ยซStendi la mano!ยป.
Sono le parole che Gesรน rivolge all’uomo che implora la guarigione. Egli sta insegnando nella Sinagoga in giorno di Sabato, e lo fa, come sempre, con la forza della parola e con i gesti e i segni che pone. Gli scribi e i farisei, piรน che ad ascoltare gli insegnamenti di Cristo stanno ad osservare, quasi a spiare i suoi comportamenti, per trovare qualche appiglio per poi accusarlo. Non รจ certamente questo il modo di porsi dinanzi al Signore.
La sua parola va accolta con fede e gratitudine. ร quasi consequenziale poi che neanche dinanzi al miracolo trovino motivo di comprensione e di conversione. L’invidia acceca e la cecitร spirituale rilega nelle tenebre e sfocia in aperta avversione. Gesรน legge nei loro pensieri e cerca ancora di gettare luce in quei cuori: ยซรlzati e mรจttiti nel mezzo!ยป, dice al malato.
Con quel gesto vuole dire chiaramente che l’uomo va posto al centro di ogni interesse e al disopra di ogni altro calcolo, poi aggiunge: ยซStendi la mano!ยป e la mano guarรฌ. Purtroppo non segue l’ammirazione per l’accaduto, non segue la loro conversione e ancor meno la lode a Dio, ma ยซpieni di rabbia discutevano fra di loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesรนยป.
S’intrecciano in questo episodio la cura amorevole del medico divino, l’attenzione che Cristo ha per ciascuno di noi e la rabbia degli scribi e dei farisei. ร una storia che ha avuto e ha ancora il suo sรจguito. Sono ancora tanti i seguaci degli scribi e dei farisei! Per fortuna sono ancora tanti coloro che fiduciosamente stendono le mani verso Cristo, tanti ad essere guariti, tanti a cantare la misericordia di Dio per i suoi prodigi di grazia e di amore.
Monaci Benedettini Silvestrini
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