In pochi versetti il vangelo di oggi ci mette di fronte al mistero dellโamore posto in relazione al grande mistero dellโodio, che attraversa spesso anche la nostra vita, come un raggio di tenebra che inonda il cenacolo. Siamo infatti nel brano dellโultima cena.
Gesรน si rivela ai suoi in un momento delicato, quello caratterizzato da una perdita: uno dei Dodici infatti, se ne va scegliendo la notte della solitudine, la piรน amara, quella dellโisolamento. Giuda infatti, esce dal cenacolo lasciando che la tenebra sia luogo dove si manifesta la luce.
Il contesto รจ un contesto di sofferenza e di fallimento che si manifesta mentre Gesรน sente di dovere dire: โVi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altriโ (Gv 13, 34).
Le cose piรน importanti emergono e riusciamo a dirle nella forma piรน giusta, piรน bella e piรน convincente nei momenti in cui la sofferenza รจ piรน grande e la perdita, come in questo momento che sta vivendo Gesรน, imminente e ancora sanguinante.
Gesรน parla di un comandamento nuovo che non รจ legato al precetto ma alla sua persona. Un riferimento personale unico e irripetibile: โcomeย io vi ho amati, cosรฌ amatevi anche voi gli uni gli altriโ.
Nel momento in cui Gesรน sta vivendo la sua passione che sentiamo anche noi, ancora nellโeco delle feste pasquali, Gesรน ha bisogno di dire qualcosa di nuovo: lโessenziale di chi Lui รจ e di ciรฒ che fa.
Una domanda puรฒ scaturire: quale รจ lโessenza dellโessere di Gesรน in mezzo ai suoi che manifesta come segno della sua presenza? LโAmore รจ lโEssenziale sempre Nuovo.
Nel momento in cui Giuda scompare, lui che era uno dei Dodici, Gesรน dice in modo piรน forte dove sta il mistero dellโappartenenza a Lui. Dove incontriamo il mistero dellโappartenenza a Lui che รจ il segreto di ogni fraternitร che non รจ mai finalizzata a chi vi partecipa, quanto invece รจ finalizzata al fatto che โil mondo si salviโ!
Possiamo cogliere come la presenza di Dio in mezzo a noi e dentro di noi sia legata alla nostra capacitร di essere totalmente aperti, assorbiti dallโamore che โrende nuove tutte le coseโ.
Lโamore oggi รจ una parola molto abusata. Per questo facciamo fatica a comprendere che Gesรน non comanda semplicemente di amare, Lui รจ Colui che vive questo dono e che ci invita ad amare โcome io vi ho amatiโ (Gv 13, 34).
Questo Gesรน centrale nel suo dono di sรฉ รจ fondamentale. Grazie a Lui emerge la chiave che puรฒ aprire la porta dellโamore. Il fatto รจ che noi siamo chiamati a fare della nostra vita una perenne e continua meditazione del mistero di amore di Gesรน. Lui ci ha amati col desiderio di penetrare la nostra vita con questa linfa vitale di amore. Cosรฌ facendo noi diveniamo spontaneamente gente che si lascia trasformare da questa linfa vitale.
Lโamore non รจ mai cosa riconducibile a nulla di particolare. Troppo spesso noi rendiamo lโamore una caricatura dello stesso con lโutilizzo che facciamo di certi gesti. Lโamore, questo interessa, รจ semplicemente un atteggiamento fondamentale.
Lโamore interiorizzato รจ ciรฒ che ci permette di attraversare anche le cose che non vanno, le tribolazioni, che fanno parte del nostro quotidiano. Lโamore รจ liberante dalla necessitร di trovare il colpevole del nostro soffrire. Ci pone in un atto e in una situazione di libertร dove ciรฒ che รจ importante รจ lasciarci toccare da lui con tutte le qualitร umane che lo caratterizzano e che noi, schiavi di ciรฒ che deve andare bene, rischiamo di rifiutare.
Dice il Piccolo Principe: โlโessenziale รจ invisibileโ. ร tempo che cogliamo come lโamare significhi coltivare sempre lโEssenziale che รจ invisibile, sempre Nuovo, anche se, e questo lo dobbiamo evidenziare, non รจ mai qui! Il nucleo importante รจ accogliere nella realtร il fatto che lโEssenziale non รจ mai commerciabile. Non posso amare perchรฉ cosรฌ mi conviene e far apparire il mio โessere bravo, non come gli altriโ. Lโimportante non รจ chi tiene la cassa rischiando sempre di trasformarsi in un ladro di vita.
Amare, ci ha dimostrato Gesรน, รจ servire. Il problema รจ chi comincia, e soprattutto chi ricomincia dopo che cโรจ stato un conflitto. Gesรน lava i piedi anche a Giuda e poi lo aiuta ad uscire. Cosรฌ rivela lโamore incondizionato di Dio, glorificando la vita anche nel tradimento; perchรฉ la modalitร di amare propria di Gesรน รจ quella dello spreco, mentre la nostra, al contrario, รจ quella della partita doppia.
Gesรน ci invita ad amare come lui, a spezzare gli equilibri di quella mentalitร che fa calcolare, analizzare, pianificare tutto come fa Giuda che non vuole imitarlo nellโambito dellโamore.
Il comandamento nuovo dellโamore, allora, รจ come quel โvino nuovoโ che ha bisogno di otri nuovi. Il nostro rischio quotidiano รจ di fare dellโamore di Cristo una sorta di โtoppaโ sul vestito vecchio che continuiamo ad essere per salvare il salvabile, per salvare lโimmagine che ci siamo costruiti agli occhi degli altri.
Invece? Invece tutto in Cristo, per Cristo e con Cristo risorto, deve essere semplicemente โnuovoโ.
AUTORE: p. Giovanni Nicoli
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