Esperti in amore fraterno
Il pericolo piรน grande che puรฒ correre lโuomo รจ di anteporre le regole alla vita. A maggior ragione per un cristiano che fa della sua vita una missione dโamore. Il dottore della Legge รจ il classico โespertoโ che presume di avere una risposta per ogni domanda e non si mette in sincera ricerca della volontร di Dio nรฉ predispone il suo cuore ad ascoltare lโA/altro. Lo dimostra il fatto che non interroga Gesรน per conoscerlo meglio ed entrare in una relazione piรน intima con lui, ma per metterlo in difficoltร e tendergli un tranello.
S. Paolo ricorda che la scienza, ovvero la conoscenza fine a sรฉ stessa, gonfia di orgoglio mentre la caritร edifica (1Cor 8,2). Si percepisce la diffidenza che pervade la mente del dottore della Legge e il suo pregiudizio nei confronti di Gesรน. La presunzione opera unโindebita scissione tra fede e vita, tra il Dio in cui si crede, anche senza vederlo, e il fratello che si vede senza amarlo. La fede รจ campata in aria, quindi senza radici, se non si traduce in caritร fraterna che nasce solo da un cuore che rinuncia a giudicare e in cui cโรจ solamente posto per la misericordia. Il dottore della Legge รจ lโimmagine di chi รจ convinto che la giustizia consista nellโapplicare le regole senza guardare in faccia nessuno.
In realtร , la parabola ci suggerisce la necessitร assoluta di cercare il volto del fratello per trovare quello di Dio. Egli, infatti, cerca sempre il confronto, il dialogo con noi; per questo si fa prossimo e ci parla โbocca a boccaโ, โcuore a cuoreโ. Contrariamente ai funzionari del sacro che si limitano a guardare a distanza e a continuare il loro cammino come se niente fosse, il Samaritano, nel quale Gesรน si identifica, si avvicina non per curiositร ma per compassione. Non cerca di sapere cosa sta accadendo e perchรฉ รจ accaduto ma di comprendere come sta quella persona e come puรฒ aiutarla.
La compassione ha veramente una forza rivoluzionaria che sconvolge innanzitutto il cuore di chi ne รจ posseduto. Chi ama si pone difronte al tu, instaura un contatto visivo che poi pian piano coinvolge tutto lโessere, mente, anima e corpo. Tra le righe appare chiaro lโinvito di Gesรน a cambiare prospettiva. Prima di domandarsi cosa รจ giusto fare bisogna interrogarsi: come Dio si sta facendo prossimo a me? Cosa mi sta dicendo e sta facendo per me? Ciascuno di noi รจ quellโuomo nella cui disgrazia riconosciamo le nostre cadute, le nostre ferite, i nostri fallimenti, le nostre delusioni.
Solo assumendo il punto di vista del malcapitato posso riconoscere che la mia vita, sebbene segnata da tante prove, รจ anche oggetto di cura e di attenzione di persone nel cui volto posso intravedere i lineamenti di quello di Dio. Lโuomo ferito non รจ solo debitore di riconoscenza al Samaritano ma anche allโalbergatore che ha continuato a curarlo durante la sua assenza. La via della felicitร passa attraverso quelle ferite che ci lasciamo guarire dalla misericordia di Dio e dalle opere di Caritร della Chiesa. Le ferite di noi uomini peccatori sono diventate anche quelle di Dio, benchรฉ innocente. Esse sono come lettere dellโalfabeto con le quali la Legge della Caritร viene scritta nel nostro cuore.
Signore Gesรน, Parola di Dio che ridona il gusto della vita e che conforta i cuori degli afflitti, ti ringraziamo perchรฉ ci fai sperimentare il grande amore del Padre. Egli, giusto e misericordioso, non giudica o condanna i peccatori ma cerca ciascuno dei suoi figli per riscattarlo dalla schiavitรน della colpa restituendogli la libertร e la dignitร . Guarisci la nostra ansia di prestazione e convertila in zelo apostolico che ha come unico fine quello di compiere la Sua volontร . Tu che ti offri a noi come Maestro di Sapienza e Guida nel cammino della Giustizia, fa che possiamo seguirti nella fiduciosa obbedienza al Padre e imitarti nella operosa caritร verso i fratelli. Insegnaci a rinunciare ad ogni forma di giudizio e al tentativo di definire gli altri ma istruiscici nellโarte della compassione che abbatte le barriere della diffidenza, erette sulla paura, per costruire ponti di dialogo e di aiuto reciproco. Donaci lโumiltร di lasciarci prendere cura, fuggendo la presunzione di salvarsi con le proprie forze, e la docilitร con la quale farci educare dai testimoni riconosciuti come maestri di vita. Ispira in noi sentimenti di fiducia perchรฉ la speranza animi il coraggio di non limitarci ad essere funzionari del sacro, affaccendati in tanti affari, ma creativi nel bene e fedeli alla missione che ci affidi di essere custodi della vita gli uni degli altri.
Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae รจ stata fondata il 2 luglio 1968 dallโArcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirร ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di etร … [Continua sul sito]




