don Francesco Pedrazzi – Commento al Vangelo del 28 Gennaio 2022

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MONITO E PENTIMENTO

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Una meditazione insuperabile sul brano dellโ€™adulterio di Davide รจ quella di Santโ€™Agostino, nel suo commento al Salmo 50, che la tradizione attribuisce proprio al successore di Saul. Ecco alcuni passaggi:

ยซI piรน piccoli non trovino piacere nella caduta dei piรน grandi, ma la caduta dei maggiori sia causa di spavento per i piccoli. Per questo รจ proposto lโ€™esempio [dellโ€™adulterio del re Davide], per questo il salmo รจ stato scritto, per questo nella Chiesa รจ spesso letto e cantato; lo ascoltino coloro che non sono caduti per non cadere, lo ascoltino coloro che sono caduti per risorgere. La colpa di un cosรฌ grande uomo non รจ passata sotto silenzio, anzi รจ annunziata nella Chiesa. [โ€ฆ] David non si era proposto di seguire lโ€™esempio di nessuno, come invece potresti fare tu: era caduto nella debolezza della concupiscenza, non nella salvaguardia della santitร ; non capiti a te di proporti il suo esempio per peccare come se si trattasse di cosa santa; non imiti la sua santitร , ma imiti la sua rovina. Ami in David ciรฒ che David odiava in se stesso. [โ€ฆ] Altri, invece, ascoltando per la loro salvezza, nella rovina del forte misurano la propria debolezza; e non volendo commettere ciรฒ che Dio condanna, evitano di gettare sguardi audaci; non fissano gli occhi nella bellezza della carne altrui, e neppure si tranquillizzano con maligna semplicitร , non dicono: ho guardato con animo buono, benevolmente ho guardato, a lungo ho fissato spinto dalla caritร . [โ€ฆ] ย Vietano ai loro occhi gli sguardi petulanti, non si uniscono facilmente, non si accompagnano con le donne altrui, non levano con facilitร  i loro occhi ai balconi e alle terrazze degli altri. [โ€ฆ] Dobbiamo dunque stare attenti a questa debolezza della carne, dobbiamo ricordare le parole dellโ€™Apostolo: Non regni il peccato nel vostro corpo mortale. Non ha detto lโ€™Apostolo: non sia, ma: Non regni. Il peccato รจ dentro di te, quando ne sei dilettato; regna se ad esso acconsenti. Il piacere carnale, soprattutto quando procede verso ciรฒ che รจ illecito e altrui, deve essere frenato, non lasciato libero; deve essere dominato con il comando, non posto in luogo di comando. Stai tranquillo, se non cโ€™รจ niente che ti fa vacillare. Ma tu rispondi: io sono forte. Sei forse tu piรน forte di David? [โ€ฆ] Dico tutte queste cose per coloro che non hanno commesso il peccato, affinchรฉ veglino e custodiscano la loro integritร , in modo che i piccoli abbiano timore mentre vedono che un grande รจ caduto. Ma se qualcuno che giร  รจ caduto ascolta quanto dico, e serba nella sua coscienza qualcosa di male, volga il suo sguardo alle parole di questo salmo; osservi la grandezza della ferita, ma non disperi della maestร  del medico. Il peccato unito alla disperazione, significa la morte certa. Nessuno dica dunque: ho fatto qualcosa di male e ormai sono degno di condanna; Dio non perdona simili colpe; e dunque perchรฉ non dovrei aggiungere peccati a peccati? Godrรฒ in questo secolo nel piacere, nella lascivia, nelle passioni nefande; ormai ho perduto la speranza della riparazione, e abbia almeno ciรฒ che vedo, se non posso avere ciรฒ che credo. Orbene, questo salmo, come rende attenti coloro che non sono caduti, cosรฌ non vuole che siano disperati quelli che sono caduti. [โ€ฆ] Ascolta dunque queste cose, e diโ€™ con lui: Abbi pietร  di me, o Dio, secondo la tua grande misericordia. [โ€ฆ] Fratelli, ascoltate. Talvolta Dio punisce in questo secolo il peccato di colui cui perdona nel secolo futuro. Anche allo stesso David, infatti, cui era giร  stato detto per mezzo del profeta: Il tuo peccato ti รจ rimesso, capitarono tutte quelle sciagure che Dio gli aveva minacciato a causa del suo peccato. [โ€ฆ] Dio ama la disciplina. รˆ infatti perversa e falsa innocenza, lasciare abbandonate le briglie ai peccati. In modo quanto mai inutile e dannoso il figlio profitta della dolcezza del padre, per sentire poi la severitร  di Dioยป (Esposizione sul Salmo 50).

La parabola marciana sul Regno di Dio del seme gettato nel terreno che germoglia e cresce, sia che il seminatore dorma o vegli, in un modo che egli stesso non sa, รจ un invito a confidare nella potenza dellโ€™Amore gratuito di Dio, al di lร  dei nostri limiti umani. Lโ€™Amore di Dio non ci abbandona quando ci addormentiamo nel sonno dellโ€™ingratitudine e dellโ€™accidia. Ma, come scrive Agostino nel testo riportato, non profittiamo della dolcezza del padre!

O Maria, Vergine prudentissima, insegnaci a custodire il nostro cuore per non ferire il Cuore di tuo Figlio con il peccato. Amen.

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