p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 28 Ottobre 2021

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Oggi รจ la festa degli apostoli Simone, detto lo Zelota, e di Giuda, figlio di Giacomo. Due apostoli minori? Due apostoli sconosciuti? Due apostoli di cui sappiamo ben poco e che, per quanto ne sappiamo, hanno fatto ben poco.

Ma due apostoli. Vale a dire due di coloro che Gesรน chiamรฒ fra i suoi discepoli, per mettere a fondamento della sua chiesa. Apostoli: dodici colonne su cui si basa lโ€™edificio della chiesa di Dio.

Ciรฒ che possiamo notare, nella chiamata dei Dodici, รจ il fatto che Gesรน quasi si disinteressi delle caratteristiche dei suoi. Gesรน non cerca dei profili psicologici perfetti o con certe caratteristiche utili alla managerialitร  della sua chiesa. Sa che la managerialitร  e la professionalitร  nella sua chiesa, sarร  sempre, nella storia, motivo di scontro, motivo di divisione, motivo di guerra, motivo di violenza, motivo di ricercare chi รจ il piรน grande.

No, Gesรน quando chiama non fa il profilo psicologico dei suoi discepoli. I due discepoli che festeggiamo oggi, Simone lo Zelota e Giuda figlio di Giacomo, non sono proprio due stinchi di santo.

Simone รจ zelota e dunque uno appartenente a quella fazione politica che aveva in sรฉ lโ€™idea di liberare la Palestina dal dominio dei Romani con la forza e la violenza.

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Giuda, figlio di Giacomo, nellโ€™unico intervento che lo vede protagonista nel vangelo, ci manifesta la sua attesa di un Messia vittorioso che si impone con la sua potenza a tutto il mondo.

Due soggetti da prendere con le molle, che il Cristo chiama a sรฉ e che diverranno suoi testimoni.

Testimoni, vale a dire gente che crede nel suo amore lasciandolo penetrare nella propria vita. Gente che si lascia inabitare dal Padre e dal Figlio, grazie allo Spirito Santo.

Gesรน chiama, chiama a partire dal suo amore e non dalle caratteristiche del personaggio che ha davanti. Ciรฒ che fa la differenza non sono la bravura o meno del chiamato, ma il fatto che Lui lo ama. Tutto il resto passa in secondo piano. Come passa in secondo piano il fatto che noi siamo produttivi oppure no.

Ciรฒ che importa รจ il fatto che Gesรน chiama i suoi apostoli, chiama i suoi discepoli. Ciรฒ che fa la differenza รจ il fatto che Gesรน ci chiama alla vita, ci chiama perchรฉ ci ama. A noi lasciarlo penetrare nella nostra vita.

รˆ lโ€™amore, รจ il suo amore che fa la differenza nella chiamata.

Gesรน ci chiama laddove noi siamo.

Ci chiama dal deserto del nostro bisogno di rivincite, perchรฉ noi abbandoniamo quel deserto pieno di violenza e di vendetta, per pascolare su verdi prati.

Abbandonare il deserto per entrare nellโ€™oasi della vita. Puรฒ sembrare piccola cosa unโ€™oasi di fronte alla vastitร  del deserto, ma lรฌ si trova la vita, cosa che nel deserto non si trova.

Lasciarci chiamare dal suo amore lร  dove ci troviamo per andare a pellegrinare nel suo cuore mentre Lui ci tiene per mano.

Gesรน ci indica la via della mitezza e la necessitร  dellโ€™essere irrilevanti di fronte al mondo, per poterci conformare a Lui, per potere essere come Lui, per potere essere Lui.

Gesรน ci chiama quando noi gli andiamo incontro.

Ci chiama quando vogliamo ascoltarlo, ci chiama quando abbiamo bisogno di essere guariti dalle nostre malattie, ci chiama dai nostri deserti di violenza e di rivalsa. Ci chiama e ci libera. Ci chiama a non perdere piรน del tempo a pensare che siamo stati oggetto di ingiustizia da parte del fratello. Ci chiama ad abbandonare questa riva, consegnando il tutto, per potere essere leggeri e potere attraversare, nudi come il creatore ci ha fatti, il fiume fino allโ€™altra riva, quella della vita e dellโ€™amore, quella che abbandona ogni cosa e che, in quellโ€™abbandono, trova la vita, quella vera, quella libera, quella feconda.

Cosรฌ saremo liberati dagli spiriti impuri, noi che siamo abitati da questi spiriti impuri, e troveremo la forza di poterlo incontrare e il coraggio di lasciarci toccare da Lui perchรฉ possiamo essere guariti.

Cerchiamo di toccarlo, Lui forza di amore da cui esce una forza taumaturgica, e saremo guariti dalle nostre schiavitรน e dai nostri deserti. Abiteremo cosรฌ nellโ€™oasi dellโ€™Amore, laddove la vita continuamente viene rigenerata ed รจ inesauribile, eterna, perchรฉ vita dโ€™amore, perchรฉ vita di Dio. Vita eterna appunto!


AUTORE: p. Giovanni Nicoli FONTE SITO WEB CANALE YOUTUBE FACEBOOKINSTAGRAM