โ๏ธย Commento al brano del Vangelo di:ย ย โย Mt 6,19-23
Imparare a guardare le cose nella giusta luce.
Non rendersi schiavi di nulla e di nessuno.
Il nostro cuore รจ spesso attraversato da una profonda illusione: credere che la vita dipenda da ciรฒ che si รจ riusciti a mettere da parte per se stessi. Cโรจ una sorta di aviditร insaziabile che si traduce come non sapersi accontentare di quello che si รจ e di quello che si ha. Lโaccumulo senza limiti finisce per avere conseguenze deleterie su di sรฉ e sugli altri. Per questo il Signore Gesรน ci chiede di riconoscere questo meccanismo perverso che finisce per snaturare il rapporto con le cose. Questo tipo di ricchezza โ annota Gesรน con sano realismo โ รจ sempre a rischio di logoramento o di furto. Cโรจ invece un altro tipo di ricchezza che รจ sempre a nostro vantaggio e la cui stabilitร รจ eterna e ha a che fare con lโopposto di quella bramosia che รจ la cupidigia: รจ una ricchezza che si acquista condividendo e la si ottiene usando compassione e misericordia, restituendo dignitร a chi รจ nel bisogno.
Chi arricchisce per sรฉ dimentica che i beni sono e restano soltanto un mezzo. Se diventano un fine รจ come aver smarrito la meta del viaggio favorendo quellโatteggiamento che fa coincidere la tappa con la meta, ciรฒ che passa con ciรฒ che ha consistenza imperitura. Il โper sรฉโ รจ lโatteggiamento tipico di chi vive secondo uno sguardo autoreferenziale e narcisistico che, invece di incontrare il volto dellโaltro, si rispecchia soltanto nel proprio. Questa โ dice Gesรน โ รจ giร una vita morta prima della morte perchรฉ lโhai svuotata dallโinterno del senso vero dellโesistere.
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Chi arricchisce per sรฉ vive il suo rapporto con il quotidiano non tanto come un ambito in cui realizzarsi quanto come una trappola che lo imprigiona.
Dietro la bramosia di possedere, infatti, ci sono solo le nostre paure, la paura della solitudine, anzitutto, e poi la paura della morte. ร come se delegassimo a beni e cose il compito di anestetizzarci rispetto allโesperienza del limite, della fragilitร . E allora che nome ha la mia paura? Quale volto assume?
I beni vanno trasformati in relazioni, in amicizie perchรฉ saranno relazioni ed amicizie a permetterti di entrare nelle dimore eterne: dalla logica del possesso a quella della gratuitร .
La proposta evangelica รจ quella di far sรฌ che la tua vita non riceva il suo imprinting dalle cose che hai, dai ruoli che eserciti o dalle esperienze che annoveri. ร una proposta di liberazione, quella evangelica. Le cose non hanno in sรฉ consistenze e perciรฒ non possono offrirne. Non รจ in questa direzione che bisogna rivolgerci se vogliamo gustare giorni felici.
Se davvero vuoi gustare la vita prova a rassicurare lโesistenza di qualcuno attorno a te. โDovโรจ il tuo tesoro lรฌ รจ anche il tuo cuoreโ. Il vero tesoro sta in una relazione, non nelle cose. Chi ha posto il tesoro e il cuore nelle cose, non tarderร a fare la dolorosa scoperta di avere mortificato la propria vita e quella degli altri e di avere fra le mani solo il rimpianto di una vita mortificata.
Il cuore vive se gli offriamo tesori da sperare, da cercare, da amare. La nostra vita รจ viva se abbiamo coltivato tesori di persone, di relazioni.
Autore: don Antonio Savone



