Abbiamo giร detto tempo fa che la parola โletiziaโ condivide la sua radice etimologica con il termine โletameโ, relativamente alla feconditร che esso porta al terreno: per lasciarsi salvare, per entrare nella letizia, ci vuole lโodore della nostra povertร , che rende fecondo lโincontro con Dio.
Nel vangelo di questa domenica Gesรน incontra Nicodemo, fariseo anziano del Sinedrio e capo dei Giudei: simboleggia lโuomo anziano legato alla legge, ma cosciente che essa รจ sufficiente per raggiungere la pienezza; infatti egli si avvicina a Gesรน con umiltร facendolo ยซdi notteยป (Gv 3,2), simbolo dellโoscuritร in cui si trova lโanima che non ha ancora conosciuto lโamore di Dio โ dunque la sua grazia โ e ha solo la legge per orientarsi.
ยซLampada ai miei passi รจ la tua parola, luce sul mio camminoยป (Sal 119,105). Questo versetto del salmo esprime chiaramente come la Parola sia luce su un percorso, che termina nellโincontro con Gesรน, a cui la Scrittura tutta conduce. La visita notturna di Nicodemo al Figlio di Dio inquadra perfettamente lโicona di questo paradigma.
Lโanziano dovrร purificarsi, staccarsi dai propri convincimenti per abbracciare lโamore di Dio, che รจ umile ma si innalza ยซcome il serpente innalzato da Mosรจยป (Gv 3,14) su tutto il male, perdonandolo. Il rettile innalzato, che in prima istanza sembra mostrare la vittoria del male, in realtร รจ il mezzo della vittoria di Dio, sia nellโepisodio di Mosรจ con il faraone sia nella crocifissione di Gesรน.
Un passo dopo lโaltro, la Quaresima ci educa a guardare alla Croce, sapendo che Gesรน lโha trasformata da apparente sconfitta a via per il ritorno al Padre
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ยซLa luce รจ venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato piรน le tenebre che la luceยป (Gv 3,19). Lโuomo ha paura della luce perchรฉ, da essa illuminato, appare per ciรฒ che รจ nella sua povertร . La bella notizia รจ che non dobbiamo temere lo sguardo di Dio che, come la madre di fronte a un bimbo con i panni sporchi non attende altro che lavarlo, cambiarlo e profumarlo, inondandolo del suo amore.
Crediamo allora che in ogni fatto della nostra vita Dio comunque operi per la nostra salvezza, anche se ciรฒ che appare ai nostri occhi รจ in contraddizione con la nostra idea di salvezza. Crediamo al fatto di essere i suoi bambini prediletti, al pari di suo figlio e che in Gesรน ci ha mostrato il vero volto del Padre, che esprime sempre amore anche verso chi lo sta crocifiggendo.
Lโamore di Dio รจ un regalo e, come ogni regalo, si puรฒ accantonare e ignorare senza neanche togliere la carta in cui รจ impacchettato, come i tanti libri che ci hanno donato e non abbiamo mai letto. Quando poi capita di
prenderlo in mano per sfogliarne le pagine, scopriamo che รจ meraviglioso, e rimpiangiamo il fatto di non averlo letto prima.
Affrettiamoci dunque a consegnarci alla luce che viene, generosa e incondizionata; non guardiamo a quanto grande sia la nostra povertร , ma concentriamoci su quanto grande sia lโamore di Dio.
ยซLโimportante nella vita non รจ fare qualcosa, ma nascere e lasciarsi amareยป (Chiara Corbella Petrillo).
Commento di don Luciano Condina
Fonte – Arcidiocesi di Vercelli
