don Giovanni Berti (don Gioba) – Commento al Vangelo del 30 Gennaio 2022

1695

Uccidere Gesรน

Il Vangelo che ascoltiamo questa domenica รจ la prosecuzione dellโ€™episodio raccontato domenica scorsa, quando lโ€™evangelista Luca ci racconta di Gesรน che legge un brano del profeta Isaia durante il culto del sabato nella sua cittร  di Nazareth. Non รจ sempre facile immedesimarsi nei vari fatti raccontati dalle pagine del Vangelo, perchรฉ sono spesso molto sintetici, ma stavolta voglio immaginare di essere anchโ€™io lรฌ dentro quella sinagoga ad ascoltare questo maestro. Voglio vedere se le reazioni dei presenti sono anche le mie. In fondo se ci penso bene il mio essere cristiano mi fa davvero โ€œconcittadinoโ€ e โ€œparenteโ€ di Gesรน oggi come lo erano quelli di Nazareth allora.
Lโ€™evangelista ci racconta di un rapidissimo cambio di atteggiamento di coloro che ascoltano Gesรน, che passa dallo stupore misto a meraviglia al rifiuto e alla violenza.

Lโ€™evangelista Luca ci racconta questo episodio facendoci intravedere quella che sarร  tutta la vita di Gesรน come Messia che dapprima viene accolto e osannato, ricercato e seguito, ma poi, pian piano che si avvicina a Gerusalemme, viene mal interpretato, abbandonato persino dai suoi amici e ucciso fuori dalla cittร  santa. Quello che accade qui a Nazareth รจ in piccolo tutta la storia di Gesรน e forse anche in piccolo quello che avviene sempre nel cammino di Gesรน dentro la storia umana e dentro la nostra, la mia piccola storia.

Sarebbe davvero facile fare come in quelle storie cinematografiche dove in modo molto semplicistico si scontrano buoni e cattivi, e giudicare come cattivi gli abitanti di Nazareth. Come ci viene raccontato da Luca, quei conterranei di Gesรน, con il loro passare da accoglienza a rifiuto, ben rappresentano lโ€™animo umano che di fronte alle sfide della vita, davanti a una novitร  che richiede cambiamento di mentalitร  e abbandono di facili schemi, davanti a quello che mette in discussione, ha una naturale reazione del rifiuto. Riconosco anchโ€™io in questi personaggi la mia fatica a credere e accettare fino in fondo le parole del Vangelo, gli insegnamenti di Gesรน che mi mettono in discussione e che mi spingono a un cambiamento che non ho voglia di fare.

Gesรน a Nazareth viene visto coe una bella novitร , ma quando provoca a credere in lui fino in fondo, quando spinge a cambiare la mentalitร  chiusa del piccolo villaggio, allora scatta il giudizio e la volontร  di tagliarlo fuori. Gesรน viene buttato fuori da Nazareth e questo capita anche in me, quando in fondo โ€œbutto fuoriโ€ Gesรน dalle decisioni importanti della mia vita, quando non tengo conto della mia fede nelle mie scelte quotidiane e nel modo di stare con il prossimo. Posso anchโ€™io tentare di โ€œuccidere Gesรนโ€ quando semplicemente lo rinchiudo in un recinto sacro domenicale o di qualche momento tradizionale, ma non lo accolgo nella casa nel mio cuore di ogni giorno.

Nazareth siamo anche noi come Chiesa, quando Gesรน qui non trova piena accoglienza proprio tra i suoi di oggi che siamo noi cristiani.
Il racconto si conclude con un โ€œcolpo di scenaโ€ che anchโ€™esso รจ in fondo una anticipazione di tutto il Vangelo. Gesรน stretto da una folla che lo vuole uccidere alla fine โ€œpassa in mezzo a loro e continua il suo camminoโ€.

Se un simile salvataggio puรฒ sembrare un poโ€™ inverosimile dal punto di vista della cronaca, รจ vero dal punto di vista del significato. Gesรน che risorge da morte รจ il segno finale che in tutta la vicenda lโ€™ultima parola non รจ quella dei violenti ma รจ la Parola di Gesรน, che esce sempre vincitrice e nulla la puรฒ fermare. Mi piace pensare che per me รจ un invito alla fiducia, che nonostante tutte le resistenze che posso opporre alla sua Parola dentro di me cosรฌ come dentro la storia, alla fine niente ferma il Vangelo che โ€œpassa in mezzoโ€, cioรจ non va altrove o fugge, ma rimane โ€œin mezzoโ€ a difficoltร , contraddizioni, rifiuti.

Per quanto anchโ€™io possa tentare di uccidere Gesรน con la mia indifferenza e il mio peccato, alla fine lui continua dentro di me il suo cammino e niente lo ferma.


Fonte: il blog di don Giovanni Berti (“in arte don Gioba”)