Don Luciano Labanca – Commento al Vangelo del 27 Novembre 2022

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Con questaย  domenica entriamo nel tempo forte dellโ€™Avvento, tempo in cui, lasciandoci guidare dalla Parola di Dio e dalla preghiera della Chiesa, loderemo, adoreremo e conosceremo meglio il Signore, per preparaci alla sua venuta. In questo ciclo A dellโ€™anno liturgico, ci accompagnerร  in modo particolare il Vangelo secondo Matteo, dal cui capitolo 24, parte del cosiddetto discorso di Gesรน โ€œsulle cose ultimeโ€ (ta eschata), รจ tratto il brano che stiamo meditando.

Richiamando il noto episodio del diluvio di Genesi (Gen 6,5-12), Gesรน invita a riflettere sulle prioritร  della nostra vita quotidiana. Il tempo di Avvento, come dice la parola stessa, ci parla di una venuta, quella di Cristo glorioso che tornerร  nella gloria alla fine dei tempi, ma anche quella storica giร  avvenuta duemila anni fa nel mistero dellโ€™Incarnazione, che ogni anno celebriamo nella liturgia natalizia, cosรฌ come di quella quotidiana che accade sempre di nuovo per noi, qui ed ora. Come ci prepariamo a questo incontro?

Il rischio รจ quello di lasciarci travolgere da questo diluvio, che รจ la venuta del Signore, imprevedibile e sconvolgente, senza neppure accorgercene, proprio come i contemporanei di Noรจ, distratti dallโ€™orizzontalitร  dei loro bisogni e dei loro piaceri. In quel momento decisivo, che รจ il ritorno di Cristo, non conta il riconoscimento sociale o le proprie occupazioni; quello che conta รจ soltanto lโ€™attitudine dello spirito: lโ€™attenzione alla relazione che ci caratterizza, quella con il Vivente, Colui che รจ, che era e che viene.

Dare prioritร  alla nostra amicizia con il Vivente ci rende vivi, svegli, attenti a quello che accade attorno a noi, disposti ad ascoltare la sua voce e i bisogni dei fratelli. Riflettendo anche sul piano semplicemente umano, quando facciamo lโ€™esperienza della perdita di una persona cara oppure di aver sprecato unโ€™occasione importante, ci rendiamo conto che avremmo dovuto agire diversamente e ci rendiamo conto di quanto tempo abbiamo fatto trascorrere senza senso,ย  nonย  investendolo al meglio.

Questa consapevolezza ci fa ricadere nel rimpianto e nel rimorso, quando ormai non cโ€™รจ piรน nulla da fare per cambiare le cose. Utilizziamo questo tempo dellโ€™Avvento, dunque, per concentrarci davvero su quello che conta a livello umano e spirituale, senza rimandare, ma coltivando la nostra amicizia con Cristo e quelle relazioni che ci edificano e ci fanno veramente crescere: รจ questa la vigilanza, la virtรน che diviene nostra guida in questo tempo di Avvento, vera parabola di tutta la nostra esistenza umana.

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