Non dare nulla per scontato e non fermarsi a una lettura superficiale e pregiudiziale che, talvolta, puรฒ essere declinata come incapacitร a sperare su noi stessi e sugli altri, arrivando a concludere che la nostra e la loro vita sia come una strada senza uscita. Il ritardo nella produzione dei frutti attesi e desiderati, non poche volte, รจ il dono che il Signore ci fa perchรฉ impariamo a prendere la giusta distanza tra la lettura che abbiamo su di noi e quello che, invece, sta maturando dentro di noi. Cโรจ un Dio allโopera: a noi compete non smettere mai di essere un cantiere aperto.
Certo, non cโรจ garanzia, a voler contare sulle sole nostre forze, circa la riuscita e la feconditร della nostra esistenza. Forse anche noi possiamo diventare quei falsi profeti che appaiono come agnelli ma che, in realtร , covano nel cuore ben altro sentire.
ร necessario sospendere il giudizio e imparare a non lamentarsi. Se รจ vero che un albero che ha radici ben solide non puรฒ non essere fecondo, i tempi di questa maturazione non spetta a noi stabilirli. I frutti della nostra vita, infatti, ancor prima che essere il risultato delle nostre capacitร , sono ciรฒ che Dio riesce a compiere attraverso di noi quando abbiamo rinunciato ad avere il controllo sulla nostra esistenza. Per questo รจ necessario smettere di essere concentrati sugli esiti e assecondare invece, il corso dellโopera. Piรน che vivere di pretesa, รจ necessario custodire una relazione con Dio che permane nonostante il mutare dei tempi e delle situazioni, senza mancare di fede.
Se le radici della nostra esistenza sono piantate in una fede solida, i frutti verranno. A suo tempo.
AUTORE: don Antonio Savone
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