
Questo furto dโamore aveva fatto scattare una perversa coalizione tra coloro che si ritenevano essere i detentori assoluti della religione, del diritto e della morale, incapaci di trovare altre vie di uscita se non quella di coprire di pietre la vita e il peccato. Per loro (solo per loro?) non cโรจ altra possibilitร : non sanno, infatti, cosa voglia dire anzitutto misurarsi con se stessi. Il mestiere piรน praticato da loro รจ quello di cogliere qualcuno in fallo, trovare pretesti per mettere in difficoltร . La stessa donna nelle loro mani finisce per diventare un motivo per attestare una buona volta che Gesรน รจ persona inaffidabile.
Certo, la donna non puรฒ nascondersi di fronte al proprio peccato: sulla sua colpevolezza non cโรจ alcun dubbio. Quella donna ha sbagliato. Dovesse anche evitare la morte, il suo peccato resterร a tutti noto perchรฉ cโรจ gente che lโha vista e lโha colta in flagrante.
Di fronte a una simile situazione Gesรน non trova di meglio che chinarsi e scrivere. Cosa sta facendo? Sta provando a far distogliere lo sguardo degli uomini dalla donna per fissarlo su di lui. Quello di Gesรน รจ un vero e proprio gesto pedagogico. Quel suo stare chinato e quel suo scrivere, infatti, hanno finito per trasferire su di sรฉ la loro rabbia. Solo a questo punto pronuncia quelle parole che piรน di altre saranno impresse nella memoria di ognuno di noi: Chi di voi รจ senza peccato, scagli per primo la pietra. E poi riprende a scrivere. Ecco la sentenza di giudizio: prova a guardarti dentro. Tu.
Impara anzitutto a guardare altro: quegli uomini avrebbero dovuto imparare a guardare lui che stava prendendo su di sรฉ tanto il peccato della donna quanto il loro. Non cโรจ percorso di purificazione e di conversione che non parta dalla guarigione dello sguardo.
Circoscrivere lโorizzonte della legge ad un unico peccato, quello di chi non puรฒ difendersi, รจ un mestiere che non conosce mai disoccupazione.
Alla donna non chiede se รจ pentita, non chiede nessuna assicurazione o promessa circa il futuro. Avrebbe potuto chiederle quello che voleva, in fondo la donna gli รจ debitrice della vita. Non lo fa. Il perdono che le concede non รจ commisurato nรฉ al pentimento della donna nรฉ alla sua capacitร di cambiamento. ร scandalosamente gratuito. Lo scandalo del vangelo, tolto il quale non resta possibilitร alcuna per noi di un percorso di sequela. Perchรฉ mai? โPerchรฉ la libertร di una parola che ti guarisce vale piรน della legge che โ a ragione โ ti vuole condannare, perchรฉ lร dove non puรฒ arrivare la paura della sanzione o della condanna, arriva la forza della compassioneโ.
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Di fronte a quella donna Gesรน, a differenza di tutti gli altri non si chiede: qual รจ la giusta punizione per un simile reato, ma qual รจ il percorso piรน giusto perchรฉ questa donna possa ritrovare se stessa. Preoccupazione di Gesรน non รจ il pronunciamento di un verdetto ma lโincontro con una persona. ร questa la cosa nuova che fa Dio e su cui siamo chiamati a puntare lo sguardo. Questo fa il Dio che apre strade nel deserto, lร dove, cioรจ, sembrerebbe impraticabile trovare una via dโuscita.
E cosรฌ nel momento apparentemente meno opportuno, quando cioรจ il mio peccato รจ sotto gli occhi di tutti e io sono soltanto un oggetto alla mercรฉ di chiunque, proprio allora mi viene accordata fiducia. Fiducia offerta quando sono consapevole di non meritarla perchรฉ tutti sono a conoscenza del mio fallimento. Quando lโunica cosa che potrei sperare รจ quella di trovare uno sguardo non troppo severo, mi viene dato molto di piรน: il dono inatteso di ricominciare.
Quando uno si sente amato cosรฌ si ritrova con le ali ai piedi. Giร . Perchรฉ โvergini di amore e di vitaโ non si nasce ma si diventa. E questo รจ vero per la donna come per i suoi accusatori.
Vaโ e non peccare piรน: non smarrire, cioรจ, la tua bellezza; ridai dignitร alla tua vita. Tu non sei fatta per furti dโamore: sei fatta per molto di piรน.
AUTORE: don Antonio Savone
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