don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 6 Giugno 2021

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Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
La parrocchia Mater Ecclesiae รจ stata fondata il 2 luglio 1968 dallโ€™Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirร  ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di etร … [Continua sul sito]

Vita amata, Vita donata, Vita Eterna

Nella prima lettura, tratta dal Libro dellโ€™Esodo, per ben due volte il popolo afferma con solennitร  lโ€™intenzione di ascoltare e mettere in pratica le parole di Dio. Sono i comandamenti attraverso i quali il Signore offre la sua alleanza ad Israele che ha strappato dalla schiavitรน dโ€™Egitto e che sta per far entrare nella Terra Promessa dove il popolo potrร  vivere a pieno la sua libertร  mettendo in pratica le parole di Dio. Anche nel vangelo i discepoli chiedono istruzioni al Maestro sul luogo dove poter celebrare la Pasqua.

Le indicazioni che ricevono i due discepoli da una parte rivelano che qualcosa รจ stata giร  preparata precedentemente e dallโ€™altra parte che cโ€™รจ qualcosโ€™altro a cui devono pensare loro. Quando ascoltiamo e mettiamo in pratica la Parola di Dio ci prepariamo a vivere la Pasqua, ossia lโ€™eucaristia, come evento di passaggio o, diremmo meglio di trasformazione. Celebrando lโ€™eucaristia anche noi saliamo ยซal piano superioreยป lรฌ dove la nostra vita, toccata dalla Grazia di Dio, fa un salto di qualitร  e diventa sempre di piรน vita eterna. Questo lo spiega e lo attua Gesรน stesso con i gesti e le parole che compie durante lโ€™ultima cena. Mentre รจ a mensa con i Dodici per celebrare la Pasqua ebraica, Gesรน compie due gesti che rompono il rituale secolare: prende il pane azzimo, ovvero senza lievito, prega recitando una benedizione poi lo spezza e lo distribuisce ai discepoli dicendo: ยซQuesto รจ il mio corpo!ยป.

Lo stesso fa con il calice del vino che fa passare perchรฉ tutti possano berne un sorso. Anche sul vino ha una parola: ยซQuesto รจ il mio sangue dellโ€™alleanza, versato per moltiยป. Cosรฌ facendo Gesรน istituisce un nuovo rito col quale celebrare lโ€™eucaristia e vivere in noi la sua Pasqua. Il pane spezzato e il calice colmo di vino sono i segni vivi che rendono presente Gesรน nellโ€™atto di donare la sua vita sulla croce e di versare il suo sangue perchรฉ si compia la comunione con Dio. Il pane e il vino dellโ€™eucaristia non sono allegorie che rimandano ad un significato ulteriore, ma il tempo del verbo essere indica il lโ€™ยซoraยป nella quale si rende presente Gesรน nellโ€™atto di donare la sua vita per unirci a lui in comunione con il Padre.

Nella Pasqua, cosรฌ come avviene in ogni eucaristia, il protagonista unico e indiscusso รจ Gesรน. Non solo invita al banchetto, ma lui stesso si offre come nutrimento e, bevendo al medesimo calice del vino, ci rende partecipe della sua gioia sponsale. Il banchetto รจ esperienza di festa non solamente intesa come appuntamento nel quale celebrare un fatto del passato, ma come evento che segna e trasforma la vita presente affinchรฉ sia compiuta nel giorno ultimo. Gesรน ci trasforma in Lui stesso. Celebrando lโ€™eucaristia e nutrendoci del corpo di Cristo diventiamo cristiani in quanto Cristo vive in noi. La comunione con Gesรน ci apre allโ€™azione dello Spirito Santo che ci fa Corpo di Cristo, ognuno come un suo membro specifico.

Non siamo aggregati come un corpo estraneo, ma come membra vive che sperimentano la comunione e la collaborazione con le altre per il bene integrale e totale del corpo. Lโ€™esperienza fatta nella Chiesa, Corpo di Cristo, insegna che nessuno puรฒ vivere per sรฉ stesso ma ognuno sta bene se vive relazioni di comunione con gli altri. Lโ€™amore di comunione si vive seguendo i quattro verbi riferiti al pane azzimo, segno della vita di Gesรน: prendere (ricevere), benedire, spezzare, dare. Gesรน, mite e umile di cuore, ha rinunciato alla vendetta contro i suoi traditori e ad usare il suo ยซpotereยป per avere compassione dellโ€™uomo peccatore e nutrire sentimenti di misericordia nei loro confronti. Nel gesto di prendere il pane leggiamo lโ€™atteggiamento misericordioso di Gesรน che si fa prossimo al peccatore, al malato, allโ€™indemoniato, al ferito per prendersi cura di lui e farsi carico della sua sofferenza.

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Gesรน condivide con noi la fatica del lavoro, soprattutto quello per tirare fuori lโ€™uomo nuovo da quello vecchio pieno dโ€™incrostazioni e durezze. La preghiera mette in collegamento il Cielo e la terra e Gesรน, sospeso sulla croce e con le braccia stese sul legno del martirio รจ il ponte che unisce Dio e lโ€™uomo. Lo spezzare il pane รจ segno del sacrificio che passa attraverso il dolore e la morte. Il tradimento di Giuda spezza la comunione, mentre nellโ€™offerta della propria vita Gesรน spezza sรฉ stesso per sanare la rottura causata dal peccato e redime la morte che rompe i legami di fraternitร . Nellโ€™atto del dare il pane spezzato cโ€™รจ un invito a noi ad accogliere la sua vita donata per continuare nella nostra lo stesso processo generativo di vita che necessariamente richiede di osservare tutti i passaggi operati da Gesรน. In tal modo lโ€™eucaristia assume il suo valore esistenziale che permette di amare la vita donandola e di vivere, anticipandolo nellโ€™oggi, lโ€™amore eterno.

Signore Gesรน, Pastore che raduni in unitร  il tuo gregge e lo pasci dando Te stesso da mangiare, ispirami sentimenti di obbedienza e umiltร  perchรฉ, partecipando al banchetto della tua Sapienza, possa essere dispensatore del Pane della Parola. Sposo dellโ€™umanitร , che salendo sulla croce hai condiviso con il povero la sua miseria e con lโ€™innocente lโ€™ingiusta sofferenza, donami, con il perdono dei peccati e la gioia della riconciliazione, la virtรน della compassione per farmi compagno con i miei fratelli nel comune cammino di conversione. Signore Gesรน, Tu che risorgendo dai morti sei diventato Sommo Sacerdote e hai aperto il passaggio al Cielo, vieni ad abitare nel mio cuore e trasformami in Te perchรฉ nel pane e nel vino posti sullโ€™altare, frutti della terra e della fatica di ogni giorno, il mio servizio sacerdotale sia unโ€™eterna benedizione che sale al Padre come lode di ringraziamento e che discende sui miei fratelli come balsamo di misericordia.