don Antonio Savone – Commento al Vangelo del 12 Aprile 2021

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La notte di Nicodemoโ€ฆ una notte nella quale non fatichiamo a riconoscerci. Notte fatta di paura e di coraggio, fatta di consapevolezza ma anche di ingenuitร , fatta di chiarezza come pure di curiositร . Proprio come tante nostre notti fatte di contraddizioni, notti nelle quali ci ritroviamo al contempo timorosi e coraggiosi, inconsapevoli e lucidi, innamorati e distanti.
La notte fa da cornice alla vicenda di Nicodemo: sarร  ancora in una notte che egli verrร  allo scoperto per dare sepoltura al corpo del Signore.

Uomo sincero, Nicodemo. Abitato da quella che a buon diritto potremmo chiamare curiositร  accademica che tuttavia lo tiene ancorato alle sue certezze, alle sue convinzioni. รˆ lโ€™uomo che presume di sapere: noi sappiamoโ€ฆ Fatica Nicodemo a seppellire il risaputo che cโ€™รจ in lui per fare spazio a quel nuovo modo di sentire e di vivere che il Maestro di Nazaret ha reso possibile. Come รจ possibile? domanda il convinto Nicodemo. Non riesce a misurarsi con una vita e una storia che continuamente interpella e chiama a nuovi inizi, a nascite nuove.
La conversione cui deve acconsentire Nicodemo รจ quella dal sentirsi maestro al farsi discepolo. Il โ€˜noi sappiamoโ€™ rende ciechi e colpevoli di un peccato che resta senza perdono. Nel vangelo di Giovanni, infatti, tale peccato รจ quello di coloro che ritengono di sapere e presumono di vedere.

Forse nel suo cuore aveva dato ragione piรน volte a Gesรน ma non apertamente. Riconosce i segni e li interpreta. E tuttavia quei segni non diventano โ€œsegnoโ€. A lui come a noi Gesรน ripete che il vero problema รจ vedere il regno di Dio e perchรฉ ciรฒ accada รจ necessario rinascere dallโ€™alto. รˆ necessario lasciarsi guidare dallo Spirito il quale รจ come il vento, imprevedibile. Lo riconosci allโ€™azione negli uomini che si lasciano condurre da lui, uomini non programmati. Ciรฒ che caratterizza โ€˜chiunque รจ nato dallo Spiritoโ€™ non รจ certo lโ€™inquadramento ma lo sconfinamento. Mi chiedo quanto io sia un uomo prevedibile, sempre fermo allo stesso punto, ormeggiato alla stessa riva. Se รจ cosรฌ sarร  forse perchรฉ non fiuto il vento da dove soffia e verso dove indirizza, non gli faccio spazio nelle vele della mia esistenza perchรฉ possa uscire al largo.

Nicodemo arriverร  alla pienezza della fede solo sotto la croce, quando non si lascerร  guidare dalla ricerca di segni abbaglianti ma dallo scandalo della croce, unico grande segno da accogliere. Solo allora rinascerร , dallโ€™alto.
Al Nicodemo di turno Gesรน ripete che non รจ questione di sapere, ma di rinascere. Non puoi intravedere il regno di Dio col bagaglio del tuo sapere โ€œvecchioโ€. Se ti chiudi nel tuo passato, se scegli di essere vecchio nel cuore, neghi a Dio la possibilitร  di intervenire nella tua vita con un atto creatore che determina un cambiamento in radice. In questo senso calza a proposito il detto latino: senectus ipsa morbus (la vecchiaia รจ di per se stessa una malattia). Non la vecchiaia anagrafica ma quella del cuore indurito.

Ciรฒ che Gesรน ti propone รจ un nuovo modo di essere: quello di essere nuovo, appunto. Tu, perรฒ, pensi, forse, ad una sorta di progresso, quasi una tappa successiva. Invece lui ti impone una nuova nascita. Quando Cristo si trova davanti ad un anziano (non solo di etร !) lo prepara non a morire ma a nascere, a iniziare da capo, in maniera diversa.
รˆ questa la vocazione di ognuno di noi: ricominciare da capo, qualunque sia lo stadio in cui ci troviamo o crediamo di essere. E di fronte a Gesรน ti riprovi a ripetere con le parole di san Giovanni della Croce: โ€œIo non so piรน quello che soโ€. Se incontri Gesรน, la prima cosa che apprendi รจ: disimparare.

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Quando si incontra Gesรน nessuno puรฒ esser piรน ritenuto maestro in Israele.
Cosa vuol dire โ€œrinascere dallโ€™alto, esser generato dallโ€™altoโ€?
Nascere dallโ€™alto: da colui che sarร  levato in alto, sulla croce.


AUTORE: don Antonio SavoneFONTE CANALE YOUTUBETELEGRAM