False croci.
Il commento al Vangelo del giorno di don Cristiano Mauri.
Nella croce non cโรจ nulla di buono al di fuori di Gesรน, della sua volontร dโamore, di misericordia e di salvezza.
La croce รจ uno strumento di tortura e morte. ร dolore, sofferenza, ingiustizia. ร rifiuto, tradimento, solitudine. Violenza, volontร di distruzione, rabbia furiosa.
Nella croce cโรจ tutto quel che Gesรน ha combattuto con le parole e con le opere e che rifiuta fino alla fine.
Ma poi si รจ cominciato a indorare le croci. In senso lato e non.
A parlarne come di una cosa buona e giusta, perfino desiderabile, costruendoci sopra tutta la teoria della โsanaโ sofferenza, del giusto sacrificio e della remissiva sottomissione alle cosiddette prove della vita.
Unโoccasione per dare una dimostrazione di forza, seppur mascherata da debolezza. I martiri non sono forse decantati come quelli che hanno dimostrato di essere cosรฌ forti da affrontare la morte?
Sullโevento che rivela il volto di un Dio scandalosamente debole, si รจ costruita una spiritualitร della forza e dunque del potere, il quale inevitabilmente stabilisce gerarchie e con esse disuguaglianze.
Ma cosรฌ, cosa rimane del modo in cui Gesรน ha portato quella croce?
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