Oggi le parole del Signore fanno riferimento a figure bibliche che senzโaltro erano piรน presenti nellโimmaginario dei suoi interlocutori che nel nostro. Usate per scuotere le tante persone che vengono verso di lui, oggi rischiano di scivolarci veloci o un poโ misteriose, senza sortire grandi effetti.
Il segno di Giona per gli abitanti di Ninive parlava al popolo dโIsraele della promessa della misericordia strabordante di un Dio che non viene a condannare neppure gli acerrimi nemici, un Dio che fa il tifo fino in fondo perchรฉ ciascuno ritrovi il cammino della sua veritร , la possibilitร di relazioni rinnovate dalla giustizia. La conversione รจ possibile, anche se qualcuno che si crede โgiร giustoโ potrebbe pensare che sia davvero troppo tardi per ricominciare.
La figura della regina del sud che si fa pellegrina fino a Gerusalemme ci parla del potere di attrazione della stella che si รจ posata tra le tende del popolo dโIsraele, sapienza donata senza alcun merito previo, se non lโamore gratuito che invita ad amare allo stesso modo; sapienza fragile e viva, che puรฒ innestarsi in ogni cuore che si avventura nel santo viaggio.
Quelli che sembravano in un modo o nellโaltro irrimediabilmente lontani, si sono alzati e hanno conosciuto il dono grande che ha trasformato la loro vita. E noi, di che segno abbiamo bisogno per fare il primo passo, per continuare il cammino?
Matteo Suffritti SJ

Continua a leggere gli altri approfondimenti del giorno sul sito
Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato



