p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 17 Aprile 2021

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Gesรน si ritira sul monte. Dopo avere compiuto una bella azione condividendo il pane con la gente, si ritira. Non vuole i ringraziamenti inutili che la gente vorrebbe fare. Dopo la moltiplicazione dei pani, gli uomini vorrebbero rapirlo dalla realtร  del dono gratuito di condivisione, per farlo re. Sarebbe uno che converrebbe fare tale. Di fronte a questo desiderio conveniente, la risposta di Gesรน รจ chiara: โ€œsi ritirรฒ di nuovo sul monte, lui da soloโ€. Un atteggiamento bello e sano non compreso dai suoi discepoli. Infatti, โ€œvenuta la sera, i discepoli di Gesรน scesero al mare, salirono in barca e si avviarono verso lโ€™altra riva del mareโ€.

Gesรน รจ scomparso, in solitudine, si รจ ritirato. I discepoli, dopo un poโ€™ di attesa del suo ritorno, forse nella speranza di una manifestazione spettacolare, se ne vanno. Una certa risonanza sociale da parte di Gesรน avrebbe, per i discepoli, confermato che Dio รจ con Lui. La conseguenza sarebbe stata il fatto che le folle lo avrebbero fatto re.

La bellezza del pane che dร  sazietร , manifesta da subito la tentazione di fare diventare questo servizio un segno che avrebbe dato potere e gloria. I discepoli aspettavano il ritorno di Gesรน, un ritorno glorioso, come spesso facciamo noi come fedeli e come chiesa.

Ma, grazie a Dio, viene la sera. Ogni realtร , pur avvolta nellโ€™ombra da cui il giorno lโ€™avrebbe trattata, quasi mangiata nel nulla, perde i propri contorni e scompare nella notte. Viene la sera, ogni giorno, come cosa naturale. Noi aspettiamo una sua venuta non riconoscendo la sua venuta giร  avvenuta. Gesรน aveva fatto cosa aveva promesso: oggi! Noi, come i suoi discepoli, siamo aspettati da Lui perchรฉ possiamo scoprire quel pane che ci ha dato in abbondanza, oggi! Cogliere questo รจ accogliere il suo cammino e fare come Lui: nel nostro piccolo prendere il poco pane, rendere grazie di cuore per quanto abbiamo e condividere. Liberi dalla negazione di quanto abbiamo per esaltare quanto ci manca.

In questa dinamica, che รจ la nostra dinamica di ogni giorno, Gesรน รจ salito sul monte mentre i discepoli sono scesi al mare. Sembra che Gesรน si sia separato andando sul monte della condivisione mentre, in realtร , sono i discepoli che si separano da Lui che ha condiviso il pane, accusando il fatto che รจ Lui che si separa. Lui si separa dal diventare re, perchรฉ a noi tornerebbe utile. Mentre noi ci separiamo da Lui che semplicemente condivide quello che รจ andandosene dalla esaltazione che scaturisce da chi vede che ne converrebbe.

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Ciรฒ che sembra sicurezza, la barca per i discepoli, le nostre certezze per noi, manifesta tutta la sua limitatezza insana. รˆ instabile, รจ un piccolo legno che fluttua nel โ€œmare agitato, perchรฉ soffiava un vento forteโ€.ย  Sembra che ciรฒ che fanno i discepoli sia lโ€™unica cosa che noi umani possiamo fare.

La barca รจ affidata allโ€™acqua che la sostiene e al vento che la muove. Ma sembra proprio che queste sicurezze, lโ€™acqua che sostiene la nostra barca e il vento che la muove, sono lรฌ pronte per sommergerla e a rovesciarla. Ciรฒ che la muove, la speranza, il volere fare re Gesรน, il riscontro sociale di convenienza, รจ lรฌ pronto per rovesciarla. La nostra identitร  non puรฒ essere data dalla convenienza, ma dalla nostra natura. Questa รจ la condizione di ogni uomo. La traversata incerta รจ cosa nostra come รจ nostro il desiderio di approdare per la paura di naufragare.

Il mare รจ luogo di fuga. Il fare re Gesรน รจ luogo di disumanizzazione. La ricerca di certezze che tali non possono essere, fanno parte della nostra esistenza. In mezzo a tutto questo noi siamo raggiunti, come i discepoli, da Gesรน che, camminando sul mare della nostra umanitร  e della nostra quotidianitร , โ€œsi avvicina alla barcaโ€.

Anche una cosa cosรฌ bella puรฒ diventare problematica. Gesรน si avvicina ai discepoli che si erano avviati allโ€™altra riva, di fronte a Colui che non approfitta dei riscontri sociali dovuti al successo del suo pane condiviso. Sembrerebbe una cosa bella, un ritorno alla sanitร  e alla libertร . Ma cosรฌ non รจ, non รจ cosรฌ automatico. Tanto รจ vero che i discepoli โ€œebbero pauraโ€. Forse pensavano che, poichรฉ si erano allontani da Gesรน che era sul monte ed erano scesi in mare, lui avrebbe avuto un atteggiamento di rivalsa e di contrarietร  nei loro confronti?

Hanno paura, non vogliono ritornare ad una situazione di ringraziamento e di condivisione di pane, senza riscontri sociali e di successi. Hanno paura perchรฉ loro, al posto di Gesรน, si sarebbero vendicati dellโ€™avere lasciato quanto aveva fatto. Ma lโ€™atteggiamento di cuore di Gesรน รจ chiaro. Gli vuole bene, non giustifica la loro durezza, ma semplicemente dice loro: โ€œSono io, non abbiate paura!โ€.

Questo li muove in profonditร , per questo lasciano la paura e โ€œvollero prenderlo sulla barcaโ€. Non avere paura, perchรฉ Dio รจ amore e lโ€™amore scaccia il timore. Lo accolgono sulla barca, anche se non lo comprendono ancora, con sรฉ. Per questo, grazie a questa accoglienza che supera la paura e la necessitร  di guadagnare, la barca tocca terra.


AUTORE: p. Giovanni Nicoli FONTE SITO WEB CANALE YOUTUBE FACEBOOKINSTAGRAM