. Gli rispose Gesรน: ยซPrima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto lโ€™albero di fichiยป. Gli replicรฒ Natanaรจle: ยซRabbรฌ, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re dโ€™Israele!ยป. Gli rispose Gesรน: ยซPerchรฉ ti ho detto che ti avevo visto sotto lโ€™albero di fichi, tu credi? Vedrai cose piรน grandi di queste!ยป.

Poi gli disse: ยซIn veritร , in veritร  io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dellโ€™uomoยป.

Lโ€™incontro con Gesรน fa passare dal giudicare senza conoscere al conoscere senza giudicare

Quello che gli altri evangelisti chiamano Bartolomeo, lโ€™evangelista Giovanni lo identifica con Natanaele. Lโ€™incontro con Gesรน avviene dopo il dialogo con il suo amico Filippo che gli annuncia con gioia di aver trovato il Messia. Natanaele pensa ad una figura tanto gloriosa quanto misteriosa, come descritta in alcune profezie. Invece il Messia annunciato da Filippo รจ ยซGesรน, il figlio di Giuseppe, di Nร zaretยป. รˆ evidente il contrasto tra lโ€™entusiasmo di Filippo e la delusione di Natanaele che non si aspettava certamente la manifestazione della potenza divina in modo cosรฌ comune e semplice come รจ il nome, la provenienza, la famiglia di Gesรน. A Natanaele pare improbabile che Dio scelga di manifestarsi attraverso un semplice uomo di umili origini. Anche noi possiamo vestire i panni di Natanaele allorquando ci aspettiamo che Dio si riveli nei miracoli o in eventi straordinari mentre Egli rende oridinario lo straordinario facendosi in tutto uguale agli uomini.

ยซVieni e vediยป, Filippo non pretende di convincere lโ€™amico con discorsi, ma lo invita a fare con lui esperienza di Gesรน. La polemica non scoraggia Filippo e non inibisce Natanaele a mettersi in gioco. Proprio questo gli viene riconosciuto da Gesรน che lo accoglie chiamandolo ยซvero israelitaยป. Il dubbio puรฒ portare al pregiudizio, e quindi alla falsitร , oppure spinge ad andare oltre e a cercare la relazione. Il pregiudizio ostacola il contatto e falsa lโ€™idea che ci si puรฒ fare di sรฉ e degli altri. Natanaele, prendendo le distanze dalle proprie convinzioni, si apre ad un incontro che nasce dalla curiositร  di verificare la ragione della gioia di Filippo e si conclude con la stessa gioia di sentirsi conosciuto e amato da sempre.

Dalla consapevolezza di essere conosciuto senza essere giudicato nasce la fede di Natanaele che fiorisce sulle sue labbra come testimonianza gioiosa. Tuttavia, la sua fede dovrร  maturare perchรฉ non puรฒ limitarsi a una proclamazione ma deve fruttificare in scelte di vita conformi al modello che Gesรน proporrร  e mostrerร  sulla croce.

Il percorso di Natanaele ci spinge a verificare la nostra fede che spesso, oltre ad essere scarsamente biblica, si ferma a quelle poche nozioni apprese al catechismo o a scuola. Filippo รจ lโ€™immagine della Chiesa che ha il compito di dare il primo annuncio, ma anche di guidare allโ€™incontro personale con Gesรน. Insieme a Lui passiamo dalla diffidenza polemica, cioรจ dal giudicare senza conoscere, alla fede gradualmente sempre piรน matura che ci permette di progredire nellโ€™amore, cioรจ di conoscere senza giudicare. Come Natanaele, anche noi, conoscitori della Bibbia, dovremmo osare lasciare le nostre precomprensioni e pregiudizi per entrare in un dialogo a tutto tondo con il Signore. Solo cosรฌ potremo rimanere a bocca aperta per lo stupore e aprirla per fare una vera professione di fede coniugata con unโ€™operosa testimonianza di caritร .

Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร  biblica a Matera

Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna