Lungo quella strada che sta portando Gesรน a Gerusalemme accade proprio di tutto: entusiasmo e resistenze, candidature e dinieghi. Cโรจ chi si tira indietro ancor prima di cominciare e chi, pur continuando a seguirlo, รจ mille miglia lontano dal suo modo di pensare. Sarร necessario essere guariti nella propria cecitร โ come accadrร di lรฌ a poco con Bartimeo โ per entrare nella giusta comprensione del proprio stare alla sequela di Gesรน.
Chissร cosa deve essere passato nel cuore del maestro di fronte alla sfacciataggine con la quale i figli di Zebedeo avevano avanzato la loro pretesa: noi vogliamo che tu ci faccia!
Il maestro aveva appena finito di annunciare per la terza volta ciรฒ che di lรฌ a poco gli sarebbe accaduto. A quanto detto in precedenza aveva anche aggiunto che lo avrebbero schernito, gli avrebbero sputato addosso, lo avrebbero flagellato (Mc 10,34). Non certo una bella prospettiva. ย Ed essi, invece, non avevano avuto neanche il pudore di tenere per sรฉ quei sogni di grandezza che attraversavano da tempo il loro cuore.
La prima volta ci aveva pensato Pietro: Maestro, questo non ti accadrร maiโฆ; la seconda tutti i discepoli che non avevano trovato di meglio che discutere chi tra loro fosse il piรน grande; e ora di nuovo. E come se non bastasse, nessuno del gruppo a provare a ristabilire le parti. Anzi. Si scagliano contro Giacomo e Giovanni non perchรฉ la loro pretesa fosse fuori luogo ma perchรฉ avevano osato scavalcare tutti con la loro richiesta.
Parafrasando un famoso proverbio, la madre dei figli di Zebedeo รจ sempre incinta: i figli di Zebedeo, infatti, sono molto piรน di due e rappresentano unโautentica categoria storica. Non cโรจ gruppo che prima o poi non sollevi la questione del potere e della carriera. Sembra proprio non sia possibile stare nella vita gratuitamente come il figlio dellโuomo che รจ venuto non per essere servito ma per servire e dare la sua vitaโฆ
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Gesรน contesta la strumentalizzazione delle pratiche religiose per lโacquisizione del potere e stabilisce che si dร comunitร cristiana lร dove non si perseguono logiche simili: tra voi perรฒ non รจ cosรฌ.
Voi non sapete quello che chiedete: non รจ il paragonarci tra noi che riscatta le nostre paure ma il lasciarci guardare dal Signore con le nostre vulnerabilitร .
Il Signore e il Maestro sceglie di stare tra i discepoli perseguendo la logica del servizio, un vero e proprio antipotere. Il posto di onore รจ quello del servo non quello di chi esercita un dominio. ร solo rovesciando il nostro modo di porci di fronte allโaltro che il vangelo che annunciamo riacquista credibilitร .
Il profumo del vangelo si espande quando qualcuno beve il calice come il maestro e va con lui fino in fondo anche a prezzo della propria esistenza. Non รจ forse ciรฒ che vogliamo esprimere tutte le volte che riceviamo la comunione? Nella vitaโฆ fino in fondo, da servi.
Il profumo del vangelo si espande quando non ripetiamo riti vuoti ma manifestiamo atteggiamenti che sono il prolungamento della presenza del Signore Gesรน tra noi. Grati non per i riconoscimenti ricevuti ma soltanto per aver rotto il gioco perverso delle competizioni.
(Commento pubblicato su Vita pastorale, ottobre 2021)
AUTORE: don Antonio Savone
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