don Antonio Savone – Commento al Vangelo del 13 Ottobre 2021

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Guai a voi, fariseiโ€™โ€ฆ

In guardia dallโ€™esibizionismoโ€ฆ Trovo in questa parola un invito a mutare lo sguardo, un invito a mutare il proprio sentire.
Jean-Paul Sartre, nella sua autobiografia, usa una frase feroce per definire lโ€™atteggiamento religioso di suo nonno: โ€œMio nonno era un attore troppo bravo per non aver bisogno di un Grande Spettatore che chiamava Dioโ€.

Troppo della nostra esistenza anche religiosa รจ vissuto non giร  alla presenza del Signore ma come davanti ad una sorta di platea. Come se la validitร  di ciรฒ che tu compi sia dato dalla risonanza e dalla plausibilitร  che esso riscuote da parte dei tuoi spettatori. รˆ il rischio di quello che Gesรน definirร  ipocrisia. La vita come una recita che tu compi davanti agli altri o persino davanti a te stesso. Talvolta, infatti, puรฒ accadere di mettersi al proprio cospetto, davanti ad una sorta di platea interiore che impedisce relazioni vere con sรฉ, con Dio e con i fratelli.
Gesรน ci mette in guardia da una religiositร  ridotta a spettacolo.

Mi avvicino a Dio solo quando ho il coraggio di non allontanarmi dal prossimo. Ho incontrato davvero il Signore solo se ho avuto la capacitร  di riconoscerne i lineamenti sul volto di chi mi sta accanto.

Se il tuo incontro con Dio non apre i tuoi occhi a riconoscerlo nel fratello, vuol dire che Dio รจ scomparso dal tuo orizzonte o, meglio, che tu ti sei allontanato dagli orizzonti di Dio.

Ci si converte amando e si ama condividendo. Quando manca il collegamento tra religione e umanitร , hai incontrato soltanto un dio opera delle tue mani e non il Padre del Signore nostro Gesรน Cristo.

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Se abiti con il Signore (se, cioรจ accetti di condividerne la sua piรน intima passione) puoi stare dovunque: anche allโ€™ultimo posto.


AUTORE: don Antonio SavoneFONTE CANALE YOUTUBETELEGRAM