Davvero la Parola del Signore non cessa mai di stupirci!
Questโoggi ha da dirci qualcosa sullo stile stesso di Dio: un Dio che รจ rimasto alla stagione della semina, che รจ la stagione della speranza come pure della pazienza.
Che cosa intende esprimere il vangelo con questa strana terminologia โRegno di Dioโ? Di solito, parlando di regno pensiamo ad un luogo, al territorio dove qualcuno regna. Tuttavia il termine greco che viene usato nel Vangelo sta ad indicare la regalitร , il regnare di Dio. Regno significa unโazione potente di Dio che viene incontro allโuomo con i suoi problemi, con le sue sofferenze. E quando Dio compie questo intervento in favore dellโuomo, lo fa in maniera sovrabbondante, superando le nostre speranze e le nostre attese, tanto che ad un certo punto il Regno si puรฒ identificare a buon diritto con Gesรน stesso che รจ la manifestazione piena della tenerezza di Dio nei confronti dellโumanitร .
Nel vangelo di Luca, le due parabole narrateci oggi da Gesรน, sono collocate nel contesto del grande viaggio di Gesรน a Gerusalemme e sono poste come conclusione di un insegnamento di Gesรน nella sinagoga, dove Gesรน viene contestato per aver operato una guarigione in giorno di Sabato. La domanda sul Regno รจ in realtร la domanda su Gesรน: a che cosa posso paragonare il ministero di Gesรน?
Eโ come se Gesรน volesse infondere coraggio di fronte allโinsuccesso cui sta andando incontro, a Gerusalemme: come a dire: non temete, perchรฉ la piccolezza, la modestia degli inizi non pregiudica la riuscita dellโopera di Dio, anzi ne รจ il contrassegno e il presupposto piรน necessario.
Il Regno, perciรฒ, comincia senza che alcuno se ne accorga: Dio viene sulla terra come un seme, un fermento, un minuscolo germoglio. Trasforma la realtร dal di dentro: per far vivere, occorre sparire, per far fermentare occorre perdersi in mezzo alla massa della farina. Lโefficacia, lโinfluenza, vengono garantiti dalla piccolezza, non dalla potenza dei mezzi dispiegati, o dalla quantitร , dal numero. Lo stesso granello di senape che diventa albero รจ importante non perchรฉย si imponga allโattenzione per la sua grandezza ma perchรฉ fa vivere gli uccelli del cielo: รจ certamente visibile, ma non si tratta di una visibilitร destinata allโammirazione quanto allโutilitร altrui.
Molto spesso ci illudiamo che Dio voglia chissร che cosa da noi. Non abbiamo ancora imparato che Lui, per realizzare cose grandi, si serve non di chissร che cosa, ma di cose da niente: un poโ di modestia, di non appariscenza, di trasparenza, di fanciullezza. Se รจ vero che Dio crea dal nulla volete che non possa operare a partire dal poco.
Se pretendessimo fare il punto della situazione del Regno, se volessimo catalogare accuratamente gli insuccessi, i progressi, i regressi, i ritardi del Regno, noi rischieremmo di fare il lamento funebre quando invece cโรจ da gioire, esultare, e viceversa. Col Regno, se pretendiamo ragionare a partire dal nostro modo di vedere, rischiamo di sbagliare atteggiamento. Con le nostre analisi, finiremmo per scrivere la storia alla rovescia: che cosa scriveresti, infatti, umanamente, di fronte alla Croce, se non che รจ un colossale insuccesso, un immane fallimento? Eppure Dio scrive la storia in modo completamente diverso!
Proprio perchรฉ il Regno si presenta come qualcosa di trascurabile รจ carico di significato.
Proprio perchรฉ poco appariscente, รจ presente e operante.
Proprio perchรฉ senza troppa influenza, รจ determinante.
Proprio perchรฉ ha un seguito ridotto al minimo, ha la capacitร di smuovere ogni cosa.
Proprio perchรฉ superfluo, รจ necessario.
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Lโumiltร della situazione non deve divenire motivo di trascuratezza e di rifiuto, perchรฉ trascurando cose che sembrano senza importanza, si corre il rischio di perdere lโoccasione unica dellโincontro con il Signore. Trascurando la quotidianitร , perdi lโappuntamento con il Regno.
Forse, anche noi dobbiamo imparare che Dio giunge da unโaltra parte, e qualche volta, si fida persino di persone o di situazioni che noi volentieri definiremmo come non degne di nota.
AUTORE: don Antonio Savone
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