Ci avviciniamo ormai alla Settimana Santa ed รจ tempo di fare un bilancio di questa Quaresima.
Vi รจ un nesso e una progressione nei grandi testi di Giovanni proposti in queste ultime domeniche. Dopo averci parlato del dono di Dio (lโacqua viva offerta alla Samaritana), Gesรน, Luce vera, ha aperto gli occhi al cieco nato. Questi gesti simbolici annunciano il battesimo, vale a dire la rinascita nellโacqua e nello Spirito. Oggi, nellโepisodio della resurrezione di Lazzaro, unโaltra azione simbolica ci parla della grazia che scaturisce dal battesimo, ossia una vita nuova.
Fra le moltissime considerazioni possibili, in questo breve commento vorrei soffermarmi sul pianto di Gesรน accanto alla tomba dellโamico Lazzaro. Se sapeva che gli avrebbe ridonato la vita, perchรฉ piangere?
Le sue lacrime, pur realissime, hanno esse stesse valore di simbolo. ร infatti tutta la miseria umana, che culmina nel fenomeno della morte corporea, a strappare a Gesรน lacrime di compassione.
Gesรน piange non รจ solo una frase da dire ai bambini quando non vogliono mangiare ma una realtร che ci fa apprezzare la capacitร di Dio di compenetrarsi con la sofferenza e lโangoscia di ogni uomo.
Gesรน piange come piangiamo noi e le lacrime diventano la preghiera piรน autentica, proprio come i bambini che piangono quando cercano attenzione o quando vogliono essere presi in braccio e sollevarsi da terra.
Tuttavia, le lacrime di Gesรน non inteneriranno i suoi persecutori. La risurrezione di Lazzaro provocherร direttamente la condanna a morte di Gesรน, che strappa gli altri alla morte proprio a prezzo della sua stessa morte.
Lโamore รจ dono. In Gesรน vince lโamore, perchรฉ egli non salva se stesso ma muore per noi.
Infatti lโamore, per vincere, deve saper perdere: questa รจ la legge fondamentale del cristiano.
Non possiamo ottenere qualcosa di bene per gli altri senza perdere noi stessi, nellโamore.
Buon cammino quaresimale, insieme.
Fonte: don Ivan Licinio oppure il canale Telegram



