don Antonio Savone – Commento al Vangelo del 10 Luglio 2021

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Al dire di Gesรน, per lโ€™apostolo la contraddizione รจ una sorta di statuto esistenziale. รˆ normale che venga contestato, minacciato, ostacolato. Il credente รจ sotto la paterna protezione di Dio e nello stesso tempo esposto a tutte le prove. Cโ€™รจ sempre qualcuno che vorrebbe ridurlo al silenzio, toglierlo di mezzo. Ma lui non deve esitare a parlare con franchezza. Il credente รจ chiamato ad avere il coraggio di testimoniare a favore di Cristo senza guardare in faccia ad alcuno, senza mettere in conto i rischi.

Del resto lโ€™esperienza del discepolo รจ quella del Signore sulla croce: lรฌ Dio si rende volontariamente impotente, impotente quanto alla forza, allโ€™autoritร , al prestigio, al successo.
Solo chi รจ animato da una grande passione, e non cerca facili consensi o gratificazioni personali, riesce a percorrere il suo cammino nella piรน assoluta fedeltร , pagando qualsiasi prezzo e soprattutto fidando unicamente sul giudizio di Dio. La vita cristiana รจ affare di cuore: occorre gente appassionata, capace di innamorarsi.

Il rischio dellโ€™amore รจ la debolezza, che perciรฒ comporta il rifiuto, la solitudine. Quando lโ€™amore ricorre alla forza per farsi valere, si pone in contraddizione con se stesso. Lโ€™unica ragione dellโ€™amoreโ€ฆ รจ lโ€™amore. Lโ€™unica sua forza รจ il non ricorso alla forza.
Dio รจ vicino a condizione che il credente si affidi totalmente a lui. Quando si resiste alla tentazione di imboccare la strada della facilitร , del successo, della popolaritร , il Signore รจ dalla nostra parte. La chiave di lettura della nostra vicenda รจ in quellโ€™espressione del vangelo che dice: โ€œsenza il Padreโ€.

โ€œNeppure un passerotto (o un capello della vostra testa) cade senza il Padreโ€, cioรจ senza che il Padre sia coinvolto.
La fiducia, la tranquillitร , lโ€™abbandono, sta nella certezza che Dio vi รจ coinvolto. Cโ€™entra anche lui nelle nostre difficoltร  che incontriamo a causa del vangelo. Noi vorremmo Dio come scudo, parafulmine: Dio invece รจ con noi dentro. Incassa i colpi dallโ€™interno. Noi vorremmo che la fede esercitasse una funzione impermeabilizzante; essa, invece ci espone. Insieme a Dio: รจ come se fosse Dio a cadere insieme al passero che viene abbattuto, insieme alla vittima che stramazza perchรฉ sfinita dalle torture.

โ€œNon temete gli uominiโ€: non temete chi parla male di voi, chi vi calunnia, chi vi mette i bastoni fra le ruote, chi รจ in disaccordo con il vostro annuncio, chi vi deride, vi oltraggia, vi considera come pazzi.
โ€œNon abbiate paura di quelli che uccidono il corpoโ€ฆโ€: non abbiate paura di chi si accanisce contro di voi, di chi contrasta le vostre iniziative.
Chi dobbiamo temere?

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Dobbiamo temere chi ci blandisce, chi ci cattura nella rete dei compromessi, dei patteggiamenti, dei giochi di potere.
Dobbiamo temere chi ci assicura protezione, appoggio, favori, privilegi, esenzioni.
Dobbiamo temere chi ci applaude, chi ci fa sentire importanti, chi si dichiara solennemente dโ€™accordo con noi.
Dobbiamo aver paura di coloro che ci assegnano un posto dโ€™onore sui loro palchi, di chi ci invita ai suoi ricevimenti (quante volte, siamo diventati uomini e donne di parata!).

Perchรฉ tutto questo?
Perchรฉ questo imbavaglia la Parola. Dobbiamo aver paura di chi pretende sostituire la vocazione profetica con la furbizia politica. Dobbiamo guardarci da quelli che vogliono trasformarci da uomini e donne di Dio in personaggi decorativi, dobbiamo temere coloro che vorrebbero proporci una corsia preferenziale per giungere piรน rapidamente a destinazione e farci evitare lโ€™impatto ruvido con la gente comune.
Dobbiamo temere le facilitazioni. Non abbiamo paura di imboccare una strada solitaria, ardua, rischiosa. Fidiamoci di piรน del Signore e delle condizioni poco favorevoli.
Il credente puรฒ sentirsi al sicuro nellโ€™insicurezza e perciรฒ esige la garanzia di non essere protetto, rivendica il privilegio di rimanere indifeso.


AUTORE: don Antonio SavoneFONTE CANALE YOUTUBETELEGRAM