La santa competizione
Gesรน aveva parlato del Regno dei cieli e gli apostoli lo hanno interpretato secondo lโottica del mondo in cui i governanti delle nazioni dominano e i capi opprimono. Il fascino del potere ha sempre esercitato una forte attrazione sul cuore degli uomini e anche su quello dei discepoli di Cristo i quali sono tentati di โmondanizzareโ il vangelo invece di evangelizzare il mondo. Le parole della mamma di Giacomo e Giovanni rivelano quanto sia radicata nellโanimo umano, anche della gente semplice e povera, lโambizione di raggiungere posti di comando per avere sudditi sui quali comandare e dai quali ricevere servigi. Fin quando il cuore รจ pieno della sapienza del mondo non รจ possibile partecipare alla forma di governo ed esercitare il potere che Gesรน propone.ย
Il calice da bere non sono i sacrifici e le rinunce, nรฉ tantomeno la lotta fino allโultimo sangue, per raggiungere le vette del successo, della fama e della ricchezza, ma รจ il cammino interiore di purificazione del cuore da ogni forma di cupidigia, aviditร e di rinuncia alla logica del potere inteso come gestione delle persone e delle cose per un proprio interesse.
Gesรน chiarisce che non sta a lui concedere benefici e privilegi, ma di invitare tutti a seguirlo sulla via della croce attraverso la quale cambiare la prospettiva nella vita. Per poter partecipare alla gloria di Gesรน e sedere insieme a lui nel suo regno รจ necessario seguirlo sulla via del servizio inteso come dono della propria vita. ร propriamente questa la vetta della gloria per raggiungere la quale bisogna abbandonare strada facendo le zavorre che appesantiscono il cuore e offuscano la ragione.ย
Il mondo alimenta le manie di grandezza e falsa le unitร di misura perchรฉ lโorgoglioso, pur essendo piccolo, vorrebbe ergersi e imporsi da solo sugli altri, mentre lโumile, essendo magnanimo, tende a farsi piccolo per raggiungere anche lโultimo dei fratelli e amarlo. Lโarrampicatore sociale ed ecclesiale non si dร pace se non ha raggiunto la visibilitร e gli onori, magari denigrando e squalificando gli altri, mentre il discepolo di Cristo non puรฒ dirsi contento se non ha donato il suo tempo, le sue energie, i suoi carismi, le sue competenze e le sue capacitร per far sentire ogni persona incontrata amata.
I potenti di questo mondo tendono a far sentire gli altri inferiori e dipendenti, i cristiani invece, incontrando i fratelli e le sorelle nel mondo, devono comunicare loro lโamicizia di Dio che detronizza i potenti e innalza gli umili, sazia di beni gli affamati e rimanda i ricchi a mani vuote. Nel regno di Dio se cโรจ un primato da raggiungere questo รจ certamente quello del servizio e se cโรจ una competizione questa deve avvenire nellโambito della stima e della comunione fraterna.
Signore Gesรน, primo tra i grandi perchรฉ ultimo tra i servi, aiutaci a vivere il dono della fraternitร gareggiando a stimarci a vicenda. La tua Parola ci insegni a rimodulare la nostra scala di valori mettendo in cima il desiderio di amare Dio compiendo la sua volontร . Donaci la grazia di seguirti fino alla fine senza lasciarci distrarre dalle velleitร ambiziose, dalla sete di guadagno o dalla fame di potere. Fa che possiamo imitarti sempre piรน nel servizio umile e silenzioso affinchรฉ tutti coloro che incontriamo possano conoscere Te e sentire dentro di loro nascere la volontร di amarti e la gioia di servirti nella Chiesa.
Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae รจ stata fondata il 2 luglio 1968 dallโArcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirร ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di etร … [Continua sul sito]




