Commento alle letture di domenica 18 Aprile 2021 – Carlo Miglietta

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La Resurrezione di Gesรน, fatto storico

Nel racconto dellโ€™apparizione di Gesรน ai discepoli (24,36-49) soltanto Gesรน agisce e parla: saluta, domanda, rimprovera, mostra le mani e i piedi e, perfino, mangia davanti ai suoi discepoli. Non si dice se hanno toccato Gesรน e neppure, almeno esplicitamente, se hanno creduto. Di loro, perรฒ, sono descritti i sentimenti interiori: lo sconcerto e la paura, il turbamento e il dubbio, lo stupore e lโ€™incredulitร , la gioia.

Raccontando questo episodio lโ€™evangelista ha certamente unโ€™intenzione apologetica (elogio in difesa di una persona o di una dottrina). Gesรน offre via via prove sempre piรน convincenti in una sorta di itinerario progressivo che proprio qui si conclude: il sepolcro vuoto, lโ€™apparizione degli angeli alle donne, lโ€™incontro con i due discepoli di Emmaus, lโ€™apparizione a Pietro e, infine, a tutti gli undici riuniti. Qui Gesรน mostra le mani e i piedi, si fa vedere come una persona in carne e ossa, mangia una porzione di pesce. Gesรน รจ veramente risorto! La sua persona รจ reale e concreta, non un fantasma evanescente.

La necessitร  di conoscere la Scritture

Il Risorto โ€œdischiude loro la mente per comprendere le Scrittureโ€ (24,45). Senza lโ€™intelligenza delle Scritture il discepolo puรฒ trovarsi accanto al Signore senza riconoscere chi Egli sia. Eโ€™ la terza volta che lโ€™evangelista ritorna su questo discorso (24,7.26.46). Qui perรฒ cโ€™รจ una precisazione in piรน. Gli eventi rinchiusi nella divina necessitร  non sono due ma tre: la passione, la risurrezione, la predicazione a tutte le genti.

โ€œBisognaโ€, โ€œdevonoโ€ (Lc 24,44): perchรฉ allora siamo cosรฌ tiepidi e timorosi nellโ€™annuncio del Vangelo? Perchรฉ forse non abbiamo incontrato personalmente il Risorto nella meditazione della Scrittura, perchรฉ dedichiamo troppo poco tempo alla contemplazione orante della sua Parola: abbiamo bisogno anche noi che il Cristo ci aiuti a capire la Bibbia, โ€œcominciando da Mosรจ e da tutti i Profetiโ€ (Lc 24,27) e โ€œnei Salmiโ€ (Lc 24,44), cosรฌ che possiamo dire come Paolo: โ€œEโ€™ apparso anche a me!โ€ (1 Cor 15,8).

La missione

โ€œDi questo voi siete testimoniโ€ (Lc 24,48): cosรฌ si conclude il Vangelo di oggi. Lโ€™esperienza del Risorto non รจ qualcosa di personale, di intimistico: รจ gioia da traboccare agli altri, รจ entusiasmo che diventa contagioso. Gli apostoli diventano subito โ€œtestimoni della sua resurrezioneโ€ (At 1,22; 4,33). Il grande annuncio di Pietro e di tutti gli Apostoli รจ proprio che โ€œvoi avete ucciso lโ€™autore della vita, ma Dio lโ€™ha risuscitato, e di questo noi siamo testimoniโ€ (prima lettura: At 3,14-15.26; cfr 2,22-36; 4,10; 5,30; 10,40-41; 17,18…): con questo compito essi sono mandati a tutte le genti (Vangelo: Lc 24,47), perchรฉ Cristo รจ Salvatore โ€œdi tutto il mondoโ€ (1 Gv 2,1-5)!

Anche la missione รจ inclusa nella divina necessitร , non รจ ai margini dellโ€™evento cristologico, ma ne fa parte. Destinatari dellโ€™annuncio sono โ€œtutte le gentiโ€, dunque lโ€™universalitร  piรน ampia possibile. E lโ€™annuncio deve avvenire โ€œnel suo nomeโ€, cioรจ, deve poggiare sulla sua autoritร , non su altro.

Anche noi oggi siamo chiamati da Gesรน ad essere testimoni della sua Resurrezione: tutti abbiamo questa vocazione, preti, suore e laici. Per tutti vale lโ€™ammonimento di Paolo: โ€œEโ€™ un dovere per me predicare il vangelo: guai a me se non predicassi il vangelo!โ€ (1 Cor 9,16); tutti dobbiamo annunziare la Parola โ€œin ogni occasione, opportuna e non opportunaโ€ (2 Tm 4,2). E se preti e consacrati lo fanno โ€œistituzionalmenteโ€, รจ ai miei fratelli laici che oggi voglio riservare una particolare riflessione: ci dice infatti il Concilio: โ€œOgni laico deve essere un testimone della resurrezione e della vita del Signore Gesรน e un segno del Dio vivo al cospetto del mondoโ€ (LG 38); โ€œI laici sono soprattutto chiamati a rendere presente e operosa la Chiesa in quei luoghi e in quelle circostanze in cui essa non puรฒ diventare sale della terra se non per mezzo loro… Grava quindi su tutti i laici il glorioso peso di lavorare affinchรฉ il divino disegno di salvezza raggiunga ogni giorno piรน tutti gli uomini di tutti i tempi e di tutta la terra. Sia perciรฒ loro aperta qualunque via (ndr: !!!) affinchรฉ… anchโ€™essi attivamente partecipino allโ€™opera salvifica della Chiesaโ€ (LG 33); โ€œCristo… adempie il suo ufficio profetico… anche per mezzo del laici, che perciรฒ costituisce suoi testimoni e provvede del senso della fede e della grazia della parola (cfr At 2,17-18; Ap 19,10)… In questo ufficio appare di grande valore quello stato di vita che รจ santificato da uno speciale sacramento, cioรจ la vita matrimoniale a familiare. Lร  si ha lโ€™esercizio ed una eccellente scuola di apostolato dei laici… La famiglia cristiana proclama ad alta voce e le virtรน presenti del Regno di Dio e la speranza della vita beata… I laici quindi, anche quando sono occupati in cure temporali, possono e devono esercitare una preziosa azione per lโ€™evangelizzazione del mondo….; bisogna che tutti cooperino alla dilatazione e allโ€™incremento del Regno di Cristo nel mondoโ€ (LG 35).

Contenuto dellโ€™annuncio รจ la conversione e il perdono. La conversione รจ in primo luogo la conversione della mente, una conversione teologica: il Crocifisso รจ rivelazione di Dio, non sconfitta. Annunciare il perdono dei peccati รจ proclamare che lโ€™amore di Dio รจ piรน grande del nostro peccato. Annunciare la Croce significa annunciare un Dio che perdona.

Apriamoci con generositร  allo Spirito Santo, che ci โ€œguida alla veritร  tutta interaโ€ (Gv 16,13), che ci dร  โ€œil potere di esprimerciโ€ (At 2,4; 4,8), che โ€œparla in noiโ€ anche โ€œdavanti ai governatori e ai reโ€ (Mt 10,18-20), che โ€œci rende testimonianzaโ€ perchรฉ โ€œanche noi rendiamo testimonianzaโ€ (Gv 15,26-27), cosรฌ che diventiamo โ€œtestimoni noi e lo Spirito Santoโ€ (At 5,32), in unโ€™unitร  che ci dร  forza, coraggio, felicitร …

Carlo Miglietta