Nel cammino di conversione permanente che siamo chiamati a percorrere come cristiani, potrebbe sorgere a volte lโinsidiosa tentazione di pensare: tutto qui? Sono questi i grandi miracoli di Dio? Una vita normale, alcuni amici, una costante tensione verso una perfezione irraggiungibileโฆ Dovโรจ il Padre? Dove sono i segni che sto facendo bene, che sono o meno dovrei essere, che mi ha perdonato per i miei peccati?
Per questo Gesรน ci chiede: โsicuro che non ti sia sfuggito qualcosa di importante? Non hai visto nella tua vita lโimpronta mia e del Padre?โ Non ci sono segreti o traguardi nascosti da raggiungere, scorciatoie da videogiochi per vedere il Padre. La veritร รจ sempre una veritร incarnata, che vive e si sporca nel tempo e nello spazio, diversa dai fuochi dโartificio che ci aspettavamo; anzi, forse รจ simile al magma che scorre profondo e inesorabile spostando continenti, a un fiume sotterraneo che si nutre di momenti veri, vivi e imperfetti.
E allora, forse, quello che Gesรน voleva dire a Filippo era questo: รจ lui stesso il miracolo, perchรฉ รจ grazie a lui che possiamo avere accesso a uno sprazzo di paradiso, a quei momenti di grazia in cui la vita tuttโa un tratto sembra bella, piena, sensata.
Gloria Ruvolo

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato



