O la croce o la guerra, non tanto come qualcosa di subito, ma come scelta di vita. La croce o รจ la nostra condanna o รจ il nostro tesoro. Non tanto per una questione esterna a noi, quanto invece per una dimensione interna. Lo stesso legno puรฒ essere segno di penitenza e di dolori inutili, segni della ingiustizia umana, oppure, lo stesso legno, puรฒ diventare simbolo di una scelta di vita totalmente diversa.
ร la vita dellโuomo che viene uccisa oppure รจ la vita di Dio che รจ eterna. ร la vita dellโuomo che รจ solo biologia dove tutto finisce allo spirare dellโultimo respiro, oppure รจ vita di Dio, vita eterna, vita che non finisce, che non conosce tramonto semplicemente perchรฉ vita vera.
Lโuomo sta in mezzo a questa scelta. Noi possiamo stare in mezzo a questa scelta perchรฉ prima di noi in mezzo a questa scelta si รจ messo Dio. Tramite Gesรน Figlio unigenito si รจ aperta una strada nuova. Il Figlio unigenito non รจ simbolo del Figlio unico. No, il Figlio unigenito รจ tale perchรฉ primo tra molti fratelli. Se Gesรน รจ il Figlio unigenito primo tra molti fratelli, lo รจ perchรฉ in Lui Dio Creatore ha deciso di divenire Padre, cioรจ Genitore. Non piรน creatore ma genitore. Il passaggio non รจ cosa da poco, il passaggio รจ lo stesso passaggio che cโรจ tra il vivere la croce come condanna oppure viverla come il โmio tesoroโ, il โnostro tesoroโ.
Questo passaggio comporta innanzitutto il cogliere che la questione tra me e Dio non รจ tanto una questione di creatore e creature, vale a dire di giudice e di giudicato; la questione fra me e Dio รจ una questione intima, insita in me stesso. ร una questione dove Dio รจ diventato talmente intimo a me che non sono piรน io che vivo ma รจ Dio che vive in me.
Il messaggio รจ il seguente: Dio รจ amore.ย Ciรฒ significa che lโamore di Dio per noi รจ agape, vale dire amore-comunione. Quellโamore-comunione che celebriamo ogni volta che celebriamo la messa, ma che cosรฌ poco comprendiamo perchรฉ cosรฌ poco lโabbiamo fatto nostro. ร dunque Dio che smette di fare il creatore perchรฉ cerca una relazione, la relazione con lโuomo. Nel ricercare questa relazione con lโuomo, Dio creatore sceglie di abbandonare la sua veste di giudice per potere divenire genitore. Il genitore รจ colui che genera, colui che dona la vita fino a morire per il proprio figlio. Il genitore รจ questo: colui che dona la vita fino alla morte, pur di salvare il proprio figlio.
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Il passaggio dal Dio creatore al Padre avviene grazie al Figlio unigenito, primo tra molti fratelli. Avviene grazie al dono della croce, non piรน simbolo di condanna ma simbolo e realtร di vita e di dono. ร nella croce che noi celebriamo la vita e scegliamo la vita.
Il mondo รจ sempre diviso, come noi nel mondo, tra il fare la guerra oppure vivere lโamore. La guerra รจ la soluzione delle soluzioni per lโuomo, da che mondo รจ mondo. Ma che soluzione vi puรฒ essere in uno strumento che per essere vivo e per concretizzarsi deve distruggere e uccidere? La guerra non puรฒ dare la vita, la guerra dร solo distruzione. La guerra รจ lโespressione piรน alta del male che cโรจ in noi; dellโincapacitร di affrontare in modo amorevole quelle situazioni di divisione e di distruzione che si presentano continuamente a noi.
Dio Padre, Dio genitore, รจ Colui che nel Figlio Gesรน e grazie allo Spirito che soffia su ali di amore, si dona allโumanitร per divenire il cuore dellโumanitร , perchรฉ lโumanitร possa divenire il gioiello sul suo cuore, riscoprendo la sua Paternitร .
La croce รจ luogo di comunione e di relazione. La croce รจ luogo di generativitร . La croce diventa scelta e filosofia di vita dove lโamore รจ il nostro Dio, non la guerra e la divisione.
Dio non piรน come osservatore e giudice, ma come Colui che รจ coinvolto appieno nelle vicende umane. Non piรน come onnipotente giudice, ma come Onnipotente nellโamore. Sempre rispettoso della libertร dei propri figli fino alla morte e alla morte di croce nel Figlio unigenito, pur di non cedere alla tentazione della violenza e della guerra. Lรฌ la croce diventa simbolo di vita e celebrazione di vita. Senza la croce lโamore resta una pia illusione e una bella intenzione, non diviene fatto, non diviene storia.
Il passaggio รจ il passaggio dellโamore che si invera nella morte per divenire fonte di vita. Intrinseca รจ in questo passaggio, la rinuncia alla guerra che ci fa sentire liberi e fieri, ci fa sentire qualcuno. La croce ci mostra la guerra come cosa da poveri diavoli; come cosa da schiavi che non sanno ancora scegliere la vita nรฉ tantomeno la sanno dare; giudici del prossimo anzichรฉ generatori e genitori di vita.
Il giudizio non รจ piรน cosa di Dio. Il giudizio รจ cosa del mio intimo, del mio cuore, del cuore dellโumanitร . Lo Spirito ci libera da ogni condanna permettendoci di potere scegliere di passare attraverso la croce e la vita, dove le braccia della croce altro non sono che le braccia dellโamore. Solo chi non crede si condanna da sรฉ alla guerra e alla violenza, alla vendetta e al risentimento. Se crediamo al nome che cโรจ in noi, al suo amore e scegliamo le braccia della croce noi scegliamo la via del perdono e del dialogo, la via dellโincontro, la via della genitorialitร . La croce diventa il mio, il nostro tesoro!
AUTORE: p. Giovanni Nicoli
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