Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 6 Giugno 2023

510

Gli ebrei dovevano per legge pagare un tributo allโ€™imperatore di Roma: non pagarlo significava mettersi contro la strapotenza di Roma, pagarlo poteva essere interpretato come una perdita di fede nel Messia che avrebbe liberato il popolo dโ€™Israele.

Ora, attraverso la risposta di Gesรน possiamo accorgerci di un dettaglio interessante della logica di Dio che, pur essendo proiettato dalla e nellโ€™Eternitร , รจ sempre profondamente incarnato nella realtร  che viviamo, nel tempo e nello spazio che occupiamo. A Cesare ciรฒ che รจ di Cesare, a Dio ciรฒ che รจ di Dio.

Se rendessimo solo a Cesare e dimenticassimo Dio, lโ€™amicizia con Lui potrebbe ridursi a mera formalitร , ci accontenteremmo di compromessi del tipo โ€œcredo, ma non praticoโ€ o relegheremmo Dio ad una una fase โ€œormai superataโ€ della nostra storia umana e personale; se invece, rendessimo solo a Dio e niente a Cesare, inteso in senso lato come i doveri che ci toccano quotidianamente, le sfide della societร  in cui viviamo, gli appelli della realtร  che abitiamo (a partire da quelli apparentemente piรน piccoli e insignificanti), anche la nostra fede ne risentirebbe: pian piano perderebbe consistenza, si ridurrebbe a belle parole che celano ipocrisia, non molto diverse da quelle dei farisei che cercano di incastrare Gesรน, maโ€ฆ

Una strada cโ€™รจ: per percorrerla, qualcuno di nostra conoscenza ci consiglia di camminare con i piedi per terra e il cuore in cielo.

โœ๏ธย Commento al brano del Vangelo di: โœย Mc 12,13-17

Fonte: Il canale Telegram ufficiale di Animatori Salesiani: ogni giorno il Vangelo del giorno seguente sul tuo telefono e altri contenuti utili per il tuo cammino spirituale!