p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 8 Giugno 2023

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โ€œAscolta, Israele. Il Signore Dio nostro รจ lโ€™unico Signore; amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. (โ€ฆ) Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non cโ€™รจ altro comandamento piรน importante di questiโ€.

Ascoltare per amare. Dopo essere stati guariti dallo spirito maligno sordo, ora possiamo ascoltare il Signore che parla e ci dice che lui รจ lโ€™unico Signore. A partire da questa realtร  della sua unicitร  di signoria, a cascata viene il comandamento dellโ€™amore verso di lui e verso il fratello.

Ma, possiamo chiederci, cosa sia lโ€™amore, in cosa consista.

Lโ€™amore รจ provare piacere ad aiutare e a donare. Lโ€™amore รจ voglia di dare. Per amare bisogno che noi riscopriamo il gusto del dono, la gioia del dono. Infatti, cโ€™รจ piรน gioia nel dare che nel ricevere, ci ricorda Gesรน.

Il dono รจ capacitร  di fare qualcosa di inutile: lo faccio per gusto, perchรฉ ne sono convinto, perchรฉ quasi non ne posso fare a meno. Come faccio a dire di no!

รˆ liberare il nostro cuore da tutti i pregiudizi che lo soffocano per potere ritrovare il gusto del donare. Quel gusto che abbiamo provato nellโ€™innamoramento, dove non si guarda ai meriti e ai difetti, ma si dona con gioia per il gusto di donare, perchรฉ non ne possiamo fare a meno.

Per amare bisogna fare lโ€™esperienza dellโ€™amore, come per credere bisogna fare lโ€™esperienza di Dio.

La gioia di dare non guarda al tanto o al poco, lโ€™amore non puรฒ essere calcolatore; si dร  quello che si ha, tutto il resto non cโ€™entra con lโ€™amore.

Nel vangelo ci vengono presentate due follie dellโ€™amore: quella di perdonare il nemico e quella di Dio in Croce.

Il perdono del nemico รจ una follia che va anche contro la nostra biologia che pone la lotta contro il nemico come fondamento della sopravvivenza e della vita su questa terra. La seconda รจ mostrare il proprio Dio regnante non su scranni dโ€™oro, ma penzoloni da una croce.

Lโ€™amore, perรฒ, non รจ sofferenza ma gioia di donare. Anche quando si soffre, e nellโ€™amore si soffre, scatta dentro di noi non uno sforzo ma la gioia del dono, del potere fare felice qualcuno, di potere alleviare le sofferenze dellโ€™altro, di potere vedere di nuovo un sorriso, di potere sperare oltre ogni speranza in una vita migliore per gli altri.

Lโ€™amore non ha nulla a che fare con il narcisismo. Dobbiamo imparare a distinguere il narcisismo dallโ€™autostima, dal volerci bene per potere volere bene agli altri come a noi stessi. Il narciso chiede solo di essere amato, lโ€™autostima dona il coraggio di amare e di difendere il diritto di amare.

Il credere ci aiuta a fare meglio questa distinzione, ponendo una grande differenza tra il gusto di imporre la propria figura e il donarsi. รˆ la differenza che passa tra il piacere che provi nellโ€™accorgerti che lโ€™altro ti guarda e ti ammira o il piacere di notare lโ€™altro, di dirgli buon giorno fino a compiere gesti di aiuto e di amore.

Cโ€™รจ qualcuno che il mattino entrando in ufficio, non saluta e pretende di essere salutato e chi invece prova piacere nel salutare e nel trasmettere un sorriso che non รจ nulla di sostanziale, ma che comunica una percezione di sรฉ e del mondo.

Uno che crede, potremmo dire, non puรฒ essere narcisista. Chi crede trova piรน piacere a donare e a mostrare non se stessi, ma quel Dio che vorrebbero condividere.

Chi crede porta in sรฉ la necessitร  di diminuire il proprio narcisismo e il proprio egocentrismo. รˆ una necessitร  intrinseca dover diminuire quel bisogno di essere al centro dellโ€™attenzione e di riportare a sรฉ ogni significato e tutto il senso della vita e del mondo.

Se credo in un Dio, credo necessariamente che il mio io dipenda da lui e quindi che non potrรฒ impormi o spendere il mio tempo per unโ€™auto-celebrazione.

Amare significa affinare la propria capacitร  di decentrarsi.

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