Inizia per Gesรน lโultima settimana di vita.
A Gerusalemme rimarrร cinque giorni. Al โsesto giornoโ verrร ucciso. Al settimo conoscerร il sepolcro. Risorgerร allโottavo giorno.
Si tratta della narrazione di una โnuova creazioneโ. Se al sesto giorno della creazione fu creato lโuomo (cfr. Gn 1, 26), in questo sesto giorno lโuomo viene ri-creato.
Gesรน entra in Gerusalemme a dorso di un asino. Egli sโidentifica con questo animale, per indicare che la mansuetudine, il condividere i pesi altrui (cfr. Gal 6, 2) e una spiccata capacitร di ascolto (le orecchie molto grandi di questโanimale), sono le caratteristiche dellโuomo povero che possederร il regno di Dio (cfr. Mt 5, 1).
Il cavallo รจ, di contro, lโanimale di chi esercita il potere facendo uso della forza e della violenza.
Laddove vi รจ capacitร di servire, si realizzerร il Regno di Dio: ยซBenedetto il Regno che vieneยป (v. 10). Per questo occorre โslegareโ dentro di noi lโasinello (v. 2), ossia la nostra capacitร di amare e di servire. ร proprio di questo ciรฒ di cui โil Signore ne ha bisognoโ (v. 3). Egli ha bisogno del mio bene, ossia che si sciolga in me lโegoismo che mi blocca la vita, per poi diffondere la luce che ne scaturisce nel mondo circostante, facendo cosรฌ arretrare la tenebra del male. E stiamone pur certi: questo asinello il Signore ce lo rimanderร indietro subito (v. 3): lโamore che doniamo agli altri ci tornerร sempre indietro e in maniera sovrabbondante.
Il problema di fondo, รจ che noi amiamo il potere e la forza. Per questo preferiamo salire sul cavallo del vincitore di turno. Allโasino mansueto, preferiamo la violenza dei potenti.
Siamo chiamati a realizzarci attraverso la via del bene e del dono, ma continuiamo a strizzare lโocchio al mondo, con la sua logica apparentemente vittoriosa, fondata sul potere, lโavere e il successo. Ma se incrociamo un asino (il nostro essere potenziale) col cavallo (i nostri desideri deliranti) rischiamo di stare al mondo come un mulo, stupido e soprattutto sterile.
Gesรน entrรฒ nella sua settimana di โcompimentoโ avendo come trono un asino, e la terminรฒ su di un altro trono, la croce: segno dellโamore che va fino alla fine.
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E ora molta gente urla: โOsannaโ che significa โDio salvaโ. Sรฌ Dio salva cosรฌ, con lโamore che non demorde, rinnegando il proprio io a favore dellโaltro. E grida ancora: ยซBenedetto colui che vieneโฆยป. Sรฌ, perchรฉ Dio non puรฒ venire che in questa maniera, perchรฉ venisse in altro modo, magari con potenza e violenza, cesserebbe dโessere Dio manifestandosi soltanto come un uomo.
AUTORE: don Paolo Squizzato
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