p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 17 Febbraio 2023

2117

Il Crocifisso vivente รจ la salvezza e la speranza dellโ€™uomo: a noi partecipare e conformarsi alla sua persona, nello stesso destino di morte, per giungere con lui alla risurrezione. ยซLโ€™imitazione di Cristoยป nel suo cammino terreno verso la croce รจ lโ€™atteggiamento di fondo della vita del discepolo: รจ la concreta fede del cristiano, che lo porta alla vita.

Questa ยซimitazioneยป รจ soggetta a molti fraintendimenti. Non si tratta di ยซstrisciareยป verso la croce, sottomettersi, rassegnarsi, chinare la fronte, darsi per vinti, piegarsi e arrendersi di fronte al male: la croce non รจ un segno per gli ipocriti, i codardi e i rinunciatari. Non รจ questione neanche di avere un atteggiamento pietistico di devozione verso la croce; nรฉ di una privata e intensa compartecipazione, nella preghiera e nella contemplazione, alle sofferenze di Gesรน, immedesimandosi per compassione nel suo dolore fisico e spirituale: non si intende cioรจ piangere su di lui per non piangere su di noi stessi. Non รจ una imitazione volontaristica nel proposito ascetico di fare ciรฒ che lui ha fatto.

Si tratta invece di seguirlo, partecipando realmente e attivamente alla sua vita che ci รจ donata, operando le sue scelte, condividendo il suo destino e compiendo cosรฌ in noi quello che ancora manca alla sua passione. Si parla di sequela del discepolo che segue facendo come il maestro, stando con lui e dietro di lui, in comunione di vita.

Tutto questo comporta, come prima esigenza, quella di essere liberi: la croce cristiana รจ innanzi tutto esodo. Lโ€™esodo รจ un atto di libertร , รจ esser liberi e liberarsi da se stessi, uscire dal proprio egoismo. Solo allora possiamo donarci agli altri. Si tratta di oltrepassare se stessi per raggiungere lโ€™altro in quanto altro.

Sequela รจ caricarsi della propria croce, senza scaricarla addosso agli altri: questo รจ dono che possiamo fare agli altri! Bisogna portare attivamente le sofferenze che ยซtoccano proprio a meยป, nella mia inconfondibile situazione. รˆ quella che Luca chiama ยซla croce di ogni giornoยป. Occorre sostenere la sofferenza abituale, normale e quotidiana, di chi lotta per il bene scontrandosi col male. รˆ necessario pagare i costi inevitabili di una vita, che vuole frutti di giustizia, di amore e di dono nel mondo. Non sottrarsi al proprio impegno arduo e duro, alle proprie responsabilitร  personali di un mondo piรน giusto รจ la croce che ognuno deve portare. Se non la portiamo operiamo lโ€™ingiustizia producendone altra, caricando ulteriori croci addosso agli altri. Lโ€™unico modo per vincere il male, รจ portare la propria croce.

Tutto questo si riassume nella regola dโ€™oro: dare la propria vita per Dio e per i fratelli, a causa del vangelo e di Cristo, che per primo ha fatto lo stesso. Questo รจ ritrovare la vita. Perdersi รจ lโ€™unico guadagno. Non si tratta di una massima eterna o di una veritร  generica: รจ lโ€™essere determinati in tutto e per tutto dalla croce del Vivente.

Al contrario, conservare la propria vita รจ perdersi. Tutti siamo specialisti in autoconservazione e ricorriamo continuamente a mille espedienti spiccioli per sopravvivere e difendere la propria pelle: il disimpegno, il cinismo, lโ€™aggressivitร , la difesa dellโ€™interesse, lโ€™ottimismo superficiale, il vitalismo, lโ€™edonismo, lโ€™oblio selettivo. Questi sono dei sentieri che conducono allโ€™unica grande via dellโ€™autoconservazione, che Paolo chiama autogiustificazione. Per noi oggi lโ€™autogiustificazione non avviene piรน mediante la legge e le opere religiose, ma si esprime nei termini dei miti dellโ€™evoluzione tecnico-scientifica, della rivoluzione economico-sociale e del progresso della natura umana che puรฒ raggiungere in superiori equilibri spirituali ciรฒ che ancora le manca. Si tratta โ€œsempre di un meccanismo di autoconservazione, in cui lโ€™uomo singolo, la societร  e lโ€™umanitร  stessa, intendono amministrare e disporre di sรฉ. รˆ autoaffermazione e incapacitร  a donarsi e ad amare. รˆ il peccato, la mancanza di amore, cioรจ di Dio: รจ non riconoscere che Dio solo รจ Dio.

Perdersi per guadagnarsi รจ per il cristiano lโ€™umile profezia di Cristo: รจ il mistero della fede e della salvezza che accogliamo solo nella speranza. La realtร  in Cristo รจ un seme. Dallโ€™albero che nascerร  si giudicherร  la qualitร  del seme. Nel pieno compimento, sarร  chiaro e visibile che questa รจ lโ€™unica via di salvezza, come รจ stato chiaro per Cristo il mattino di pasqua. Una vita nella libertร  e nellโ€™amore, che sono sempre crocifissi, รจ lโ€™unica valida e giusta. 

Perรฒ giร  ora รจ chiaro che nel perdersi o nellโ€™autoconservarsi su questa terra uno gioca rispettivamente il proprio destino di vita o di morte. รˆ questa la scelta radicale, decisiva e fondamentale, che siamo chiamati a compiere qui e adesso, per la vita e per la morte.

FONTE
SITO WEB | CANALE YOUTUBE | FACEBOOK | INSTAGRAM