Il messaggio รจ abbastanza chiaro. โVegliate, dunqueโ. Vegliate per stare in attesa del Signore che verrร , quando, grazie a Dio non si sa. La domanda che vogliamo porci questโoggi รจ: cosa significhi vegliare e come possiamo vegliare.
Il vegliare non รจ certo sentirci primi, farci chiamare maestri. Vegliare non รจ certo essere occupati a salvare le apparenze giocando a fare i becchini per nascondere scheletri e putridume. Vegliare non รจ neppure passare la vita, come troppi fanno, a scoprire le pecche altrui per potersela prendere con qualcuno e salvaguardare se stessi spostando lโattenzione sugli altri.
Beato quel servo che il padrone, tornando, troverร vegliante nel dare cibo ai suoi domestici a tempo debito. Questo รจ il servo fidato e prudente che sarร beato agli occhi del padrone.
Dunque vegliare significa servire. Vegliare non significa ritenersi padroni nรฉ della propria famiglia, nรฉ della parrocchia, nรฉ di comunitร di alcun genere. Beati perchรฉ servi. Beati perchรฉ attenti a coloro che ci sono stati affidati non perchรฉ abbiamo una responsabilitร particolare su di loro grazie ad un ruolo, ma perchรฉ ci sono fratelli. Beati perchรฉ attenti a donare al proprio fratello il cibo necessario per vivere.
Il cibo necessario per vivere non รจ il lievito dei farisei, non รจ lโapparenza. Il cibo necessario per vivere emerge da un cuore attento a vivere la vocazione della levatrice: che porta alla vita e fa nascere nuova vita. Lโatteggiamento con cui noi possiamo vivere questa vocazione ad essere levatrici nasce da un richiamo chiaro del Signore quando dice:
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โGuai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla menta, sullโaneto e sul cumino, e trasgredite le prescrizioni piรน gravi della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltร โ.
Non mi pare che richiamare come esempio di buona volontร il fatto che in una diocesi di questo mondo ai divorziati risposati, che abbiamo deciso essere scomunicati anche se poi tentiamo in tutti i modi di dire che non lo sono, รจ permesso di accostarsi alla comunione mettendosi in fila accanto a coloro che la comunione la riceveranno per davvero, per ricevere una benedizione quando arrivano davanti al prete. Se vai in fila a sinistra ci vai perchรฉ sei scomunicato perรฒ ti benedico nel tuo essere scomunicato. Per salvare le apparenze inventiamo delle cose che non sono certo giustizia di Dio, nรฉ tantomeno fedeltร al suo comando di โmisericordia io voglio e non sacrificioโ.
Non ho la soluzione a questa situazione come a tante altre, ma la dimenticanza o il far finta di nulla di fronte a certe realtร che sono una condanna chiara delle persone, anche se poi ci affrettiamo a dire che condanna non รจ, non credo sia una risposta al problema. Mi convinco sempre piรน che la risposta al problema non verrร da sofismi sempre piรน complicati di teologi che non sono liberi di ricercare e di buttare la palla in avanti: troppo dediti a non contraddire la dottrina ufficiale. Mentre la loro chiamata sarebbe proprio quella di ricercare cose nuove.
No, credo che la risposta sarร una risposta profetica e mistica: i soli che possono superare, senza negare quanto si รจ giunti a riflettere fino ad oggi, una impasse che ci siamo creati. La risposta sarร solo una risposta di beatitudine perchรฉ fedeli al comandamento non di affamare coloro che hanno piรน bisogno, ma di dare il cibo a tempo opportuno, cioรจ quando uno ha fame. Un cibo di misericordia e di giustizia secondo Dio, non secondo il bilancino degli uomini. Fedeli al mandato del Signore.
Il come, tutti noi siamo chiamati a ricercarlo senza stare attenti al fatto che se dico una parola di troppo posso essere ripreso. Le cose si sono mosse grazie ai tanti che non hanno avuto paura di questo. Si sono lasciati riprendere e, a volte, si sono lasciati estromettere dalla comunitร cristiana e scientifica. Si sono offerti servi rimanendo soli ma facendo un grande servizio alla comunitร cristiana che, alla lunga, proprio quanto era portato da loro come giustizia e misericordia nella fedeltร , sono stati servi non guardando allโapparenza del riconoscimento umano, anche religioso, ma vivendo in solitudine e in maledizione agli occhi degli uomini il loro servizio. Dโaltronde, il nostro fondatore altro non ha fatto che servire fino in fondo per donare cibo allโumanitร . Quel fondatore che le autoritร religiose del tempo hanno condannato alla morte e alla morte di Croce: si chiamava Gesรน.
AUTORE: p. Giovanni Nicoli
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