MARTA E’ SANTA PERCHE’ CHIAMATA NELLA CHIESA A VIVERE NELLA FEDE DI MARIA
AUTORE: don Antonello Iapicca
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MARTA, MARIA E LAZZARO PER PRINCIPIANTI
Se ospiti in casa Colui che dice di sรฉ “Io sono il Pane della Vita, chi mangia di me non ha piรน fame, e chi beve di me non ha piรน sete” ha forse bisogno dei manicaretti preparati con affanni e agitazioni (e giudizi) da Marta? Certo che no! Piuttosto i suoi ospiti hanno bisogno dell’unico cibo veramente buono, l’alimento incorruttibile che, seduta ai suoi piedi, Maria ha scelto Maria di accogliere gratuitamente dal Signore. Mentre Lazzaro, come accade a un maschio quando vive in mezzo alle femmine, silenzioso e trasparente, impara umilmente da ciรฒ che vede e ascolta che l’unica mensa dove potersi saziare di cibi succulenti รจ la Croce sulla quale il Signore si dona senza riserve e unisce a sรฉ l’amata sino a trasformarla nell’Amato.
MARTA E’ SANTA PERCHE’ CHIAMATA NELLA CHIESA A VIVERE NELLA FEDE DI MARIA
Una bella faccia tosta Marta. Si “fa avanti”, e giร si muove male… Tutto in lei รจ un “farsi avanti”, mentre tutto in Maria รจย un farsi indietro, tanto indietro da “sedersi ai piedi di Gesรน”. E’ il contrasto tra l’atteggiamento di chi si fa discepolo e quello di chi si fa maestro. Maria รจ discepola, Marta si crede maestra.ย E le accade come a Pietro, cheย va avantiย a Gesรน e gli si mette di traverso per farlo inciampare sul cammino verso la Croce.ย Anche Marta, “presa dai molti servizi”, รจ schiava del pensiero mondano, sempre ispirato dalย tentatore, โshatanโ.ย Entrambi non accettano la propria storia, e cercano di tirare Gesรน dalla propria parte, a seguire il proprio “pensiero” e dargli compimento. Maย Gesรน non รจ il giudice che esigeva Marta, non รจ stato “accolto” nella sua casa per farle giustizia, per soddisfare la sua “cupidigia”. Lui รจ lรฌ per molto di piรน che aggiustare la sua vita.ย Luca descrive Marta come “una donna che aveva una sorella”, nel senso che la sua vita dipendeva da quella relazione; ciรฒ che la definiva era Maria, e, proprio per questo, dev’essere stata molto difficile la loro relazione. Sembra una scaramuccia come le tante che si incendiano anche nelle nostre case. Eppure nasconde un Vangelo, una Buona Notizia cosรฌ importante da indurre Luca a scrivere l’episodio e a tramandarlo a ogni cristiano. Quanti di noi soffrono perchรฉ “hanno una sorella”, o un fratello, o un padre, una madre, una moglie, un figlio che, come Maria per Marta, con la loro attitudine contestano la nostra? Tutti, nessuno escluso; anche il parroco soffre perchรฉ “ha un vice-parroco”, una suora perchรฉ “ha una consorella”… Le relazioni sotto lo stesso tetto sono cosรฌ importanti da assorbire il nostro cuore. Marta e Maria sono il paradigma di ogni famiglia, e da qui ha inizio tutto. Non a caso Gesรน dice che “chi non odia suo padre, sua madre, i suoi fratelli, non puรฒ essere mio discepolo” come Maria. Marta era “presa” da qualcosa che l’aveva resa insofferente, ansiosa,ย alienata; e quindi gravida di giudizi, al punto di rivolgersi al Signore con la presunzione e l’orgoglio di essere nel giusto, ed esigere da Lui la giustizia che sembrava esserle dovuta. Un laccio affettivo l’aveva “presa” e la teneva schiava, come noi. “Presa”, infatti, traduce il greco “perispao”, che significa letteralmente “essere ansiosoโ, โvivere in una grande tensione”, ma anche “essere distratto”. La “diaconia” si era trasformata in un idolo nel quale cercava vita e gratificazione,ย il “servizio”ย l’aveva afferrata fin entro il suo intimo, inquinando i suoi “pensieri”.ย Era ormai “distratta” dall’Ospite per il quale era indaffarata, allontanata dallo stesso motivo per cui era indaffarata.ย Il cuore del Vangelo di oggi รจ nascosto qui: aveva invitato Gesรน, accidenti, e ora quell’invito le era diventato pesante. Che cosa era successo? Era successo che la presenza di Gesรน, il suo essere l’unico di cui davvero c’รจ bisogno, la parte buona e migliore della vita, aveva scatenato in lei i demoni che l’avevano “presa” al laccio della menzogna originale. Maria, la sua sorella, la carne della sua carne, era in quel momento divenuta lo specchio della parte migliore di lei stessa; in essa le era annunciata la chiamata e l’elezione che significava la visita di Gesรน. Senza dire una parola, “seduta ai piedi di Gesรน”, Maria stava smascherando il suo uomo vecchio, che si corrompe dietro le passioni ingannatrici. Maria era la discepola che anche Marta era chiamata a diventare. Ma, di fronte a questo, “presa” dall’inganno del demonio, ella resisteva: l’uomo vecchio non accettava di essere rinnegato… E per questo giudicava Maria, perchรฉ, in fondo, come sempre accade quando giudichiamo un fratello, Marta stava giudicando e disprezzando se stessa; voleva giustizia da Gesรน per giustificare la sua superficialitร e durezza di cuore, e non soffrire il cammino della conversione.ย
Attenzione perรฒ, perchรฉย un testo rabbinico del tempo affermava: โQuesti sono i lavori che deve fare una donna per il marito: cucire, lavare, cucinare, allattare i bambini, pulire la casa e lavorare la lana…โ. E Marta rappresenta proprio il ritratto della donna perfetta… Ora perรฒ non aveva piรน davanti lo sposo della carne, si profilava nella sua vita una nuova relazione, al di lร della carne. Era davanti a Lei lo Sposo della sua anima, Colui che era venuto sino a casa sua per donarle l’autentica perfezione. Essa, infatti, non mira a un compimento esteriore della Legge, ma all’amore. E l’amore rivelato in Cristo non sa giudicare…ย Marta, invece, era ancora nella dimensione limitata della carne, e giunge in quel momento a giudicare addirittura Gesรน; erano gli attacchi violenti del demonio che la inducevano a pensare male di Lui: “non ti curi” di me? Hai solo occhi per mia sorella? Non vedi che sto qui penando per accoglierti degnamente, come una perfetta donna della Scrittura, mentre mia sorella se ne sta “seduta” a non far niente? A che cosa le era servito il suo “servizio”? A nulla, anzi a qualcosa sรฌ, a peccare. C’รจ in questo breve passaggio tutta la tensione e il dramma del parto battesimale: in Marta appare l’uomo della carne visitato da Cristo che lo chiama ad uscire da se stesso, a “sedersi” ai suoi piedi, ad accoglierlo come l’unico Sposo (i piedi, nella Scrittura, fanno anche riferimento agli organi sessuali, non vi scandalizzate). Marta รจ ancora “presa” dal pensiero del mondo, ma Gesรน che ha attirato a sรฉ sua sorella Maria, รจ come una bomba gettata in quel groviglio di passioni, gelosie, invidie e rancori che albergano nel suo cuore. Dal momento che vi รจ entrato il Signore, la sua casa – quelle mura nelle quali la carne l’ha fatta da padrona – รจ destinata a divenire una Chiesa, un’assemblea convocata dalla Parola di Dio, la comunitร che ha sperimentato la risurrezione di Gesรน, la celebra e la vive nell’amore e nell’unitร . Ma Marta l’aveva accolto, e questo era l’importante. Su quel moto sincero e retto del suo cuore Gesรน stava cominciando in lei l’opera che l’avrebbe trasformata in una discepola. Basta accogliere, non importa come, poi Gesรน fa il resto… Anzi, รจ fondamentale quel passaggio dove si prende coscienza della propria realtร di peccatori. Il Signore, infatti, non sarebbe potuto scendere a Betania per risuscitare Lazzaro, se prima non vi ci si fosse recato come ospite per smascherare il cuore di Marta e chiamarla a conversione. Oggi la celebriamo come santa perchรฉ รจ stata visitata e amata cosรฌ com’era, centrata su stessa, orgogliosa e superba. La sua santitร che ha brillato nella stupenda professione di fede in Gesรน e nella sua resurrezione fatta mentre il suo fratello Lazzaro era ancora morto, inizia qui, dallo svelamento della propria povera realtร (Betania significa “casa del povero”), e dalle parole profetiche di Gesรน. Anche per Marta sarebbe arrivato il momento di rinnegare se stessa e di seguire il Signore, esattamente come accadde a Pietro. Anche Marta avrebbe smesso di “farsi avanti” per sedersi ad ascoltare la Parola di Gesรน, ma doveva scendere i gradini dell’umiltร , e sperimentare che solo l’amore di Cristo sarebbe potuto scendere e amare la sua piccolezza. Cosรฌ, anche a noi, che viviamo i nostri rapporti esattamente come Marta, รจ rivolto lo stesso annuncio: Maria, la Chiesa, la tua comunitร concreta, ha scelto la “parte buona”, non solo la migliore tra altre buone. Cammina con Maria allora, “cammina sedendoti”ย come un discepolo ad ascoltare l’unica Parola buona per la tua vita. Ascolta la predicazione della Chiesa, abbraccia la Parola come una sposa, stringiti a Cristo in ogni istante della tua vita, lascia che faccia di te carne della sua carne. Ascolta e vedrai crescere in te la fede sino a divenire adulta, e in essa saprai obbedire alla volontร di Dio, amando oltre te stesso. Coraggio Marta, coraggio a te e a me che, come lei, ci “preoccupiamo” delle cose del mondo e “ci agitiamo” per quello che ci sarร tolto! E’ preparata per noi la novitร di vita che ha reso libera Maria.


