Chiedere con insistenza al Padre amico, cose essenziali per la vita รจ cosa degna di amicizia. Chiedere cose essenziali come il pane, quel pane senza il quale non viviamo e che diventa Corpo di Cristo, รจ cosa degna di fede. Chiedere il pane essenziale che รจ dono di vita e che รจ simbolo del dono di amore che Gesรน ha fatto della sua vita per noi, suoi amici, รจ cosa vitale.
Chiedere, bussare, cercare! Cercare dove il pane dellโamore cโรจ veramente e tralasciare i luoghi dove รจ impossibile trovare questo pane dellโamore. Chiedere dopo avere bussato con insistenza alla porta del Padre amico, sapendo che senza quel pane lโuomo mezzo morto che abbiamo raccattato lungo la strada, e che arriva da un lungo viaggio, morirebbe, รจ cosa sana e profondamente umana.
Noi che facciamo fatica a chiedere perchรฉ ci sembra di essere dei pezzenti e dei poveracci. Noi che siamo abituati a pretendere secondo i nostri diritti e non a chiedere con amicizia al Padre, facciamo fatica ad entrare in questa parte.
Eppure il coraggio di cercare รจ atto che matura la nostra umanitร . La fatica del bussare fa crescere la nostra capacitร di condivisione. Lโosare il chiedere ci porta a comprendere, in modo compassionevole, cosa vivono miliardi di persone su questa terra. Persone che se non chiedono sono inchiodate allโinedia e alla morte per sfinimento, caduti per strada mezzi morti dopo essere stati assaliti dai briganti ricchi che depauperano i loro paesi, comprandosi la compiacenza dei loro governanti con mazzette che non hanno mai una ricaduta positiva sulla gente.
Imparare a metterci in contatto col Padre amico nella qualitร di richiedenti, riconoscendoci bisognosi di quel pane dellโamore senza il quale moriamo di stenti e di abbandono, ci insegna lโarte della compassione, del sentire cosa lโaltro sente. In altre parole ci mette nella condizione di non essere piรน gente che vede e passa oltre.
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Sรฌ perchรฉ quello che noi viviamo nei confronti di Dio Padre amico, tante persone lo vivono nei confronti nostri. Quante persone bussano alla nostra porta. Quante persone ci importunano per strada. Quante persone rischiano di morire mezze morte, abbandonate sul ciglio della strada e noi, vedendole โ quando le vediamo -, passiamo oltre girando la testa dallโaltra parte?
Siamo sordi e ciechi. Non sentiamo il fratello che chiede, non udiamo il suo bussare in modo insistente alla nostra porta. Non lo vediamo neppure e se lo vediamo, passiamo oltre. ร il povero Lazzaro che sta alla porta dei nostri banchetti e chiede le briciole che cadono dalla nostra tavola. ร Lazzaro che riceve affetto solo dai cani. Non riusciamo piรน ad avere neppure un โattenzione degna di un cane e lasciamo che i mezzi morti del nostro mondo e della nostra societร , muoiano soli come cani, che hanno piรน compagnia di un barbone, al giorno dโoggi.
Noi bussiamo alla porta del cuore del Padre e gridiamo: Padre nostro. In quel grido di preghiera cโรจ tutta la nostra richiesta appassionata che si concretizza nel dacci oggi il nostro pane quotidiano. Non darmene poco, perchรฉ non sia costretto a rubare. Non darmene troppo perchรฉ non affanni il mio cuore. Ma soprattutto dallo a noi e non solo a me. Qui si apre un mondo di solidarietร dove il mio bussare diventa risonanza del bussare del fratello. Noi e lui insieme chiediamo il pane della vita e il pane per la vita, non vogliamo nulla di piรน. Ma lo vogliamo in condivisione.
La solidarietร รจ proprio questa: รจ la capacitร di prendere su di sรฉ i debiti e i bisogni dellโaltro. Non รจ una bella parola. Il solidale per eccellenza รจ Gesรน che prende i peccati di tutti noi su di sรฉ, Lui lโinnocente. Paga Lui i nostri debiti e si fa peccato per noi peccatori. Cosรฌ siamo chiamati ad essere noi nellโascolto e nel darci le mani dattorno. Siamo chiamati a prendere su di noi i debiti che il mondo, che il fratello ha contratto con la vita e con la morte, rispondendo a tale esigenza con del pane buono, il pane eucaristico e il pane del perdono. Cosรฌ rispondendo, noi possiamo gettare semi di bene in un campo che troppo spesso รจ invaso da erbacce e da cose non buone.
ร il Padre nostro, nostro grande amico, che bussa alla nostra porta col volto del fratello, con insistenza, perchรฉ il dono ricevuto possa vivere la bellezza e la gioia della condivisione.
AUTORE: p. Giovanni Nicoli
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