don Antonio Savone – Commento al Vangelo del 24 Luglio 2021

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Portiamo tutti nel nostro cuore il desiderio recondito di un tempo e di un luogo in cui fiorisca soltanto del buon grano, un tempo e un luogo in cui, finalmente, cessi quella strana mescolanza di bene e di male che รจ la nostra vita.

Se solo potessimo ritornare a un agognato paradiso terrestreโ€ฆ che nel nostro immaginario suona come il tempo e il luogo in cui non cโ€™erano inconvenienti e magagne di ogni genere. Lo desideriamo a livello sociale, in ambito ecclesiale, lo desideriamo sul piano relazionale e โ€“ perchรฉ no? โ€“ anche su quello piรน strettamente personale. E, invece, รจ come se giorno dopo giorno vedessimo svanire ogni prospettiva di miglioramento e quei brevi tentativi di tregua che talvolta abbiamo assaporato, sfumano come una bolla di sapone.

Perchรฉ tutto deve essere cosรฌ complicato e difficile quando โ€“ a nostro dire โ€“ le nostre intenzioni attingono alla migliore rettitudine? Che cosโ€™รจ quel mio continuo sbagliare quando con onestร  mi sembra di voler realizzare il meglio per me e per chi mi sta attorno? Come giustificare quella continua incoerenza nella quale cado ogni volta di nuovo senza neppure accorgermene? E perchรฉ quella malignitร  che traspare anche nelle buone intenzioni o quelle distorsioni interpretative che non poche volte finiscono per accendere conflitti relazionali che altrimenti non conosceremmo? Perchรฉ sono fatto cosรฌ male? Ci sarร  mai un tempo in cui vedere trionfare il bene sul male?

Come stare di fronte allโ€™incompiuto?

รˆ a questa domanda che risponde la pagina della parabola del grano e della zizzania.

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Come stare di fronte allโ€™incompiuto? Cosรฌ come fa Dio: con pazienza. La pazienza, infatti, รจ la capacitร  di vivere lโ€™incompiuto nella fiducia che si tratta di un non-ancora-compiuto, รจ la disponibilitร  a rispettare e attendere i tempi dellโ€™altro. La pazienza รจ un frutto di quella fede che รจ capace di rimettersi completamente nelle mani di Dio e perciรฒ riconosce che non spetta a noi decidere tempi e modi.

Non poche volte ci scopriamo abitati da uno zelo non equilibrato che indica un rapporto malsano con il tempo: il tempo che ci รจ donato, infatti, รจ segno dellโ€™amore di Dio e perciรฒ va vissuto come occasione per esercitare la sua stessa misericordia nei rapporti con gli uomini.

Corriamo tutti il rischio di stare di fronte alla realtร  in modo superficiale e sbrigativo, proprio come pretenderebbero i servi della parabola: quanta fretta nel giudicare le scelte altrui, quanta fretta nel vagliare il loro operato, quanta fretta nel decidere cosa accettare e cosa rifiutare, quanta fretta nellโ€™eliminare tutto ciรฒ che non corrisponde alle nostre aspettative! Che cosa cโ€™รจ alle radici della mia fretta? Essa, infatti, non รจ per nulla una dimostrazione di forza: รจ piuttosto indice di un nostro malessere personale. Lโ€™impazienza finisce per allearsi ben presto con lโ€™insipienza di chi sradica tutto. Siamo convinti di conquistare lโ€™onnipotenza mediante delle prove di forza: ma questa รจ soltanto unโ€™illusione.

Troppi nostri metodi sommari finiscono per diventare eccessivamente determinati e per nulla riguardosi. Non poca nostra irruenza, infatti, finisce per celare mali segreti che continuiamo a portarci dentro senza volerli riconoscere.

Cโ€™รจ un nemico dentro e fuori di noi che puรฒ essere vinto non giร  con un odio piรน intenso bensรฌ con un amore piรน grande.

รˆ necessario, perciรฒ, guardare allโ€™atteggiamento del Padre il quale non ha fretta perchรฉ รจ consapevole che il grano, malgrado tutto, puรฒ crescere comunque rigoglioso. Dio manifesta la sua forza attraverso lโ€™esercizio della pazienza: รจ la moderazione la prova della sua onnipotenza, consapevole che non cโ€™รจ peccato che possa tagliare irrimediabilmente i ponti con la misericordia di Dio. La zizzania puรฒ diventare buon grano: questo crede Dio e per questo sa attendere.

Lโ€™Incarnazione del Figlio di Dio non ha provocato come per incanto la trasformazione del mondo. Gesรน ha vinto il male proprio riconoscendolo, assumendolo e attraversandolo.


AUTORE: don Antonio SavoneFONTE CANALE YOUTUBETELEGRAM