Il Crocifisso vivente รจ la salvezza e la speranza dellโuomo: a noi partecipare e conformarsi alla sua persona, nello stesso destino di morte, per giungere con lui alla risurrezione. ยซLโimitazione di Cristoยป nel suo cammino terreno verso la croce รจ lโatteggiamento di fondo della vita del discepolo: รจ la concreta fede del cristiano, che lo porta alla vita.
Questa ยซimitazioneยป รจ soggetta a molti fraintendimenti. Non si tratta di ยซstrisciareยป verso la croce, sottomettersi, rassegnarsi, chinare la fronte, darsi per vinti, piegarsi e arrendersi di fronte al male: la croce non รจ un segno per gli ipocriti, i codardi e i rinunciatari. Non รจ questione neanche di avere un atteggiamento pietistico di devozione verso la croce; nรฉ di una privata e intensa compartecipazione, nella preghiera e nella contemplazione, alle sofferenze di Gesรน, immedesimandosi per compassione nel suo dolore fisico e spirituale: non si intende cioรจ piangere su di lui per non piangere su di noi stessi. Non รจ una imitazione volontaristica nel proposito ascetico di fare ciรฒ che lui ha fatto.
Si tratta invece di seguirlo, partecipando realmente e attivamente alla sua vita che ci รจ donata, operando le sue scelte, condividendo il suo destino e compiendo cosรฌ in noi quello che ancora manca alla sua passione. Si parla di sequela del discepolo che segue facendo come il maestro, stando con lui e dietro di lui, in comunione di vita.
Tutto questo comporta, come prima esigenza, quella di essere liberi: la croce cristiana รจ innanzi tutto esodo. Lโesodo รจ un atto di libertร , รจ esser liberi e liberarsi da se stessi, uscire dal proprio egoismo. Solo allora possiamo donarci agli altri. Si tratta di oltrepassare se stessi per raggiungere lโaltro in quanto altro.
Sequela รจ caricarsi della propria croce, senza scaricarla addosso agli altri: questo รจ dono che possiamo fare agli altri! Bisogna portare attivamente le sofferenze che ยซtoccano proprio a meยป, nella mia inconfondibile situazione. ร quella che Luca chiama ยซla croce di ogni giornoยป. Occorre sostenere la sofferenza abituale, normale e quotidiana, di chi lotta per il bene scontrandosi col male. ร necessario pagare i costi inevitabili di una vita, che vuole frutti di giustizia, di amore e di dono nel mondo. Non sottrarsi al proprio impegno arduo e duro, alle proprie responsabilitร personali di un mondo piรน giusto รจ la croce che ognuno deve portare. Se non la portiamo operiamo lโingiustizia producendone altra, caricando ulteriori croci addosso agli altri. Lโunico modo per vincere il male, รจ portare la propria croce.
Tutto questo si riassume nella regola dโoro: dare la propria vita per Dio e per i fratelli, a causa del vangelo e di Cristo, che per primo ha fatto lo stesso. Questo รจ ritrovare la vita. Perdersi รจ lโunico guadagno. Non si tratta di una massima eterna o di una veritร generica: รจ lโessere determinati in tutto e per tutto dalla croce del Vivente.
Al contrario, conservare la propria vita รจ perdersi. Tutti siamo specialisti in autoconservazione e ricorriamo continuamente a mille espedienti spiccioli per sopravvivere e difendere la propria pelle: il disimpegno, il cinismo, lโaggressivitร , la difesa dellโinteresse, lโottimismo superficiale, il vitalismo, lโedonismo, lโoblio selettivo. Questi sono dei sentieri che conducono allโunica grande via dellโautoconservazione, che Paolo chiama autogiustificazione. Per noi oggi lโautogiustificazione non avviene piรน mediante la legge e le opere religiose, ma si esprime nei termini dei miti dellโevoluzione tecnico-scientifica, della rivoluzione economico-sociale e del progresso della natura umana che puรฒ raggiungere in superiori equilibri spirituali ciรฒ che ancora le manca. Si tratta โsempre di un meccanismo di autoconservazione, in cui lโuomo singolo, la societร e lโumanitร stessa, intendono amministrare e disporre di sรฉ. ร autoaffermazione e incapacitร a donarsi e ad amare. ร il peccato, la mancanza di amore, cioรจ di Dio: รจ non riconoscere che Dio solo รจ Dio.
Perdersi per guadagnarsi รจ per il cristiano lโumile profezia di Cristo: รจ il mistero della fede e della salvezza che accogliamo solo nella speranza. La realtร in Cristo รจ un seme. Dallโalbero che nascerร si giudicherร la qualitร del seme. Nel pieno compimento, sarร chiaro e visibile che questa รจ lโunica via di salvezza, come รจ stato chiaro per Cristo il mattino di pasqua. Una vita nella libertร e nellโamore, che sono sempre crocifissi, รจ lโunica valida e giusta.
Perรฒ giร ora รจ chiaro che nel perdersi o nellโautoconservarsi su questa terra uno gioca rispettivamente il proprio destino di vita o di morte. ร questa la scelta radicale, decisiva e fondamentale, che siamo chiamati a compiere qui e adesso, per la vita e per la morte.
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