State bene attenti: cioรจ imparate a vivere con consapevolezza. ร solo quando siamo abitati da consapevolezza che riusciamo a scorgere e riconoscere i segni di un Dio che si fa vicino. Attenzione ad ogni cosa, alla parola come al silenzio, al gesto come allo sguardo: Dio non ha cessato di compiere le sue promesse di bene che passano proprio attraverso la nostra capacitร di prenderci cura della vita in tutte le sue espressioni. Se imparo a vivere con attenzione, il mondo si popola di infinite presenze di Dio. ร a questo che vuole prepararci il prossimo Avvento.
Attenti che i cuori non si appesantiscano: applicatevi con diligenza per poter discernere ciรฒ che, sulla lunghezza, diventa solo un peso. Conosciamo tutti per esperienza quanto siamo allettati dal gravare il nostro cuore quando lโattesa si protrae. E si appesantisce con dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita. Cosa puรฒ voler significare?
La dissipazione indica tutto ciรฒ che ci porta a vivere in superficie ogni cosa, il rapporto con Dio come quello con lโaltro: รจ il vivere frammentario, a segmenti, che ci impedisce di dare unitร al nostro cuore, finendo per essere uno, nessuno, centomila. La dissipazione ha il suo antidoto nella capacitร di vivere in profonditร le cose.
Cosรฌ lโubriacatura, cioรจ il bisogno dellโeccesso, convinti che ci รจ dato di ritrovarci solo fuor di noi, nel continuo possesso di cose, beni, esperienze senza limite. Lโubriacatura ha il suo antidoto nella capacitร di essere sobri, misurati, moderati
Poi gli affanni della vita, quellโagitazione incontrollabile come se tutto fosse solo ed esclusivamente nelle nostre mani e che ci fa perdere di vista lโunica cosa necessaria. Lโaffanno ha il suo antidoto nella capacitร di vivere consegnati, affidati.
Vigilare รจ piรน che non dormire e stare svegli, รจ mettersi in ascolto, รจ cercare, รจ saper leggere tra le righe. Veglia chi vive ogni avvenimento rimanendo ancorato alla realtร con sapienza, senza paure, ma con lโinfinita meraviglia per quello che accade.
Per vegliare รจ necessario non addormentarsi proprio come chi รจ di guardia alla porta. La notte la passa sulla soglia, senza stancarsi di logorarla col suo andirivieni e attendere e riconoscere i passi del padrone di casa.
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Vegliare รจ ben diverso dal sorvegliare: si sorveglia in nome di una legge da far osservare o in virtรน di una curiositร , si veglia, invece, in nome di una tenerezza, per passione del cuore, in nome dellโamore che ci lega a chi stiamo aspettando.
Quel padrone torna incessantemente e tuttavia non viene riconosciuto perchรฉ torna sempre trasformato dal viaggioโฆ Il viaggio lo ha rivestito della carne dellโumanitร . Egli viene sempre attraverso โil varco di umanissime cose nostre, che poi sono anche sueโ.
AUTORE: don Antonio Savone
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