COME QUELLA DI GIOVANNI BATTISTA LA PREDICAZIONE DELLA CHIESA ILLUMINA LA NOSTRA VITA RIVELANDOCI COME E’ PROPRIO ESSA A PREPARARE L’AVVENTO DEL SIGNORE
Per Israele convertirsi significa tornare: la โteshuvร โ รจ, infatti, il ritorno a Dio. Questo significa conoscere il luogo dove siamo oggi concretamente e da cui uscire e quello dove andare. Per questo la conversione รจ, essenzialmente, un cammino.
Esso ha sempre inizio dalla veritร . A parole forse appariamo come dei poveri mendicantiย di misericordia. Ci illudiamo e ci convinciamo dโessere peccatori. Ma se qualcuno si azzarda a correggerciโฆ Niente da fare, siamo โfarisei e sadduceiโ nel cuore e nella mente. Abbiamo sempre con noi un manuale di autodifesa con una serie di citazioni bibliche da usare come manganello, e criteri e regolette da gettare come una rete per imbrigliare il prossimo.
In noi non vi รจ che โipocrisiaโ, lโunico vero ostacolo alla conversione. Per questo lโannuncio del Kerygma, la Buona Notizia della resurrezione di Gesรน, inizia sempre con la denuncia dei peccati: โVoi avete ucciso lโautore della Vita inchiodandolo alla Croce. Ma Dio lo ha risuscitatoโ. Voi: tu ed io, assassini di Gesรน. Noi abbiamo scelto Barabba, oggi, ieri, quasi sempre. Se la Grazia di Dio non illumina e sigilla questa veritร , non potrร esserci vera conversione.
Il primo passo del ritorno a Dio, infatti, รจ riconoscersi peccatori. Abbandonare le difese, inginocchiarsi e chiedere perdono. Smettere di incolpare il mondo intero per i nostri peccati. Farla finita di giustificarci come fa ogni ideologia che sottolinea i condizionamenti sociali per cancellare la libertร e il peccato e cosรฌ deresponsabilizzare lโuomo. โNon basta dire di avere Abramo per Padreโ, non si รจ figli di Dio perchรฉ abbiamo il certificato di battesimo. Un figlio รจ chi assomiglia al Padre, e, per questo, โfa frutti degni della conversioneโ. Questi, infatti, sono opera della Grazia, impossibili allโuomo della carne schiavo del peccato. Eโ figlio di Dio chi compie le opere di vita eterna che testimoniano la natura divina che abita in lui.
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Noi invece, siamo tutti una โrazza di vipereโ che strisciano nella polvere, figli della menzogna che ci ha detto il serpente. Abbiamo bisogno dellโannuncio della Chiesa che ci trafigga il cuore come accadde agli abitanti di Gerusalemme la mattina di Pentecoste allโascoltare le parole di San Pietro. Eโ necessaria una โvoceโ che, โgridiโ come โun tuono nel deserto dei nostri peccatiโ (San Massimo), per destarci alla nostalgia del Paradiso.
Esiste in ciascuno, anche nelle vipere con la lingua biforcuta come noi, un โse stessoโ dove si puรฒ โritornareโ come ha fatto il figlio prodigo. Un โse stessoโ libero e incorrotto, anche in mezzo ai condizionamenti piรน gravi. Anzi, proprio al capolinea di ogni risorsa, quando strisciamo nella vita come Adamo ed Eva esuli e lontani dalla patria, possiamo ritornare a Dio. Attraverso le ferite dei peccati possiamo oggi ritornare a quel frammento di innocenza originaria che il peccato non ha distrutto โ la Veritร che ci definisce figli nella veritร che ci denuncia peccatori โ per incominciare da lรฌ il cammino di ritorno alla casa del Padre; la memoria dellโamore nel quale siamo stati creati รจ lโunica che puรฒ davvero innescare la conversione del cuore.
Anche questo significa che il โRegno di Dio รจ vicinoโ. Eโ dentro di voi dirร il Signoreโฆ La predicazione di Giovanni Battista, immagine di quella della Chiesa, illuminando la realtร di ciascuno di noi, rivela anche lโimmensa dignitร che portiamo inscritta e che la menzogna del demonio che abbiamo accolto ha sepolto sotto un cumulo di pietre, i peccati che abbiamo commessi. โDa queste pietreโ, infatti, Dio puรฒ oggi โfar sorgere โ risuscitare โ figli di Abramoโ. Sรฌ, โil Regno di Dio รจ vicinoโ a tuo figlio, al tuo matrimonio, alla relazione con suocera e nuora, a te stesso, pieno di contraddizioni inestricabili. Anche se nulla lo lascia pensare, anzi, esso รจ proprio lรฌ, dove meno ce lo aspettiamo.
Ma รจ necessario che Giovanni Battista ce lo annunci. Egli รจ immagine di ogni profeta che, nella Chiesa, annuncia lโavvento del Messia. Eโ cinto come lo furono i figli di Israele la notte di Pasqua, come Gesรน mentre lavava i piedi ai discepoli, come Pietro sulla via del martirio; come Cristo รจ rivestito di pelle ruvida, segno di quella dellโuomo macchiata dal peccato e assunta per perdonarlo. La Chiesa si avvicina oggi a noi per annunciarci la Buona Notizia e invitarci a โpreparareโ il cammino al Signore: questo significa accogliere Giovanni, ascoltare la sua voce, riconoscere i segni che Dio ci mostra per mezzo di lui, per nutrirci con lui con il โmieleโ dellโamore di Dio. Attraverso la predicazione, รจ lo Sposo che bussa al nostro cuore. Convertirsi significa allora smettere di guardare se stessi, in un narcisismo spirituale che ci conduce alla disperazione.
Convertirci รจ โuscireโ come fecero โda Gerusalemme, da tutta la Giudea e dalla zona adiacente il Giordanoโ; e โconfessare i propri peccatiโ, consegnando alle โacqueโ della misericordia il nostro uomo vecchio. Convertirci รจ aprire a Cristo, lasciando che โla scureโ della Croce recida la โradiceโ maliziosa che ci incatena alle menzogne del demonio. Gli eventi sono la โscureโ di Dio che recide quanto di piรน caro abbiamo. Caro alla nostra carne, consolazione dei sentimenti, ma veleno per lโanima della sposa di Cristo.
Giovanni dร voce alla Parola dello Sposo, parola innamorata e gelosa. Come Booz fece nei riguardi di Rut, il Signore fa valere il suo diritto di riscatto: siamo suoi, nati in Lui e per Lui, nessun altro puรฒ appropriarsi della nostra vita. Eโ Gesรน che, attraverso la Chiesa, oggi getta i suoi sandali ai nostri piedi, nel segno che in Israele significava il riscatto di una vedova.
Giovanni โnon รจ degno di portare i sandaliโ di Gesรน: non รจ stato il Battista a riscattare Israele; non sono stati i sacerdoti, i catechisti, neanche la moglie e il marito, neppure i genitori a consegnare la propria vita in riscatto per noi. Eโ stato Cristo, apparteniamo a Lui. Basta allora chiedere agli uomini quello che Cristo puรฒ darciโฆ
Per questo la conversione รจ lโamore con il quale accogliere lo Sposo; Egli viene a riprendersi il suo โgranoโ, ciascuno di noi creato per essere frumento e pane per il mondo; nel โfuoco inestinguibileโ della sua misericordia viene a โpurificarci della pulaโ maligna che ci impedisce di amare; con il โventilabroโ della Croce viene a โpulire la โsua aiaโ, la Chiesa destinata ad essere il suo corpo nella storia, per colmarla del suo Spirito Santo nel quale possa risplendere senza macchia nรฉ ruga, testimone verace del suo amore.



