Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 26 Marzo 2022

545

Questo Vangelo la tocca pianissimoโ€ฆ Gesรน ci presenta due personaggi: un fariseo e un pubblicano. Lโ€™uno ha lโ€™intima presunzione di essere giusto, โ€œgiustoโ€ per i farisei era chi osservava i precetti (per intenderci: fai questo, non fare questโ€™altro e stai a posto).

Lโ€™altro รจ un pubblicano, un esattore delle tasse che lavorava per i Romani, in poche parole un peccatore della peggior specie. Il fariseo, pregando tra sรฉ, mettendo cioรจ unicamente sรฉ stesso al centro, si esalta perchรฉ crede che basti fare delle cose, seguire dei precetti per essere un vero credente.

Il pubblicano si ferma a distanza, neppure alza lo sguardo, chiede solo a Dio di avere pietร  di lui. Entrambi si rivolgono a Dio, ma cโ€™รจ una differenza tra i due: il fariseo si crede giusto, ma solo il pubblicano torna a casa giustificato. Che significa questo? Giustificare significava letteralmente โ€œrendere giusto davanti a Dioโ€. Non ci si giustifica da soli (a scuola, come nella vita), ma occorre che Qualcuno ci giustifichi, ci renda giusti. Gesรน ci ha giustificatiโ€ฆ

โ€œE questo รจ il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche suo fratello.โ€ (1Gv,4-21)


Fonte: Il canale Telegram ufficiale di Animatori Salesiani: ogni giorno il Vangelo del giorno seguente sul tuo telefono e altri contenuti utili per il tuo cammino spirituale! 

- Pubblicitร  -

Leggi altri commenti al Vangelo del giorno