ย โAndate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creaturaโ.
Andare e proclamare sono i due imperativi che Gesรน lascia ai discepoli. Non si รจ cristiani quando ci si ferma e quando si sta zitti (che รจ cosa diversa dal silenzio). La stessa messa finisce con questo verbo in levare: โAndate in paceโ. E oggi queste parole sono particolarmente significative perchรฉ oggi ricorre la festa di San Marco evangelista. Un uomo che ha dovuto fare tesoro soprattutto dellโesperienza degli apostoli piรน che per la sua diretta esperienza con Cristo.
Ciรฒ perรฒ non lo ferma dal diventare unโevangelista. Cristo continua anche oggi a chiamarci, a farci fare esperienza di Lui e per far questo usa sempre lโumanitร di qualcuno. Queste esperienze di Lui non sono esperienze di serie B. Sono esperienze importanti come lo furono quelle di Pietro e di Giovanni e di tutti coloro che vissero con Gesรน lungo i tre anni di vita pubblica. Ogni cristiano รจ contemporaneo a Cristo. Ed รจ lo Spirito Santo che ci rende Suoi contemporanei. Ogni parola del vangelo รจ rivolta a noi.
La Sua morte รจ morte per me. La Sua Resurrezione รจ resurrezione per me. E a me e a te oggi chiede di โandare e proclamare in tutto il mondo il Suo Vangeloโ. I nostri no e i nostri si non sono no e si ad esperienze di serie B. Sono no e si al Figlio di Dio. Poichรฉ โGesรน Cristo รจ sempre lo stesso, ieri, oggi e sempreโ. E noi siamo il Marco di oggi.
E a noi รจ consegnato un potere da esercitare: contrapporsi al male, farsi capire, creare comunione, aver cura. Un cristiano dovrebbe essere un costante miracolo, non perchรฉ fa il prestigiatore ma perchรฉ sa vivere nel mondo senza lasciare mai al mondo lโultima parola. Anzi cโรจ una storia che viene scritta proprio nel cuore delle contraddizioni della storia che ci tocca vivere. Dio scrive una storia di salvezza lรฌ dove il mondo, il male, o ciรฒ che ci capita vorrebbe semplicemente scrivere la parola fine.
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Ecco che cosโรจ un evangelista, uno che si fa megafono, che si fa voce di una simile buona notizia.
NUOVO COMMENTO DA FACEBOOK
Nella festa di San Marco Evangelista di oggi leggiamo proprio un brano tratto dal suo vangelo che ci dice con chiarezza quali sono i segni che accompagnano quelli che credono: ยซnel mio nome scacceranno i demรฒni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherร loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guarirannoยป.
Il primo segno riguarda il male: un cristiano non รจ piรน in una posizione di vittima rispetto allโazione del male perchรฉ Gesรน gli ha dato potere sul male, gli ha dato potere di resistere e di vincere. Se dimentichiamo questa forza che cโรจ in noi rischiamo di vivere da schiavi nonostante siamo stati liberati a caro prezzo da Colui che ha donato la sua vita per la nostra liberazione.
Il secondo segno riguarda la capacitร di comunicare: parlare lingue nuove significa che la fede quando รจ vera diventa comprensibile ad ogni esperienza umana. La fede non รจ mai un discorso chiaro per un ghetto di persone, ma รจ sempre sentirsi capiti e farsi capire in ogni tipo di esperienza umana. Prendere in mano i serpenti implica la capacitร di prendere di petto le questioni piรน serie che ci capitano e che abitano il presente; un cristiano non puรฒ mai essere indifferenze alle urgenze che si manifestano in ogni tempo.
E tutto questo puรฒ accadere perchรฉ la vicinanza con Cristo e il continuo rapporto con Lui ci aiuta a non lasciarci cambiare dal male che incontriamo (bere un veleno), anzi a cambiare il male in bene. Infine imporre le mani ai malati e guarirli, che da una parte significa letteralmente guarire qualcuno ma che ha anche il significato di essere guarigione per lโaltro offrendo a lui la nostra presenza, la nostra prossimitร , il nostro esserci.
