Inizia lโAvvento, tempo liturgico che ci prepara al Natale. Il Vangelo di questa prima domenica raccoglie una parte del discorso di Gesรน a Gerusalemme negli ultimi giorni della sua vita terrena. Ci invita a sollevare il nostro sguardo e ad aprire i nostri cuori per riceverlo.
LโAvvento ci porta al Natale, e da lรฌ allโattesa del ritorno glorioso di Cristo. Ci chiama a un incontro personale con Lui: ci chiama ogni giorno; ogni giorno ci chiede di liberarci delle nubi che ci avvolgono, delle nostre angustie, dei nostri scoraggiamenti e smarrimenti.
Un tempo per farci spogliare della nostra vita ripetitiva e farci riempire il cuore di speranza, di luce, di desiderio di pienezza.
Il Vangelo di questa domenica ci insegna due modi di vivere: con la testa in alto oppure con il cuore cupo.
Il cristiano รจ chiamato a vivere con il capo rivolto verso lโalto, come figlio di un Dio che รจ Padre, che รจ Amore. Sapendo scoprire la grandezza di ciรฒ che ci sta intorno, dellโamore di Dio che ci avvolge nelle nostre concrete e reali situazioni, nella nostra famiglia, nel nostro lavoro e nel riposo, nei nostri amici.
Cristo ci dร la sua luce, la sua forza, la sua vita per saperlo trovare in ogni cosa. Lรฌ cโรจ Lui, aspettandoci, per riempirci della sua grazia, del suo modo di vivere e di amare. Ma spesso viviamo con il cuore annuvolato. I nostri problemi, le difficoltร , le nostre miserie e debolezze, le nostre paure, le nostre delusioni, i nostri egoismi e la nostra superbia, sembrano avere il sopravvento. Riempiamo i nostri desideri profondi di felicitร , di abbondanza, di generositร , con un alimento che non sazia, perchรจ viviamo guardando solo a noi stessi.
Nel Vangelo di oggi, Gesรน ci dร la chiave per vivere ogni giorno con il capo rivolto verso lโalto. Ci chiama ad essere svegli e a pregare. Svegli da quel sonno che gira sempre intorno e se stessi, che ci chiude nella nostra vita con i suoi problemi, gioie e dolori. Un sonno che mette in letargo la nnostra capacitร di amare e di essere amati, che ci impedisce di godere di questa vita, che ci porta a perdere ciรฒ che di piรน bello รจ in essa: la bellezza della creazione, il volto dei nostri esseri amati, la conversazione tranquilla, le passeggiate in compagnia.
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Ci perdiamo il meglio: la presenza di Dio e quella degli altri. E finiamo pieni di tristezza e di noia, lamentandoci e lagnandoci per ogni cosa.
Stare svegli per guardare piรน in lร di noi stessi: lรฌ dove Dio vuole portarci, lรฌ dove Dio conserva i suoi sogni di amore per noi e per questo mondo. Stare svegli per farci domande che arrivano in fondo al cuore, come e perchรจ voglio dedicare la mia vita.
In secondo luogo, il Signore ci chiama a pregare. In piedi, aspettando Gesรน in modo tale che ognivolta che siamo in preghiera riporti i nostri pensieri e i nostri cuori sino a Lui e sino ai nostri desideri piรน profondi di felicitร . Lo aspettiamo in piedi, pregando, perchรจ ci apra agli altri, perchรจ ci liberi dalla nostra pochezza, perchรจ possiamo guardare questo mondo con un cuore innamorato.
Luis Cruz
Fonte: La pagina Facebook di “Opus Dei Italia” | Sito Web con tutti i commenti al Vangeloย
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