A chi รจ simile il regno di Dio?
Il Vangelo odierno contiene due brevi parabole sul regno di Dio: il granellino di senapa e il lievito nella massa di farina. La prima ne sottolinea la crescita in estensione, la seconda ne mostra la profonditร . Ciรฒ che importa รจ l’arbusto pieno di rami, dove si annidano gli uccelli e l’impasto fermentato.
Le due immagini, riferite al Regno, si fondono insieme: รฌndicano l’aspetto universale del Regno, aperto a tutti gli uomini. “Dio non fa preferenza di persone”, tutti sono accetti. L’intenzione di Gesรน รจ chiara. Siamo alla sua scuola. Siamo suoi discepoli. Egli vuole farci comprendere la sua presenza in noi, il suo vivere in noi. “Il mio regno รจ in mezzo a voi”.
Nella fede infatti abbiamo accolto quel seme e quel lievito – la Parola – non nella pienezza, ma nella crescita. Nella pazienza poi e nella fedeltร quotidiana lo faremo crescere in noi e attorno a noi, fino alla pienezza “della misura che conviene alla piena maturitร di Cristo in noi”. Ecco perchรฉ queste due parabole ci mettono di fronte a un grande problema personale.
E’ vero che il granellino di senapa sta crescendo in noi? E’ vero che quel poco di lievito sta fermentando sempre di piรน la nostra vita? Dio continua a operare cose grandi attraverso il nostro piccolo. Continua a rivelare il suo mistero infinito attraverso il nostro a volte incerto quotidiano.
L’apostolo Paolo ne era convinto e lo esprime cosรฌ: “La vita che io vivo nella carne, la vivo nella fede di colui che mi ha amato e ha dato la sua vita per me”.
Monaci Benedettini Silvestrini
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