don Paolo Squizzato – Commento al Vangelo del 22 Gennaio 2023

1957

La cosmologia contemporanea ricorda che siamo nati dalle stelle. 12 miliardi di anni fa, le Giganti Rosse sono esplose e i loro elementi espandendosi li ritroviamo ora in ciรฒ che costituisce la vita. Noi siamo formati da polvere cosmica.

ยซNon รจ per questo che brillate e sentite dentro di voi il calore e lโ€™impulso a splendere? Sรฌ, perchรฉ portate dentro di voi la potenza delle stelleยป (Leonardo Boff).

โ€œConvertiti, perchรฉ il regno dei cieli รจ vicinoโ€, dice Gesรน. Cambia mentalitร , comincia a pensare diversamente. Entra in contatto con la luce che ti abita, e non fermarti sul male che riscontri in te; credi al bene che puoi fare. Brucia del fuoco interiore, asseconda lโ€™impulso a splendere. Ricordati da dove vieni, e vivi fino in fondo il tuo desiderio, la โ€˜mancanza di stelleโ€™.

โ€˜Non lasciarti cadere le bracciaโ€™ (Sof 3, 16) ma usale per โ€˜pescareโ€™ fuori dai gorghi della storia (cfr. v. 19) le donne e gli uomini che vi sono caduti dentro infangando cosรฌ la loro dignitร .

I primi collaboratori di Gesรน non erano sapienti, ma semplici pescatori con i volti bruciati dal sole e le mani segnate dalle reti. Gesรน li chiama a sรฉ non per proclamare dottrine o veritร  su Dio, ma per liberare le persone dal male identificando cosรฌ la salvezza non con lโ€™ortodossia bensรฌ con lโ€™ortoprassi, atti segnati dal bene.

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Essere cristiani significherร  dunque portare avanti la creazione, la nostra umanitร , e la fraternitร . รˆ curioso che allโ€™inizio Gesรน chiami a sรฉ coppie di fratelli: Simone e Andrea, Giacomo e Giovanni, perchรฉ in fondo il cristianesimo altro non รจ che energia immessa nella storia capace di richiamare in vita i Caino e gli Abele di sempre, trasformando cosรฌ il fratricidio in vita nuova.

ยซAbele e Caino si incontrano dopo la morte di Abele nellโ€™eternitร , nellโ€™oltre vita. Camminavano nel deserto. Si riconobbero da lontano perchรฉ erano ambedue molto alti. I due fratelli sedettero in terra.

Accesero il fuoco e mangiarono. Tacevano, come fa la gente stanca quando declina il giorno. Nel cielo spuntava qualche stella che non aveva ancora ricevuto il suo nome. Alla luce delle fiamme, Caino notรฒ sulla fronte di Abele il segno della pietra e lasciando cadere il pane che aveva in mano e che stava per portare alla bocca, chiese che gli fosse perdonato il suo delitto. Abele invece rispose: Tu mi hai ucciso o io ho ucciso te? Non ricordo piรน. Stiamo qui insieme come prima.

Ora so โ€“ disse Caino โ€“ che mi hai perdonatoโ€ฆยป (J. L. Borges)

AUTORE: don Paolo Squizzato

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