ยซChiuso fra cose mortali / (Anche il cielo stellato finirร ) / Perchรฉ bramo Dio?ยป. Ungaretti percepisce che tutto non รจ ancora Tutto.
E ancora: ยซDi che รจ mancanza questa mancanza, cuore, che a un tratto ne sei pieno?ยป (Mario Luzi).
Il pane non basta alla fame dellโuomo: ยซNon di solo pane vivrร lโuomoยป, dice Gesรน (cfr. Mt 4, 4).
ยซDuecento denariโฆยป (uno sproposito!) non saranno mai abbastanza per soddisfare la nostra fame di vita.
Siamo solo la โrazione di vita per lโoggiโ (i cinque pani e i due pesci del racconto)?
Bastiamo solo per questโoggi, per questa vita, troppo breve per esserci sufficiente?
Siamo relazione: ecco dove risiede la nostra vita. Relazione col Tutto; siamo parte del Tutto. Se viviamo ingrassando il nostro piccolo ego, saremo morti viventi attaccati coi denti a questa breve avventura che รจ la nostra storia.
Il ramo dโun albero se pensa di essere solo ramo, vivrร nellโossessione di essere tagliato, di spezzarsi, di cadere a terra. Ma se si percepirร albero, sa che se anche cadrร a terra la sua vita non puรฒ finire perchรฉ รจ appunto albero, la linfa vitale non si esaurirร , ma circola nel Tutto piรน grande di lui. E la pace sarร grande.
La vita che viviamo, se partecipata รจ moltiplicata, entra nella sfera dellโeternitร , acquisisce una portata in grado di vincere anche la morte. E trasformerร questo povero mondo in un โparadisoโ, luogo delle relazioni sane e vitali, dove gli altri da nemici diverranno compagni, etimologicamente โcoloro con cui si condivide il paneโ. Il testo infatti parla di ยซmolta erba in quel luogoยป (v. 10), ossia di un giardino, figura nella Bibbia del paradiso.
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AUTORE: don Paolo Squizzato
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