Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 2 Marzo 2023

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Dove abbiamo imparato a dare cose buone ai nostri figli? Perchรฉ desideriamo il meglio per loro? Forse รจ per istinto di sopravvivenza, forse perchรฉ aspiriamo allโ€™eternitร  e vediamo nei figli un compimento possibile di ciรฒ che a noi รจ mancato. Forse perchรฉ vogliamo metterli nelle condizioni di dare il meglio di sรฉ, di poter esprimere al massimo il loro potenziale, di essere creativi molto di piรน di quello che siamo stati noi.

Attraverso questa osservazione Gesรน propone lโ€™immagine di un Dio Padre che dร  cose buone a chi gliele chiede. Eppure quante volte abbiamo chiesto e non abbiamo ottenuto! Dio dร  cose buone a chi le chiede. Forse non abbiamo chiesto cose buone.

Cosa sono le cose buone? รˆ tutto ciรฒ che ci permette di liberare il bene che chiede di essere agito da noi. รˆ tutto ciรฒ che ci permette di amare fino in fondo. รˆ tutto ciรฒ che ci fa crescere in umanitร . Chiedere cose buone significa accettare di ospitare intenzionalmente questo movimento dentro di noi.

Come ci accorgiamo che questo accade davvero? Quando facciamo agli altri quello che vorremmo fosse fatto a noi. Cioรจ quando siamo in diritto di chiedere e ci concediamo la possibilitร  di dare. In quel momento, quando esercitiamo questa intenzionalitร  ci accorgiamo che la nostra richiesta รจ stata accolta sul serio e ci viene dato tutto quello di cui abbiamo bisogno. Compiendo il bene altrui, ci prendiamo cura di noi stessi: questo รจ il potere che ci รจ dato dal Dio Padre.

Flavio Emanuele Bottaro SJ

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato