don Paolo Squizzato – Commento al Vangelo del 20 Giugno 2021

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Ci sono momenti della vita in cui percepiamo che siamo tempesta e tutto attorno a noi รจ solo buio. E lo percepiamo in particolar modo quando il chiasso e la confusione attorno a noi si allontanano, la โ€˜folla si congedaโ€™ e ci piomba addosso lโ€™angoscia e un silenzio assordante. E lรฌ rimaniamo soli, in balรฌa della nostra piccola imbarcazione esistenziale.

โ€œEgli se ne stava a poppa, sul cuscino e dormivaโ€ (v. 38).
Lโ€™unica cosa veramente umana che possiamo fare in situazioni come queste รจ mantenere la calma. Scendere al centro di noi e riposare nella pace interiore, come nellโ€™occhio del ciclone. Stazionare laddove รจ tutto incandescenza, e patire la trasformazione. Ancorare profondamente la nostra vita confidando nel punto in cui, al di sotto del mare agitato, piรน abissale ancora dellโ€™abisso, un solido fondale ci fornisce lโ€™appiglio. Sรฌ, perchรฉ lโ€™appiglio esiste, ed รจ al centro di noi.

In mezzo alla tempesta, โ€˜rimanereโ€™ adagiati sul Fondale โ€“ divinitร  โ€“ in stato di quiete.
I miti antichi, e la saggezza dei grandi ci suggeriscono che cโ€™รจ un solo modo per non lasciarsi vincere dal sentimento della paura: abitarla. E fino in fondo. E lร  infondo sperimentare uno stato di profondissima quiete; un punto di non-turbolenza dove stare, ancorati come alberi, consci di stare partecipando al Tutto.

Lโ€™autentico miracolo della nostra esistenza consisterร  nel non perdere questa pace, questa calma nel bel mezzo dellโ€™angoscia, per quanto la tempesta possa infuriare attorno a noi e in noi.

Il mondo intero รจ pieno di miracoli ad ogni istante, e Dio non ci abbandona mai; egli ci รจ vicino sempre, non soltanto quando siamo noi ad invocarlo, ma perchรฉ ne stiamo giร  partecipando.

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AUTORE: don Paolo SquizzatoFONTECANALE YOUTUBE