Il brano evangelico di questa domenica chiude il โdiscorso sul paneโ tenuto da Gesรน nella sinagoga di Cafarnao. Erano in molti ad ascoltarlo, oltre i discepoli. Lโevangelista, nel brano ascoltato domenica scorsa, ci ha giร mostrato la reazione incredula della folla. Le parole di Gesรน, tese a sostenere che Lui โeraโ il pane e non che โavevaโ il pane, non furono accolte dalla folla, che quasi subito abbandonรฒ la sinagoga.
Lโevangelista presenta ora la reazione dei discepoli, ossia di coloro che avevano una certa dimestichezza con Gesรน per averlo seguito e quindi sentito parlare tante volte, oltre a essere stati testimoni di molti miracoli. Eppure, anchโessi si unirono allโincredulitร della folla e non si vergognarono di affermare: โQuesta parola รจ dura! Chi puรฒ ascoltarla?โ. Stando al testo greco, la reazione dei discepoli sottolinea lโaspetto dellโincomprensibilitร delle cose dette, quasi unโoffesa allโintelligenza. In veritร , la critica dei discepoli non si riferiva alle dichiarazioni relative al mangiare la carne e al bere il sangue di Gesรน (รจ la cosiddetta interpretazione cafarnaitica, come si diceva nellโantica teologia).
Il loro mormorio riguardava la sostanza del โdiscorsoโ di Cafarnao, ossia il fatto che lโintimitร con Dio si sarebbe potuta raggiungere solo attraverso quel pane che era la vera carne di Gesรน. Non si trattava tanto di parole ardue da accettare o frammenti di veritร difficili da credere. Il nodo problematico, ma assolutamente centrale nel messaggio evangelico, era ed รจ un altro: la scelta di una intimitร esclusiva con Dio attraverso il rapporto personale con Gesรน.
Lo scandalo รจ sempre lo stesso: comโรจ possibile che quella carne doni la vita eterna? Oppure, in termini ancor piรน chiari, comโรจ possibile che per entrare in contatto diretto con Dio si debba passare attraverso Gesรน, uomo certamente buono, ma sempre uomo che, peraltro, essi conoscono fin da ragazzo? Ed รจ mai possibile, come lui va dicendo, che lโamicizia con lui sia direttamente amicizia con Dio? Questi interrogativi, che forse agitavano giร la mente di quei discepoli, quel giorno, di fronte ad un Vangelo cosรฌ chiaro, fecero maturare la decisone di abbandonarlo.
Senza dubbio il discorso di Gesรน spingeva gli ascoltatori verso una decisione da prendere: scegliere se stare con Gesรน o vivere come sempre. Era un momento cruciale anche per Gesรน stesso. Nella sinagoga di Cafarnao si stava ripetendo, in modo nuovo ma con la stessa radicalitร , quel che accadde al popolo dโIsraele quando giunse a Sichem, cuore della terra promessa e sede di un santuario nazionale legato alle memorie dei patriarchi. Giosuรจ radunรฒ tutte le tribรน e disse loro: โSceglietevi oggi chi servireโ, se gli idoli pagani o il Dio liberatore dalla schiavitรน dellโEgitto. E il popolo rispose: โLontano da noi abbandonare il Signore per servire altri dรจi! Poichรฉ รจ il Signore, nostro Dio!โ. Fu una scelta decisiva per Israele, mentre si accingeva a prendere possesso della terra datagli da Dio. E, quel giorno, scelsero bene.
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Non fu cosรฌ per i discepoli di Gesรน nella sinagoga di Cafarnao. Essi non avevano compreso che quella โcarneโ era โspiritoโ, che quellโuomo parlava il linguaggio del cielo, che veniva da Dio e a Dio conduceva. Lโintimitร con lui era davvero intimitร con Dio. Ma proprio questa proposta, cuore del Vangelo, essi consideravano inaccettabile. Avrebbero assentito a un Dio potente, ma lontano. Mai avrebbero accettato un Dio cosรฌ vicino al punto da farsi cibo per gli uomini. โDa quel momento molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano piรน con luiโ, nota con amarezza lโevangelista. Per Gesรน lโannuncio di quella intimitร era il Vangelo, ossia la buona notizia da divulgare a tutti, sino ai confini della terra. E, ovviamente, non poteva rinunciarvi. Era venuto esattamente per questo, ossia per liberare gli uomini dalla schiavitรน del Male e del peccato, della solitudine e della morte. Se avesse taciuto questo annuncio avrebbe tradito la missione stessa affidatagli dal Padre. Possiamo immaginare quali pensieri traversassero la mente di Gesรน in quei momenti! Forse avrร pensato anche al fallimento della sua opera.
Gesรน si voltรฒ quindi verso i Dodici (รจ la prima volta che compare questo termine nel quarto Vangelo) con uno sguardo tenero e deciso che dovette colpire quello sparuto gruppo e chiese loro: โVolete andarvene anche voi?โ. Questo momento รจ tra i piรน gravi della vita di Gesรน. Egli sarebbe potuto rimanere solo, nonostante lโestenuante lavoro fatto per radunare attorno a sรฉ il primo nucleo del nuovo popolo. Sarebbe stata una cocente sconfitta che avrebbe messo a dura prova lโintera sua missione. Tuttavia non poteva rinnegare il cuore del suo Vangelo. E neppure poteva addomesticarlo. Non cโรจ alternativa allโesclusivitร di un rapporto dโamore con Dio.
โNessuno puรฒ servire due padroniโ, dice Gesรน in altra parte del Vangelo. Nella sinagoga forse sono andati tutti via, eccetto i Dodici. Non sappiamo quali fossero i loro sentimenti, le loro paure, i loro dubbi; certo furono commossi dallโappassionato discorso di quel maestro che avevano imparato a seguire e a capire. Pietro prese la parola a nome di tutti e disse: โSignore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eternaโ. Non disse โdoveโ, ma โda chiโ andremo. Pietro, con queste sue parole, sottolineava quel rapporto di intimitร con Gesรน che specifica la fede del discepolo, anzi lโintera sua vita. Per loro Gesรน era un punto di riferimento senza paragone alcuno; era superiore ad ogni altro maestro; solo lui aveva parole di vita eterna.
A nome dei presenti, ed anche di quelli che verranno, Pietro rispose a Gesรน che era il loro salvatore. Per questo resteranno con lui, e lo seguiranno. Non hanno compreso tutto, ma hanno intuito lโunicitร e la preziositร del rapporto con Gesรน. Nessuno aveva mai parlato come lui, nessuno li aveva amati con tanto coinvolgimento, nessuno li aveva toccati cosรฌ profondamente nel cuore, nessuno aveva dato loro il compito e lโenergia che Gesรน aveva donato. Come potevano abbandonarlo? A differenza dei discepoli che โnon andavano piรน con luiโ, Pietro e gli altri undici continuarono a seguirlo, ad ascoltarlo, a volergli bene, come ne erano capaci. Non scomparvero le loro meschinitร .
La salvezza per quei Dodici, come per i discepoli di ogni tempo, non รจ nellโessere senza difetti e senza colpe, ma unicamente nel seguire Gesรน. Dove, del resto, trovare un altro maestro come lui? La risposta di Pietro manifesta tutta la forza attrattiva di Gesรน e lโadesione affettuosa dellโapostolo. Le parole di Pietro conservano ancora oggi tutta la loro forza. Davvero, anche noi da chi andremo per trovare parole di vita?
Per gentile concessione di mons. Paglia. Commento tratto dal suo sito.
Qui tutti i commenti al Vangelo delle domeniche precedenti di mons. Vincenzo Paglia



