Per tre volte Gesรน afferma che โnon รจ degno di luiโ chi ama padre o madre, figlio o figlia, piรน di lui, chi non prende la propria croce per seguirlo, chi tiene per sรฉ la propria vita. Il triplice โnon รจ degno di meโ non va inteso come valutazione morale, nรฉ significa che Gesรน richieda prestazioni che rendano meritevoli chi le compie. Si tratta di una semplice constatazione: vive la sequela di Gesรน chi antepone lโamore di Cristo ai legami familiari e si dispone a vivere questo amore fino alla croce, alla morte infamante. Questi รจ degno di Gesรน, cioรจ, suo discepolo.
Gesรน ha attuato lui stesso un distacco radicale rispetto alla propria famiglia. Porre le esigenze del Regno e la persona di Gesรน, lโio di Gesรน, al di sopra di ogni altro valore sociale e personale, civile e familiare, comporta un prezzo alto, molto concreto e quotidiano.
Il discepolo poi, รจ chiamato a una sequela che ha come limite estremo la croce, il perdere la propria vita a causa di Gesรน. Gesรน non ha avuto come fine lโauto annichilimento, il perdere la propria vita, ma il viverla pienamente e gioiosamente perseguendo la libertร e lโamore: amando liberamente fino alla fine.
Gesรน ha vissuto donando vita: ai malati, ai peccatori, agli emarginati, ai disprezzati, Gesรน ha saputo, cioรจ ha scelto e voluto, dare vita. Il suo perdere la propria vita, รจ stato un donare tempo, forze fisiche e spirituali, energie psichiche e affettive: Gesรน ha donato la sua vita dando vita agli altri. Non รจ stato un mero perdere, ma un donare, un generare, un trasmettere. Il perdere la vita che qui รจ richiesta รจ in realtร un invito ad amare come Cristo ha amato.
Lโaccostamento del discorso sullโaccoglienza del discepolo a quello sulle esigenze del discepolato, strappa il discorso dellโaccoglienza allโetica delle buone maniere.
La feconditร dellโaccoglienza รจ espressa dal vangelo affermando che chi accoglie i discepoli di Gesรน non resterร senza ricompensa. Lโaccoglienza, prima di essere materiale, รจ spirituale: รจ riconoscimento dellโidentitร dellโaltro: profeta, giusto, discepolo.
ร importante ricordare la dimensione umana dellโaccoglienza di una persona, che richiede di mettere in atto gesti, attenzioni, premure, intelligenza dei bisogni dellโaltro: lโaccoglienza รจ sempre accoglienza di un corpo da parte di un altro corpo.
La realtร dellโamore non si misura su slanci affettivi, ma su questa effettivitร . E poichรฉ noi non sappiamo mai chi incontriamo, chi ci รจ inviato, chi riceviamo, il lavoro di accoglienza richiede attenzione e discernimento, ascolto e osservazione per lasciarsi raggiungere e toccare dallโaltro. Cosรฌ lโincontro con lโaltro diviene una visita che assomiglia a una rivelazione. Diviene una visitazione.
La missione รจ innanzitutto una questione di cuore e di interioritร : le scelte hanno senso e diventano testimonianza solo se da lรฌ partono.
โI nemici dellโuomo saranno quelli della sua casaโ, sono quelli di casa mia, sono quelli che abitano il mio cuore. Sono tanti gli abitanti del mio cuore e della mia vita. Sapere tutto ciรฒ รจ innanzitutto cogliere ciรฒ che di buono e di bello vi รจ in me e ciรฒ che in me cโรจ di meno bello e di meno buono.
Sapere e conoscere i miei punti di forza e i miei punti deboli significa sapere con chi ho a che fare e sapere dove posso fare affidamento su di me. Quali sono le mie divisioni interiori che anzichรฉ favorire il mio desiderio di bene mi portano ad allontanarmi da questo non facendo il bene che desidero ma facendo invece il male che non desidero? Esperienze positive del passato creano in me unโarea di libertร e di sufficiente fiducia in me stesso. Questo favorisce la mia capacitร di bene e il mio realizzare tale bene.
Esperienze che non sono state positive e gratificanti possono diventare degli impedimenti a perseguire il bene. Gesรน รจ venuto a separarci da tutto non perchรฉ noi siamo gente senza storia e senza famiglia, ma per creare dentro di noi uno spazio di libertร dove ognuno prenda il suo vero posto.
Gesรน che entra in noi crea divisione dal passato, ci porta ad una unitร presente e futura. Crea unitร in noi, ci dona la sua presenza positiva di fiducia, ci provoca ad avere fede in Lui e in noi stessi, ci invita a smettere di piangere sul nostro passato e a compiere un salto di libertร dove noi ridiventiamo protagonisti della nostra vita.
Lโaccoglienza di noi stessi diventa accoglienza vera dellโaltro. Lโaltro troverร terreno buono perchรฉ anche lui cresca nella sua capacitร di accoglienza della Parola.
Se la nostra azione รจ inficiata dal bisogno ossessivo di ricompensa, la nostra testimonianza e la nostra missionarietร , sarร orientata ad avere tale ricompensa. Se invece la nostra ricompensa รจ data dalla bellezza e soddisfazione del bicchiere di acqua dato con gratuitร , ricompensa data dal non essere soli in questo ma accompagnati dal Cristo, allora il nostro agire avrร giร in sรฉ la ricompensa dovuta e non dovrร angariare lโaltro per potere ricevere tale ricompensa.
La nostra ricompensa รจ giร nel nostro cuore, tale ricompensa รจ Gesรน in noi incarnato e da noi generato nella fraternitร con Lui e nella figliolanza vera col Padre.
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