p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 16 Settembre 2021

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Uno dei doni piรน belli, nella vita di una persona, รจ il dono delle lacrime. Il sapere piangere, non piagnucolare, sulla propria esistenza o per un lutto o per una disgrazia, รจ uno dei bei doni della nostra esistenza.

Il dono delle lacrime per i propri peccati, รจ un atto di fede di incomparabile profonditร  e umanitร . Il sapere piangere per i propri peccati, per uno che ha fede, o per i propri errori, per chi non ha fede, รจ dono di inestimabile valore e un dono di libertร .

Chi sa riconoscere i propri errori o i propri peccati, รจ un uomo e una donna che vive un atteggiamento di libertร  nei confronti della propria capacitร  di scelta di bene. Ammettere i propri peccati, riconoscere i propri errori, รจ il primo atto di fede essenziale per un cammino di liberazione che รจ continuo, mai completato e mai concluso.

Piangere sui propri errori ci libera dalla necessitร  farisaica di dovere evidenziare gli errori altrui, magari etichettando il prossimo con il nome di peccatore, di peccatrice.ย  Aprire la porta del pianto sui propri peccati significa aprire la porta su un mondo nuovo, un mondo di misericordia. Il mondo della misericordia non รจ mai giustificativo dei peccati e degli errori propri e altrui. Il mondo della misericordia รจ accogliente di chi รจ in errore, un errore che, magari, รจ irrecuperabile, non รจ gestibile diversamente.ย ย 

Le lacrime di questa donna, che per alcuni รจ semplicemente una peccatrice, sono lacrime di fede che chiedono misericordia. I suoi baci sono baci di passione di cui noi abbiamo perso la bellezza e il gusto. Le sue carezze sono quanto di piรน bello esista su questa terra. Il suo lavare i piedi a Gesรน e il suo asciugarli coi suoi capelli, รจ quanto di piรน bello possiamo vedere sulla terra nel riconoscere un atto di misericordia pieno di fede.

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Questa donna, che per alcuni non รจ neanche donna ma solo peccatrice โ€“ forse per gli stessi con cui lei aveva peccato โ€“ portando gli occhi, le lacrime, le mani, le labbra, i capelli sulla persona di Gesรน compie un atto di adorazione, un atto di fede. รˆ un atto di libertร  di estrema grandezza che ci dice quanto siamo chiamati a liberarci dalle nostre chiusure sui โ€œpeccati di sempre โ€“ sono sempre gli stessi โ€“ non sappiamo cosa dire โ€“ non sappiamo riconoscere il nostro vero stato di vitaโ€. รˆ un atto di libertร , รจ un atto di amore, รจ un atto di fede che spalanca le porte del cuore di Dio alla misericordia.

Il problema per Dio non sono i nostri pochi o molti peccati. Il problema per Dio รจ che noi possiamo essere gente che ama. Non gli interessano i nostri giudizi sul prossimo, gli interessa quanto il prossimo noi lo sappiamo amare.

Questa donna รจ trattata da Simone come una prostituta, perchรฉ peccatrice pubblica. Questa donna รจ trattata da Gesรน come una donna di fede. Simone che si crede giusto e a posto, รจ il vero prostituto perchรฉ usa la propria presunta rettitudine, per pagare e comprarsi Dio. Lui non viene giustificato. Lei dietro Gesรน, in fondo al tempio, piange i suoi peccati, per questo se ne torna a casa giustificata e perdonata. Piangendo i suoi peccati compie un atto di fede.

Simone credendosi giusto, dimostra tutta la sua cecitร , evidenzia il suo essere cieco incapace di chiedere luce e vista. Per questo Simone non รจ giustificato: ama poco e quel poco lo usa per condannare.

Le lacrime di questa donna sono un dono di salvezza per sรฉ e per noi. Questa donna ricordata nei secoli come donna di fede che adora il suo Signore. Questa donna a cui Gesรน dice: โ€œLa tua fede ti ha salvata, vaโ€™ in paceโ€!


AUTORE: p. Giovanni Nicoli FONTE SITO WEB CANALE YOUTUBE FACEBOOKINSTAGRAM