L’AUDACIA DELLA FEDE CHE NASCE DAI FALLIMENTI ATTIRA LA SALVEZZA DI CRISTO
AUTORE: don Antonello Iapicca
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Eโ di nuovo Domenica, il memoriale della Vita piรน forte nella morte. Eโ Domenica per noi, che durante la settimana abbiamo perduto sangue senza riuscire a guarire dalle sconfitte, dalle umiliazioni, dai peccati con i quali ci siamo difesi dal mondo.
Il flusso del sangue, infatti, nella Bibbia รจ vita che si perde e morte che lambisce lโesistenza. Per questo lโemorragia rendeva impuri, impedendo il culto, e quindi la relazione con Dio, come un anticipo dellโinferno. La donna del Vangelo lo era โda dodici anniโ, numero che indica i mesi di un anno, immagine della totalitร dellโesistenza. E stava โpeggiorandoโ.
Eโ immagine della nostra vita che ci sfugge senza riuscire a trattenerla, progetti che se ne vanno in fumo, relazioni fallimentari consegnate agli psicologi, alle terapie di gruppo, alle medicine, o agli amici, ai confidenti, alla televisione, ai social networks, ai manuali, alle palestre e alle meditazioni zen; o allโimpegno, al fare, al produrre, tentando di dare un senso che riempia la voragine che inghiotte lโesistenza.
Ma sempre senza successo, anzi peggiorando. Sempre piรน poveri, โdilapidando ogni avereโ.ย Ma il Signore รฉ in mezzo a noi, รจ allโopera eย passa beneficando; anche ora sta seguendo uno dei tanti Giairo che lo implorano dopo aver ascoltato lโannuncio che Lui รจ in grado guarire davvero. Passa Gesรบ,ย si tratta semplicemente di raggiungerlo e toccarlo.
Anche solo di sfuggita, anche โsolo il lembo del suo mantelloโ, lo stesso del Profeta Elia, dal quale si sprigiona il potere di salvare la Vita che abbiamo perso.ย Ma sorge una domanda: abbiamo mai toccato Gesรน?ย La donna del Vangelo lo tocca prima con la mente e con il cuore, lo tocca dentro di lei, dal fondo della sua disperazione, dal buio della sua impotenza.
โChi mi ha toccato?โ. Uno tra mille, e Lui si accorge dellโunica che lo ha toccato โtra la follaโ, con ansia e paura, dal fondo delle sofferenze e dei fallimenti di una vita, ma con fede. Mentre la folla va a messa, prega, chiede grazie, si impegna โnel socialeโ; bravi preti, brave mamme, bravi papร che fanno elemosine, volontariato, gruppi, gite e pellegrinaggi. E Lui non si accorge di nulla, e nulla di tutto ciรฒ scuote il Signore, nulla carpisce la sua forza.ย Tanti si accalcano, forse lo toccano, ma รจ solo curiositร , religiositร superficiale, un tentativo, un numero in piรน sulla ruota della vita.
Per lei no, solo per lei รจ questione di vita o di morte. Dal cuore, dal desiderio disperato che si traduce in speranza, la sua mano si allunga e, โda dietroโ, come il pubblicano nascosto nellโombra al fondo del tempio, lo tocca tremante. E torna alla vita.ย Impura tocca il puro, infrangendo la legge secondo la quale non avrebbe assolutamente dovuto. Cosรญ facendo infatti,ย la donna contamina Gesรนย (cfr. Lev. 15, 19-33),ย lo tocca e lo attira dentro la propria immondezza. Lei sa che toccarlo da impura significava renderlo impuro come lei. Per questo si avvicina da tergo e lo tocca fugacemente, sperando dโessere salvata senza essere riconosciuta, senza che nessuno se ne dia conto e accusi Gesรบ.ย
Ma il Signore va oltre le apparenze, perchรฉ Lui guarda il cuore. Si rende conto di quello che รจ successo, โsenteโ cheย il flusso di morte di quella donna lo aveva raggiunto strappandogli la vita:ย a Lui la morte, a lei la Vita. Il mistero pasquale si compie in un incontro, immagine dโogni sacramento che ridona la vita realizzando quello che significa, la vittoria di Gesรน sulla morte. I due sanno quello che รจ successo, โsentonoโ la stessa cosa nel loro intimo, laddove gli occhi della carne che appesantiscono anche lo sguardo di Pietro, non possono arrivare: โsentonoโ lo stesso flusso dโamore e di vita, si โtoccanoโ nel cuore in un abbraccio interiore che รจ il ritorno alla comunione del Paradiso.
Eโ unโimmagine fortissima della relazione di intimitร con Gesรน dalla quale scaturiscono tutti gli altri rapporti: in questo toccare della donna si rivelano le nozze mistiche che generano la santitร matrimoniale, la santa sottomissione della sposa allo Sposo e il dono della vita di questi alla sposa, lโobbedienza fiduciosa della creatura al Creatore, il โmistero grandeโ di cui parla San Paolo riferendosi al sacramento del matrimonio. In questo gesto brillano anche lo splendore e la santitร dellโunione sessuale dei corpi aperti al flusso di vita che sgorga da Cristo; e cosรฌ lโamicizia, il fidanzamento, la relazione tra i genitori e i figli. Per questo Gesรบ la cerca, la vede, e con il suo sguardo la chiama.
Eโ il compimento dellโamore, il frutto benedetto di ogni relazione che passa attraverso la mediazione della carne. La donna tocca il Signore, guarisce dallโegoismo che disperde la vita, per incontrare lo sguardo celeste di Dio. Ogni volta che ci si consegna a Cristo ci si ritrova in Paradiso; cosรฌ, ogni volta che ci doniamo allโaltro, sia nel talamo come nella vita di ogni giorno, si schiudono per noi le porte del Cielo, lโanticipo della vita che non muore.
Finalmente libera e tornata alla vita, la donna puรฒ โgettarsi ai piediโ di Gesรน, professando la sua fede, il canto di lode che accompagna la sua Redditio Symboli; lรฌ, accasciata davanti al Signore, racconta e testimonia lโincontro seguito allโannuncio, di come Gesรน abbia avuto il potere di salvarla, laddove tutti e tutto avevano fallito, e quellโintimitร esclusiva โsentitaโ nel fondo dello spirito, la gioia piรน grande di tutta la sua vita.
E diventa figlia, rigenerata nel potere di Gesรน, attraversoย la porta della fedeย cheย lโha โsalvataโ prima di โguarirlaโ.ย Ora puรฒ andare in pace,ย sanataย alla radice dal male,ย perchรฉ prima รจ stata โsalvataโ. Lโaudaciaย della sua fede ha aperto il cuore di Dio: toccare Gesรน significa la fede pura e adulta nella quale abbandonarsi a Lui anche dal fondo del peccato piรน grave.ย La fede, infatti, รจ sporcare e contaminare Gesรน, trascinarlo dentro la nostra vita mezza morta. E fare in modo che si accorga che ci ha salvati,ย obbligare il potereย che il Signore sembra sia incapace di controllare.
Secondo la tradizione rabbinica, prima dโogni altra cosa, Dio ha creato la misericordia, sapendo che lโuomo appena creato ne avrebbe avuto subito bisogno. Forse รจ tempo che non parliamo con nostra moglie, o con quel cugino che ci ha tolto denaro e onore. Forse lโemorragia ci ha prosciugato la forza per perdonare e chiedere perdono, per parlare con nostra figlia, per svegliarci e accogliere un nuovo giorno grigio di routine.
Forse abbiamo speso tutto, energie e speranze, ci siamo dibattuti come pesci nella rete cercando di saltar fuori dalla solitudine, dal dolore, dal tradimento. Forse i tanti affari con i quali abbiamo tentato di tenere lontana la realtร dura e difficile del ministero e della missione si sono dissolti e nessuno ha piรน bisogno di noi. Forse ci siamo ritrovati soli con anni spesi a rincorrere una pienezza e una pace mai trovate.
Fratelli, รจ giunto il momento unico e irripetibile di correre e toccare Gesรน,ย con il cuore e con la mente: รจ santa lโemorragia come sono santi i โdodici anniโ โ tutta la nostra vita sino ad oggi โ che ci hanno condotto sul bordo della piscina battesimale, pronti ad immergervi il nostro uomo vecchio.ย Eโ santa la storia che ha reciso ogni alienazione, appoggio, sicurezza.
Eโ santa lโimpotenza che ci spinge a toccare il lembo del mantello di Cristo, e che suscita il desiderio di cercare in Lui solo consolazione, pace, amore e pienezza. Eโ santa la nostra vita di oggi che ci costituisce per il Signore unย tuย vero e da amare, un โchiโ che il Signore possa cercare tra la folla e riconoscere per salvare.
Eโ santa la volontร di Dio che ci conduce alla fede adulta che non teme si toccare Cristoย nel suoย mantelloย che รจ la Chiesa dispensatrice dei sacramenti
che hanno potere su ogni nostro peccato. Proprio quello che crediamo ci stia distruggendo afferma invece la nostra identitร unica e preziosa agli occhi di Cristo; la nostra debolezza gettata sul suo mantello ci rende oggetto delle sue attenzioni, della ricerca del suo sguardo, dello zelo del suo cuore.
E chi non vorrebbe attirare lโattenzione dellโamato? Con Gesรน non รจ il trucco, non sono i vestiti, non sono le qualitร a suscitare attenzioni e sguardi, perchรฉ Lui cerca la debolezza, lโinutilitร , la povertร , proprio tutto quello che lโuomo disprezza.ย Come la โfigliolettaโ di Giairo, immagine di quanto di noi e in noi รจ ormai โagli estremiโ. Mentre attorno le voci dei parenti e degli amici che credono di conoscere la nostra vita, fermi alla superficie delle cose, ripetono che ogni โfigliaโ dei nostri sforzi, dei desideri e dei progetti รจ ormai โmortaโ, ed รจ inutile โdisturbare ancora il Maestroโ.
Parole di una logica cosรฌ stringente che ci assediano anche dal nostro intimo. Il matrimonio fa acqua, i figli non ascoltano, lโirreparabile suscita โderisioneโ, e molti โpiangono e strepitanoโ, inducendoci a disperare e a vestire il lutto che avvolga i fallimenti, il vero obbiettivo del demonio. Ma anche oggi Gesรน ci annuncia cheย la nostra vita โรจ solo addormentata, non รจ morta!โ. Nulla di quanto speravamo e desideravamo รจ destinato alla corruzione; tutto si addormenta nella caducitร e nella debolezza della carne per risvegliarsi e trasfigurarsi nellโincontro con Cristo, lโautore della vita.ย
Gesรน โcaccia viaโ tutti quelli che ci vogliono allontanare dalla fede, ed entra con la sua Chiesaย โdove รจ la bambinaโ, esattamente dove oggi giace quella parte di noi che sembra morta. Ci porta con sรฉ,ย โgenitoriโย a cui รจ stata affidata la vita con la sua storia, che per il peccato si sta spegnendo su di un giaciglio di morte; e โprende la manoโ inerme del matrimonio, della relazione con i figli, del lavoro, del fidanzamento e sussurra quellโ โAlzati, risuscita!โ con cui ristabilisce nello splendore originale della volontร del Padre ogni frammento della nostra vita.
โDodici anniโ per comprendere la nostra debolezza, una vita per farci prendere per mano dal Signore e ascoltare lโannuncio che ci rimette in piedi, per โcamminareโ seguendo le sue orme di amore e libertร , โmangiandoโ finalmente il cibo che non perisce, la sua vita fatta carne e sangue capaci di compiere la volontร del Padre.



